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«ecco, metti le bambine li» dico appena entriamo nella mia umile dimora. Lascia le bambine nel soggiorno e subito dopo mi segue in cucina. «Cosa preparo?» domando appena lo vedo entrare e sedersi sugli sgabelli. «Non so, cosa vuoi cucinare?» mi domanda questa volta lui «Che ne pensi di pasta al sugo con della carne?» domando. «È perfetto! Ti aiuto?» rispondo «no, però stai attento alle bambine» rispondo, lui annuisce ed esce dalla cucina per andare in soggiorno. «posso accendere la tv?» mi domanda dal soggiorno «Certo che puoi» rispondo dalla cucina prendendo delle pentole. Mi metto a cucinare con la voce di Bart Simpson in sottofondo.
*20 minuti dopo*
«Lucaa!» lo chiamo la prima volta, nessuna risposta.
«Luca! È pronto» la second, nessuna risposta.
«Lucaaa!» esco dalla cucina e la prima cosa che noto e luca steso sul divano con le bambine sul petto che dormono. La prima cosa che mi viene da fare è quella di prendere il telefono e scattare una foto. È una foto tenerissima infatti decido di metterla come sfondo. Vado in camera e prendo le due carrozzine, che lascerò qui a casa per far dormire le bambine e le porto nel soggiorno. Prendo prima Grace e la metto in una delle carrozzine e poi faccio la stessa ed identica cosa con Thea. Dopo aver fatto tutto questo porto le bambine in cucina e preparo la tavola. «Oddio» sento "urlare" Luca dal soggiorno «Luana?!» continua mentre entra in cucina. «Ah, state bene!» dice mentre mi abbraccia. «Lu che succede?» mi metto a ridere mentre sposto la carrozzina di Thea per sedermi a tavola. «oh nulla, mi sono addormentato con le bambine in braccio e quando mi sono svegliato non vedendole mi sono spaventato» mi risponde copiando i miei stessi gesti. «Dai, incominciamo a mangiare.» gli dico prendendo la pentola con la pasta. Lui mi sorride e incomincia a mangiare.
*1 ora dopo*
«Cavolo, cucini veramente bene» finalmente dopo un'ora abbiamo finito di mangiare. Le bambine "stranamente" stanno ancora dormendo. «Grazie, io vado a farmi una docci velocemente. Occhio alle bambine.» dico alzandomi e andando in bagno. Quando finirò di "rilassarmi" penserò alla pulizia della cucina. Entro nella mia, ormai nostra, stanza e prendo un legging nero, una canottiera a righe bianca e nera e l'intimo. Entro in bagno e riempio la vasca di acqua calda e schiuma. ADORO! Prendo il telefono e metto la mia playlist Spotify. Finalmente dopo tre lunghissimi giorni mi immergo nell'acqua bollente, che a luglio non è il massimo ma per lo meno mi rilasso un pochino. «Lu, Thea sta piangendo. Penso abbia fame.» ecco che i miei 10 minuti di relax sono appena finiti. Esco dalla vasca, mi asciugo e mi vesto in 5 minuti. «Eccomi!» richiamo l'attenzione di Luca. Mi siedo sul divano e lui me la passa. L'attacco al seno e non piange più. Grace invece continua a dormire beata nella sua culla. «Lu, stavo pensando» richiama la mia attenzione Luca. «Con la scuola come farai ?» aggiunge subito dopo. «Oh, avevo intenzione di fare scuola da casa e dare solo gli esami a giungo. Almeno per il primo anno delle gemelle. Poi si vedrà» gli dico subito dopo la sua domanda. «E se le badiamo io e mia madre la mattina e tu continui ad andare a scuola normalmente?» mi domanda. Questa domanda mi fa sorridere. «sei sicuro?» non devo essere così incerta. Alla fine è il loro papà, è una sua responsabilità. «Certo, tanto io vado a lavoro alle 5 del pomeriggio e finisco alle 9.» sarebbe perfetto. «Okay, mi fa molto piacere» gli rispondo sorridendo. «Perfetto, allora rimaniamo che io passo a prendervi la mattina verso le 7:30. Poi ti accompagniamo a scuola e subito dopo andiamo da mia madre. Se tu non vuoi rimanere sola con le bambine potresti anche rimanere a pranzo da noi qualche volta. E poi vi riaccompagno qui verso le 3:30. Che ne pensi di questo piano?» devo dire che quando diventi un genitore pianifichi giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto. Ed è una cosa fantastica, prima di rimanere in cinta vivevo la vita giorno per giorno, mi importava poco degli orari, da quando sono nate queste meraviglie tutto è cambiato. Io sono cambiata. «Perfetto» gli rispondo sorridendo e staccando Thea da seno. Le faccio fare il ruttino e la rimetto nella carrozzina. «Ti do una mano a pulire?» mi domanda. Annuisco e mi avvio in cucina, non voglio farlo lavorare ma oggi sono davvero distrutta perciò accetto il suo aiuto.

*3:30 pm*
Sono le tre e mezza. Abbiamo finito di pulire, alla fine per aiutare mia madre le ho pulito anche il resto della casa. Non ho una casa molto grande quindi è stata una passeggiata: appena entri si trova il soggiorno. Accanto alla posta d'ingresso c'è la "lavanderia" e poi c'è una piccolissima porta con la cucina. Accanto alla lavanderia c'è una porta che da alla zona notte. Entrando ce la mia stanza, la stanza dei mei genitori, lo studio e il bagno. È una casa piccola ma molto accogliente «Questo è un condominio vero?» mi domanda Luca «Si» rispondo. «Sopra c'è qualcuno?» perché tutte queste domande. Mi mette un po' ansia «no, la casa di sopra era di mia nonna, quando è morta l'ha lasciata a me.» rispondo. Lui annuisce «È identica a questa?» domanda «si, solo i mobili sono "all'antica» gli rispondo spero per l'ultima volta. Ci andiamo a sedere sul divano e prendiamo le bambine. Oggi in alcuni momenti siamo sembrati una vera e propria famiglia, ma purtroppo non lo saremo mai. Le mie bambine avranno un papà e una mamma, non spostati ma li avranno. «A cosa pensi?» Mi "risveglia" Luca. «Eh, no a nulla. Fino a 4 giorni fa aspettavo solo Thea, e avevo paura a parlarti di tutto questo. Adesso sono seduta sul mio divano, con due figlie e il loro papà accanto a me. È una sensazione strana» rispondo «Perché avevi paura di parlarmi?» mi domandò . Io iniziai a raccontagli tutta la mia storia. Lui era accanto a me e mi ascoltava, come farebbe un bravo marito.

16 years old and pregnantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora