Capitolo 41

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<< Questa è l'unica macchina che avevi a disposizione? >> inizio io la conversazione, chiudendo lo sportello con ben poca delicatezza.

<< Ciao anche a te, Agnese. Che hai contro la mia bellissima Audi R8? É un gioiello. >>

Harry mi saluta con la mano, guardandomi leggermente stranito per la mia eccessiva violenza mostrata alla sua cara.

<< Non è una macchina che passa proprio inosservata, sai? Non credo sia la mossa migliore per non essere avvistati

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<< Non è una macchina che passa proprio inosservata, sai? Non credo sia la mossa migliore per non essere avvistati. >>

<< Ma figurati! Nessuno farà a caso a noi. Non sono pedinato ventiquattro ore su ventiquattro, l'avrai notato anche tu con Niall. >> dice, non distogliendo un secondo lo sguardo dalla strada.

Al solo sentire il nome, digrigno i denti. Spero colga il mio invito velato e capisca che è meglio non prendere il discorso.

<< Non mi parlare di quello, per favore. >>

<< A proposito, saresti così gentile da dirmi perchè sono dovuto venirti a prendere alle 2 di notte ad un party? >>

Evidentemente non ha capito, questa testa piena di ricci.

<< Ho bisogno di altro alcool per poterne parlare, se non vuoi che la tua splendida Audi venga distrutta dai miei calci e pugni. >>

<< Ok, bene. Allora arriviamo a casa mia che ho un sacco di boxe nella palestra; potrebbe tornarci utile. >> si gira una frazione di secondo per guardarmi e farmi un occhiolino e sorridermi.

Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio, io in posa rigida e lui che, ogni tanto, mi lancia dei sguardi per controllarmi.

Impieghiamo all'incirca venti minuti per raggiungere casa sua, essendo un po' fuori dal centro, e, una volta oltrepassato il cancello di sicurezza e aver parcheggiato la macchina, io mi fiondo fuori, percorrendo a piedi nudi il vialetto al centro del giardino.

<< Dannazione, ho lasciato le ciabatte nella macchina di Niall. >> mormoro sotto voce, quasi in un borbottio.

<< Cosa? >> chiede il riccio, subito dietro di me. << E perchè sei scalza? Inoltre, non sai dove devi andare; potresti rallentare, quindi? Anche con le mie gambe da giraffa sto avendo difficoltà a tenere il tuo passo. >> si lamenta, corrucciando le sopracciglia e facendomi la linguaccia.

<< Non credo che ci voglia tanto a seguire un sentiero, e suppongo che questo porti all'entrata di casa tua. Per rispondere alla tua domanda, vorrei farti stare più di cinque minuti su questi tacchi; capiresti al volo. >>

<< Wow, sei più acida del solito, quasi quanto il nostro primo incontro. Mi ero abituato a livelli più bassi. >>

Capisco, dal tono diverso di voce, che sta iniziando ad annoiarsi per il mio comportamento burbero, e non posso dargli tutti i torti. Devo cercare di mantenere la calma perchè lui non può prendersi la mia rabbia nei confronti di un'altra persona, non dopo l'essermi venuto a prendere senza alcun tipo di preavviso.

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