*Tre giorni dopo*
Sono le 8:30, oggi finalmente torniamo a casa. Io sono prontissima e ho appena finito di vestire Thea. Adesso cambio e vesto Grace. Ci viene a prendere Luca, poi andiamo all'anagrafe a registrare le bambine e poi vuole portarci da sua madre, sono un po' in ansia per il semplice motivo che non so come comportarmi. Ho avuto un comportamento poco maturo nei confronti della sua famiglia. «Salve signorina Luana» è il dottore che ha fatto nascere le mie bambine. «Oh, Salve» rispondo continuando a cambiare Grace. «Allora, vedo che il suo fidanzano non c'è ma comunque devo parlarle. Abbiamo fatto parto cesareo perché una delle bambine aveva il cordone ombelicale intorno al collo. Adesso sta benissimo non si preoccupi» mi sorride. Io ricambio il sorrido. «Sapeva che fossero Gemelle?» mi domanda «no» rispondo. «oh, è normale. Sicuramente una copriva l'altra. Ed essendo identiche le confondevate.» annuisco e sorrido.
Il dottore esce, io prendo Grace e la metto nel suo ovetto, nel frattempo che aspetto Luca finisco di chiudere il borsone dopo poco sento bussare alla porta. «Si può?» è Luca. «Sisi entra. Le bambine sono pronte se vuoi prendine una. Io prendo l'altra e le valige» rispondo, senza neanche guardarlo. «Tu prendi le valige ed io le bambine. Non puoi fare sforzi ancora» mi risponde prendendo prima Thea e poi Grace. Io annuisco prendo la valigia, il borsone ed esco dalla stanza. Salutiamo Agnese e subito dopo siamo in macchina, direzione Anagrafe.*Dopo 30 minuti*
Siamo da 30 minuti seduti sulle comodissime poltroncine della sala d'attesa. Stiamo aspettando che dicono il nostro nome. «Lù» richiamo la sua attenzione. Lui si gira verso di me ed aggiungo «Stavo pensando, se diamo due nomi alle bambine?». «perché?» giustamente mi chiede «perché io ho scelto il nome di Thea sola, e tu quello di Grace. Quindi io lo scelgo per Grace e tu per Thea» sbotto. Lui mi sorride e prende il telefono. Quindi? Bho. Io comunque penso al nome per Grace. Non voglio darle un nome italiano. Poi mi ricordo della sorella più grande di Luca. Ci ho parlato ieri tramite whatsapp, sembra dolce e mi ha raccontato che lei è il fratello hanno un bellissimo rapporto. Si chiama Janeen . " Grace Janeen Pirozzi" PERFETTO! «Okay, c'ho pensato.» sbotta Luca dopo 10 minuti di silenzio. «Thea Jamila Pirozzi» sorrido, mi piace un sacco. «Anche io ci ho pensato, Grace Janeen Pirozzi» il suo bellissimo sorriso dopo avergli detto il nome sparisce. Ho sbagliato qualcosa. «Lu, se non ti piace lo cambio». Dico preoccupata «No, assolutamente no. Anzi. È perfetto»dice abbracciandomi subito dopo.
«Numero 21» siamo noi.
«Salve» ci dice la signora. «Salve» rispondo io sorridendole. «Allora, come posso aiutarvi?» mi domanda. «dobbiamo registrare le nostre bambine» rispondo sorridendo. «Oh congratulazioni. Siete giovanissimi. Quanti anni avete?» ci domanda la signora prendendo dei fogli. «io 19 e la mia fidanzata 16» Aspetta cosa? LA MIA FIDANZATA. Ah si ? «perfetto. Allora deve firmare solo il papà, la mamma deve venire con i nonni» annuisco , domani vengo con i miei e firmo immediatamente. «Allora, i documenti dell'ospedale?» Luca prende i fogli e glieli dà. «Perfetto» risponde scrivendo tutto al computer. Dopo 10 minuti aggiunge «Allora, dobbiamo cambiare qualcosa? Ad esempio cognome o nome?» ci domanda. «No cambiare no, dobbiamo aggiungere il secondo nome » rispondo. «Perfetto. Il secondo nome di Grace?». «Janeen» risponde Luca. «E di Thea?» «Jamila» rispondo questa volta io. Lei ci sorride e passa il foglio che deve firmare a Luca. Lo firma, salutiamo la signore ed usciamo. «Andiamo da mia madre. Okay?» Annuisco. Arriviamo alla macchina apre il cofano e prende la carrozzina gemellare che ha comprate ieri. Mette le bambine dento e incomincia a spingere. «Andiamo a piedi, su!» io lo seguo e appena posso, senza farmi notare, gli scatto qualche foto.
Dopo 15 minuti arriviamo a casa Pirozzi. «Chi è?» domanda qualcuno da citofono. «Noi mamma» noi un colpo al cuore. «ohh, entrate.» e subito dopo ci apre il cancello. È una villa bellissima. Tutta bianca con tanto di piscina e giardino. Sono sicura che qui le bambine, quando cresceranno, si divertiranno un sacco. Entriamo dalla porta e la madre di Luca ci accoglie e ci fa sedere sul divano. «Vediamo un pochino queste meraviglie» sorride sedendosi sulla poltrona. «Allora mamma, lei è Thea Jamila Pirozzi» dice Luca prendendola dalla carrozzina e passandogliela in braccio. Prima di presentare Thea entra nel salone la sorella, mi vede e mi sorride. «Mamma, Janeen.» richiama l'attenzione Luca. Fa un secondo di pausa e poi «Lei è Grace Janeen Pirozzi» quando finisce di dire il nome la madre "urla" e si mette a piangere. La sorella sorride. Io rimango un po titubante, soprattutto nel momento in cui vedo la madre alzarsi, lasciare la bambina a Janeen e venendomi ad abbracciare. «Mi hai reso la donna più felice del mondo» li per li non capisco, poi Luca mi racconta che praticamente le due mamme di sua madre si chiamavano Grave e Janeen. Mi fa molto piacere questa cosa.
Si sono fatte le 10:30. Io vorrei tornare a casa.
Sono tre giorni che non ci torno. «Scusa Luca. Potresti accompagnarci a casa?» non volevo fare la guastafeste ma sono stanca. «Certo» si alza, prende le bambine le rimette nella carrozzina. Io nel frattempo mi alzo saluto la madre e poi Janeen. «ciao cara. Quando vuoi vieni con le bambine» annuisco sorridendo e uscendo da quella fantastica casa. «Le sei piaciuta» dice Luca sorridendomi. Io gli cambio il sorrido.
Eravamo a tipo un metro dalla macchina quando Luca mi mette un braccio sulle spalle abbracciandomi e con l'altro continua a spingere il passeggino. Non so cosa gli sia preso. Fino a quattro giorni fa era arrabbiatissimo con me adesso si comporta così. Bho.
Appena arriviamo alla macchina mette le bambine dietro ed io mi metto avanti. «vuoi salire a casa? Così magari mi aiuti con le bambine?» chiedo a Luca. «Non vorrei disturbare. Perché non chiami Arya?» so che vorrebbe stare con me e le sue figlie ma ha "paura" dei miei genitori. «Arya non può, va bene dai. Posso farcela da sola.» rispondo. «Ah, comunque i miei genitori non ci sono» aggiungo subito dopo. Lo vedo sorridere e annuire subito dopo con la testa.
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16 years old and pregnant
Novela JuvenilCome può una semplice ragazza di soli 16 anni prendersi cura di un bambino? Una cosa quasi impossibile. A 16 anni non si è tanto responsabili per prendersi cura di se stessi, figuriamoci di un figlio. E invece per la nostra piccola Luana tutto quest...