«Allora, sono ancora molto arrabbiato con te. Però è mia figlia o mio figlio. E la o lo amo un sacco anche se la o lo ''conosco'' da un paio di ore. Sono venuto a dirti che mi prenderò le mie responsabilità, ti aiuterò in tutto. Il nostro unico legame è il bambino o la bambina.» «È una bambina comunque» lo informo «Perfetto, ho fatto finta di non sapere il sesso, in realtà ho chiesto ad Arya.» dice passandomi la busta rosa. Sorrido e prendo in mano la busta. «Dai che aspetti, aprila.» dice con un sorriso a 32 denti. So che è arrabbiato con me, e so che ama sua figlia. Ho fatto la cosa più giusta. Apro la busta ed esco una cosa alla volta. Prima esco un paio di scarpine piccolissime, sono della Vans e sono identiche alle mie. «Oddio, sono bellissime» poi prenso il secondo regalo: sono due body rosa, uno ha la scritta ''I LOVE MY MOM" e l'altro con la scritta ''I LOVE MY DADDY'' «Oddiooo!!! le devo mettere in valigia.» Poi prendo l'ultimo regalo ed è un cappellino rosa. Sorrido, non mi sento più così tanto triste, anzi. Sta per abbracciarmi quando sento un dolore allucinante sotto l'ombelico. «Lù, cosa succede?» ovviamente è preoccupato «Credo che ci siamo. La bambina sta per nascere» non so perché l'ho chiamata ''la bambina'' forse ho un po' paura di dirgli in nome, paura caso mai non li piace. «Andiamo, ho la macchina la vicino» afferma Luca con un tono preoccupatissimo «Aspetta, devo prendere le valige, il telefono, il caricabatterie e soprattutto devo avvisare Arya.» Rispondo ancora più preoccupata io «Andiamo in macchina. Ti do il mio telefono e chiamerai Arya» adesso ha un tono più calmo, la contrazione è ''passata'' ma non passerà molto prima che arrivi l'altra. Per fortuna riesco a camminare fino alla macchina. Appena mi siedo Boom ecco l'altra contrazione. «Tieni il mio telefono» Lo prendo, lo accendo e cerco il numero di Arya. Uno squillo, due squilli, tre squilli «Pronto?» Finalmente. «Arya sono Luana.» Il mio tono è molto sofferente. «Lù, che succede?» Tutti preoccupati. «Tranquilla, sto partorendo. Luca mi sta accompagnando in ospedale. Puoi portarmi le valige, il telefono e le altre cose?» Sicuramente non si ricorderà nulla. «Mandami un messaggio. Sono nel panico.» Le chiudo il telefono in faccia e le mando il messaggio ''Prendi le valige che stanno nel salone, il mio telefono con il caricabatterie, il numero della ginecologa (sta in camera mia sulla lavagna) Sbrigati!!'' invio e lascio il telefono sul cruscotto. Eccone un altra. «Stai tenendo il conto, ogni quanto sono?» mi chiede Luca. «Ogni 5 minuti» rispondo e pensandoci per essere le prime il tempo è poco. Finalmente arriviamo in ospedale. «Salve, come posso aiutarla?» mi chiede un infermira. «Credo che mia figlia voglia nascere» rispondo io. L'infermiera mi sorride e si allunga passandomi un modulo. «Compila questo e saremo subito da lei.» mi informa. Luca lo prende e ci andiamo a sedere su delle ''poltroncine''. «Signorina, può accomodarsi su questa.» viene un'altra infermiera con una sedia a rotelle. «Puoi scrivere tu?» chiedo a Luca. Lui annuisce e «Praticamente devo compilare con i tuoi dati. Incomincio?» Annuisco questa volta io. «Nome:» lo guardo storto «Luana» si risponde subito dopo ridendo. «Cognome:» lo guardo storto un'altra volta. «No, questo non lo so veramente» Oh perfetto «Castiglione» rispondo. «Età 16» incomincia a leggere e rispondere senza chiedermi nient'altro. Perfetto, non sa il mio cognome ma sa dove sono nata e quando sono nata. «Porto questo all'infermiera, due secondi e sono da te.» sinceramente non lo sento così tanto arrabbiato ma anche volendo non vorrà mai mettersi con me, soprattutto dopo quello che ho fatto. Me lo merito. Appena lascia il modulo all'infermiera che controlla velocemente e subito dopo si alza e viene verso di me. «Perfetto Luana. Prima di tutto io sono Angelica, come ti senti?» sicuramente vuole sdrammatizzare il tutto. «Le contrazioni in macchina erano ogni 5 minuti, adesso ogni 4» rispondo. «Perfetto. Adesso ti porto in stanza e vediamo il tutto.» mi porta nella stanza 207. mi fanno stendere sul letto e mi attaccano ad ottocento macchine. «La tua camicia da notte?» mi chiede Angelica «Sta arrivando la mia migliore amica.» Rispondo «Va bene tranquilla. mi dispiace dirtelo ma non sei poco dilatata, quindi ci vorranno un po di ore.» Cazzo! annuisco nel dolore e aspetto. Dopo dieci minuti Luca avvicina la poltrona che sta nella mia camera e l'avvicina al letto prendendomi una mano. «Io sono qui, per la bambina...» Ecco, già sto morendo di dolori. Annuisco e levo la mano. Dopo due minuti sento bussare alla porta, per un secondo, un neno secondo ho pensato fosse il dottore invece è Arya. «Oh amore, eccomi. Sono qui» finalmente «Oh Arya, fa tanto male» sono sull'orlo di piangere. So che fa male ma non così tanto cribbio. « I miei genitori li hai chiamati?» nega con la testa. Mi calmo visto che è finita la contrazione e chiamo l'infermiera. «Luana?» mi richiama appena entra «La mia migliore amica mi ha portato la camicia da notte. Potrebbe aiutarmi a cambiarmi?» lei mi sorride e annuisce entrando del tutto nella stanza, mi aiuta a spogliarmi e mettermi il "pigiama". Finalmente dopo cinque minuti mi distendo sul letto e prendo il telefono. Sono le 2 meno 5 di notte. Se chiamo i miei genitori adesso gli faccio venire un colpo ma devo farlo. Digito il numero di mia madre dopo due squilli mi risponde «Pronto Lù?» ha la voce impastata dal sonno, segno che stava dormendo. «Ehi mamma, senti non vi allarmate ma sono entrata in travaglio.» le dico velocemente perché stavo incominciando a sentire il dolore della prossima contrazione. «Oh mio dio, Lù. Stai in ospedale? Chi ti ha portata?» mia madre incomincia a farmi 800 «Mamma, ti prego. Fermati un secondo. Non riuscite a venire?» rispondo. «Oh si sì, certo. Fammi organizzare. Ti chiamo dopo» risponde e subito dopo chiude la chiamata.
Sono passati trenta minuti, la situazione è sempre la stessa. Ho sentito i miei genitori e purtroppo non ci sono posti per l'aereo e stanno prendendo il treno, infatti arriveranno alle 6...
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16 years old and pregnant
Ficção AdolescenteCome può una semplice ragazza di soli 16 anni prendersi cura di un bambino? Una cosa quasi impossibile. A 16 anni non si è tanto responsabili per prendersi cura di se stessi, figuriamoci di un figlio. E invece per la nostra piccola Luana tutto quest...