È passata una settimana dall'ultima visita dalla ginecologa. Oggi pomeriggio ho, spero, l'ultima e molto probabilmente mi diranno la data esatta. Non vedo l'ora. «Luana» la Mia dolce mamma urla il mio nome dal soggiorno. «Dimmi» le rispondo io con più o meno lo stesso tono. «Oggi hai l'ultima visita vero?» Mi domanda, avvicinandosi nella mia stanza. «Si, alle 4:30. Perché?» Mia madre non mi ha mai accompagnato ad una visita, perché casualmente ogni volta doveva lavorare, mi hanno sempre accompagnata o mia nonna o Arya. «Posso accompagnarti io oggi?» Dice così velocemente che a stento l'ho capita. Però l'ho sentita e involontariamente sorrido. «si certo» le rispondo.
* Ore 4:00*
Sono le 4:00 e stiamo ancora a casa. Tra mezz'ora devo trovarmi dalla ginecologa e sono molto in ansia. «Mamma, andiamo?» le domando. «Si. Stavo pensando che ne dici se prendiamo la valigia. Non si sa mai» mia madre, la donna più ansiolitica del mondo. «Mamma, se ti senti più tranquilla a prenderla fai pure. Ma non nascerà prima di una settimana si spera» le rispondo «Vabbè, prendiamola comunque» annuisco ed esco dal nostro appartamento andando a chiamare l'ascensore. Abitiamo al primo piano, ma con un pancione, caviglie gonfie e quindici chili in più preferisco prendere l'ascensore. Con l'aiuto di mia madre arrivo fino al parcheggio ed entro in macchina. Mia madre lascia la valigia nel cofano. Dopo due secondi partiamo e in ma che non si dica mi trovo stesa nel lettino della ginecologa con il solito gel sulla pancia. «Allora Luana, questa è la tua mamma?» Mi chiede. Annuisco senza pronunciare alcuna parola, sono troppo impegnata a guardare lo schermo della tv e vedere la bambina. La ginecologa mi sorride e mi passa un fazzoletto per asciugarmi. «Allora, la bambina sta benissimo. Si è messa in posizione. Quindi ha la testa in basso. A giorni dovrebbe nascere. In questa settimana hai avuto qualche dolore?» Notizia più bella non potevo riceverla. «No» rispondo alla domanda. «Perfetto, stai molto attenta in questi giorni. Ci vediamo in sala parto allora.» Mi lascia con un sorriso ed esce dallo studio.''Ci vediamo in sala parto'' ripenso a questa frase da oggi pomeriggio. Sono le 10:30 dovrei anche andare a dormire. Ma non ci riesco. Mi alzo con fatica dal letto e prendo il mio computer, vado su youtube e cerco alcuni video di mamme che hanno già partorito. Idea più stupida non potevo pensarla. Sono terrorizzata. Spengo il computer e vado a prendermi un bicchiere d'acqua per calmarmi. «Che ci fai ancora sveglia?» ormai si sono fatte le 12:00 ed io sono ancora sveglia. «Non riesco a dormire» Mi siedo sul divano vicino a mio padre. «Tu?» Gli chiedo. «Anche» Risponde, lo sento molto strano. «Papà che succede?». «Nulla.» Risponde ma lo sento che sta mentendo. «PAPÀ» Sorride al mio quasi urlo e mi osserva «Sono terrorizzato» Mio padre terrorizzato? Da cosa? Perché? «Da?» rispondo. «Beh. Da questa nuova creatura che tra pochissimi giorni nascerà. So fare il padre, non il nonno» A questa sua affermazione sorrido. «Oddio papà, così mi fai commuovere. Sarai un nonno perfetto.» Mi abbraccia e mi lascia un bacio sui capelli «Sono più convinto che anche tu sarai una mamma perfetta!» , poi scende sulla pancia. «Adesso vai a dormire. Hai i giorni contati, dopo che nasce non dormirai più» dice alzandosi dal divano e avviandosi in camera da letto. «PAPÀ» Urlo e giuro che l'ho sentito ridere. Sorrido anche io e con molta fatica raggiungo anche io la mia camera. È tutto pronto per l'arrivo della piccola Thea. La culla bianca con le copertine rosa, la carrozzina da passeggio anch'essa tutta bianca. Il fasciatoio, tutti e i mille pacchi di pannolini, il suo guardaroba, l'altalena per neonati, la vaschetta per il bagno, i biberon e tutte le altre mille cose. Involontariamente sorrido e subito dopo mi stendo nel letto e prendo il mio telefono. Ormai si è fatta l'una ma comunque apro Instagram scorro un po ma subito dopo i miei occhi si chiudono e finalmente riesco a dormire.
*Il giorno dopo*
Oggi è 20 luglio 2017. Sono le 12:30 e sono ancora nel letto. Mia madre si è presa una settimana di ''ferie'' quindi a casa non devo fare nulla, oggi cucina lei, pulisce lei, stende lei. «Luana, dai vieni a tavola è pronto» mi chiama mio padre. Con fatica mi alzo dal letto e ''corro'' in cucina. Ci sediamo a tavola e incominciamo a pranzare. «Luana, mi stavo chiedendo. Con la scuola?» Ecco la tanto attesa domanda. La sto aspettando sa nove mesi ed una settimana. «Ehm, non lo so. In realtà ho il numero di una scuola privata che potrei frequentare da settembre a luglio dell'anno prossimo e poi ritornare in una scuola nella scuola privata. Ma tutto dipende da quanto viene al mese» Sinceramente economicamente non stiamo messi male, però non voglio far spendere tanti soldi ai miei genitori. Mi aiuteranno moltissimo con Thea. «Quindi, vuoi fare il terzo anno in una scuola privata e tornare in quarto e quinto» Annuisco «Oppure trovare qualcuno che mi faccia lezioni a casa e tornare a scuola solo per le verifiche.» Mio padre mi sorride e annuisce. «Ecco, già la seconda scelta mi piace molto di più. Domani se non è un problema andiamo a parlare con la preside.» Annuisco e continuiamo a pranzare.
Finiamo di mangiare e ritorno in camera mia. Mi stendo sul letto e prendo il telefono. '' Che fai oggi pomeriggio?'' è Arya. ''nulla, perché?'' digito velocemente e aspetto la sua risposta. '' Okay, andiamo al centro commerciale?'' sinceramente mi sto annoiando un sacco quindi rispondo con un semplice si e cerco di riposarmi un pochino.
*Ore 6:30*
Sono le 6:30 e mi sono appena svegliata dal mio ''riposino''. Accendo il telefono ''Okay, passo a prenderti alle 7:00'' Arya ha 16 anni e i suoi genitori le hanno regalato la macchina che si ''usa'' con il patentino. Ho mezz'ora per prepararmi e tutto. Devo muovermi. Mi avvicino all'armadio. Non ho molta scelta, quei vestiti premaman sono orribili. Alla fine prendo un jeans e una canottiera, i mie soliti sandali e boom sono pronta. Manca solo Arya.
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16 years old and pregnant
Teen FictionCome può una semplice ragazza di soli 16 anni prendersi cura di un bambino? Una cosa quasi impossibile. A 16 anni non si è tanto responsabili per prendersi cura di se stessi, figuriamoci di un figlio. E invece per la nostra piccola Luana tutto quest...