Capitolo 31

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Questo aereoporto è immenso e suppongo di aver girato a vuoto per una ventina di minuti.

Io non sono esattamente lucida dopo tutte le pillole prese per evitare di rigettare l'anima, ed aver dormito la maggior parte del viaggio, ma credo di essere già passata davanti al Burger King.

Niall ha ritenuto opportuno non entrare dentro per evitare di attirare l'attenzione, visto che, ogni volta che si trova in un luogo del genere, viene circondato da ragazze che vogliono una foto.

Mi aspetta davanti l'uscita, che, a detta sua, dovrebbe essere alla sinistra del Terminal 2, in cui sono atterrata io. Peccato che io abbia perso, in tempo record, il mio scarso senso di orientamento dopo essermi fermata a contemplare i soffitti di questo aeroporto e i negozi che costeggiano il corridoio grande quanto una nostra autostrada.

Prendo un respiro profondo e cerco delle indicazioni che possano portarmi ad uscire da qui il prima possibile, sia per poter vedere finalmente Niall, ma anche per andare in un bagno in cui non devo avere paura di prendermi qualche malattia trasmissibile.

Mi sembra di aver scorto una scritta che dice uscita e mi fido ciecamente della direzione suggeritami da quel cartello.

Dopo 15 minuti di camminata in linea retta, proprio come aveva predetto Ni, vedo un'enorme vetrata che si apre e si chiude in intervalli brevissimi di tempo, e dal quale posso intravedere un pezzo di cielo. Non ci credo, sto per uscire e prendere una boccata d'aria che non provenga da un'aria condizionata.

Percorro gli ultimi metri che mi dividono dal mondo esterno con le ultime forze che mi sono rimaste, facendomi spazio tra le varie persone che devono uscire come me, e che poi si fermano su marciapiede per aspettare un taxi, cercando insistentemente un paio di occhi che riconoscerei tra mille.

Quando finalmente li incontro, mi sento scorrere nel corpo una scarica di energia che pensavo di non possedere, e la utilizzo subito per raggiungere la figura che in questo momento sta prendendo qualcosa dal finestrino della sua Range Rover nera.

Arrivata ad una distanza che mi permette di vedere bene il sorriso che sta increspando il viso di Niall, mi accorgo che ha fatto davvero come gli avevo detto settimana scorsa.

Tiene in mano un foglio con scritto, con la sua scrittura: Mrs. Agnese. Avrà pensato bene di non mettere il cognome, nel caso di qualche foto inaspettata.

Rigetta il foglio attraverso il finestrino lasciato aperto, per accogliermi tra le sue braccia aperte che mi invitano, insieme al suo sorriso e al suo sguardo pieno di gioia.

Colmato il divario, lui mi stringe a sé, senza preoccuparsi della mia valigia al mio fianco o delle mie condizioni pessime, dopo così tante ore di viaggio.

"É così bello vederti nel mio mondo! Non credevo che questa piccola cosa potesse darmi così tanta gioia"

"Sono davvero felice di vederti, Ni! Stringimi un po' di più, perchè potrei svenire da un momento all'altro"

Sono stanca, e non importa neanche a me dell'aspetto che penso di aver adesso; voglio soltanto sentire il suo corpo aderire al mio, in un abbraccio che ricompone tutti i miei pezzi.

"Ai suoi ordini! Dovremmo salire in macchina però, perchè non ho gli occhiali da sole. Siamo stati abbastanza fortunati per adesso, ed è meglio che continui così" dice, dandomi un bacio sui capelli, dato che la mia faccia è ben spalmata sul suo petto. Spero che i miei occhiali siano ancora integri dopo questa stretta.

Mal volentieri, mi stacco dal suo corpo morbido ed accogliente, e cerco di riprendere un contegno.

Saliamo in macchina, e mi stupisco di quanto sia alta ed imponente rispetto a quelle a cui sono abituata io.

Lasciati Amare || Niall Horan ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora