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Sono le otto del mattino e sono già sveglia, il dodici luglio! roba da manicomio                                                                                  No che io non voglia dormire semplicemente ho dei dolori allucinanti alla pancia. Mi alzo dal letto e vado prima in bagno per lavarmi la faccia e fare la pipì. Una volta arrivata difronte allo specchio mi osservo. Osservo i miei capelli neri e mossi, i miei occhi neri, le mie labbra. Osservo la mia pancia enorme. Osservo le mie cosce cresciute tantissimo. Con la gravidanza ho preso 15 chili. Sono una ragazza molto sportiva infatti appena Thea nasce, ed io esco dall'ospedale, corro in palestra. Il suono del citofono interrompe i miei pensieri, chi sarà mai alle otto del mattino. Mi alzo dalla tavoletta, mi sciacquo velocemente la faccia e vado ad aprire il citofono. «Chi è?» chiedo. «Oh, sono Arya. Mi apri?» È la mia migliore amica, ma che cazzo ci fa a casa mia alle otto del mattino? Comunque le apro e sale. «Buongiorno» Mi saluta dandomi un bacio sulla guancia per poi abbassarsi sulla pancia e lasciando un piccolo bacio anche su di essa. «Come stai?» Ci siamo accomodate in cucina, io sto preparando  pancake con la Nutella. «Bene, a parte il fatto che oggi mi sono svegliata con un dolore atroce alla pancia. Però adesso sta passando» Le rispondo «E tu?» aggiungo subito dopo. «Bene, ieri ho incontrato Luca. Mi ha chiesto di te.» 10 anni di vita in meno. Luca, il papà della bambina che ho in pancia ha chiesto alla mia migliore amica di me? Posso morire? «Capito» rispondo io indifferente, o meglio: rispondo io facendo finta di essere indifferente. «Luana dovresti dirglielo, è comunque sua figlia» Odio quando mi chiama Luana, significa che è incazzata con me. Di solito mi chiama Lù.  «Ma che cavolo dici? Certo, dopo nove mesi che ho rifiutato tutte i suoi messaggi su Facebook ed Instagram gli invio un messaggio : ''ehi ciao, ti ricordi di me? sono la ragazza della festa di Beatrice, come stai? Spero bene perché ho una notizia da darti. Tra 7 giorni diventerai papà. Beh adesso devo andare, ciao.''» Le rispondo. «Poi neanche lo conosco, potrebbe essere un ragazzo con un carattere di merda, che odia i bambini. Abbiamo parlato per una o due ore.  Non lo conosco.» Aggiungo. «Lo sai che la sua famiglia è molto ricca, potrebbe aiutarti sia economicamente che fisicamente con la bambina» Risponde lei. «Ecco appunto, non lo sapevo. Poi non mi servono i soldi.» Rispondo questa volta io cercando di troncare il discorso. Lei si alza dalla sedia e si avvicina a me. «Lo sai che ti voglio molto bene, ma quando ragioni così sei una grandissima testa di cazzo. Comunque è la tua bambina, non la mia, devi decidere tu cosa fare con lei.» Risponde lei capendo che voglio troncare il discordo abbracciandomi subito dopo aver finito di parlare. «Comunque i pancake sono pronti» La informo staccandomi. Subito si siede sulla sedia e aspetta i suoi amati pancake. «Che fai oggi?» Mi chiede. «Allora, volevo preparare qualcosa da lasciare a pranzo ai miei genitori. Poi devo preparare la valigia per Thea. Ah e devo andare anche all'ultima visita, Mi accompagni?» Le rispondo e le chiedo contemporaneamente. «Si, mangio qui a pranzo» mi informa. «Va bene» Le rispondo ridendo.

Sono le 11:30, sto preparando la valigia da portare in ospedale. Per adesso ho messo pannolini, body, i biberon anche se voglio darle il mio latte, il ciuccio e le calzette. Alla fine in ospedale mi trattengono solo tre giorni, quindi porterò solo 7/8 cambiate, non si sa mai. «Che bellina questa»  ''urla'' Arya appena vede la prima tutina che mi hanno regalato i miei genitori : è rosa chiaro, con una fantasia tipo cerchi. «Prendila, dietro ci deve essere anche quella lilla» e siamo già a due. Arya me le passa e si siede sulla sedia a dondolo che ho comprato per quando allatterò o dondolerò Thea.  Mi alzo e cerco altre sei tutine da portare. Prendo quella rosa con l'alieno che mi ha regalato Arya. «Questa te l'ho regalata io. Tu hai una maglia uguale» Le si illuminano gli occhi. Poi prendo quelle multicolori con gli animaletti sopra. E sono dieci in totale. «Poi?» chiede la mia migliore amica «Bavette» apro il cassetto delle bavette. Penso che siano la cosa più bella del mondo. Sono tutte bianche con i dettagli colorati, ad esempio ho quella bianca con il nome e i bordi rosa, quella con nome e bordi gialli, quella con nome e bordi verdi ecc... Le ha ricamate tutte la mia nonna. Di tutte quelle bavette prendo solo quella rosa, lilla, gialla e verde perché si ''abbinano'' ai colori delle tutine che sto portando. Penso di aver finito. Il bello di quando ti nasce una figlia in piena estate è proprio questo. Non sei costretta a portarti leggings, calze a maglia, coperte, cappelli, cappotti. «Devi preparare anche quella per te?» chiede Arya. «Si, ma adesso devo fare prima quella delle salviette, creme ecc. Penso che quella per me la faccio domani.» mi sorride e prende il suo telefono. Finisco di preparare tutto e li posiziono vicino alla porta di ingresso, non si sa mai. Poi andiamo in cucina e pranziamo. Alle 5:30 ho l'ultima visita e mi diranno la data esatta in cui è previsto il parto. Dire che sono emozionata è pochissimo.

Sono le 5:30 e noi siamo nella clinica della dottoressa Alagna. Come ginecologa è la migliore a parer mio. «Luana Castiglione È il mio turno, mi alzo dalla sedia ed entro nell'ufficio. «Allora Luana, come stai?» mi chiede la ginecologa «Eh, tutto apposto. Tranne per qualche dolore, forte, di stamattina alla pancia.» «Capito, del resto tutto okay?» Ho già detto che la adoro? «si si» Le rispondo sorridendo «Allora stenditi sul lettino e alza la maglia.» Eseguo i suoi ''ordini'' e come al solito quel ''maledetto'' gel ghiacciato è sulla mia pancia. «Allora la bambina non è ancora posizionata.» Mi informa «Quindi torna tra una settimana. Perchè è vero che mancano ancora due settimane alla fine della gravidanza, ma se mi stai dicendo che oggi hai avuto delle contrazioni vuol dire che potresti partorire a momenti. » annuisco mentre contemporaneamente mi asciugo la pancia dal gel. Mi do appuntamento con la ginecologa ed esco dalla clinica.

16 years old and pregnantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora