La Battaglia

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"ENTRATE DENTRO!" Urlò Silente iniziando a duellare con Dolohov e Bellatrix insieme. L' Ordine era arrivato attraverso la Foresta Proibita, da dove erano arrivati i mangiamorte. Ora i professori stavano nascondendo gli alunni in posti sicuri per andare a combattere insieme ai maggiorenni che volevano. Harry si lanciò su Malfoy e altri due mangiamorte e la cicatrice iniziò a pulsare sempre più forte, ma non gli importava. Dolohov e Bellatrix erano a terra legati e altri venti mangiamorte si erano uniti al gruppo. Lucius e quello che si era scoperto essere Yaxley e Thikness stavano perdendo contro il ragazzo sopravvissuto, che li aveva definitivamente messi terra con una 'bombarda maxima'. Stavano arrivando mangiamorte da ogni direzione e ben presto l' Ordine e gli Auror e i professori stavano lottando accerchiati. Silente aveva colpito Piton e lo aveva legato insieme a Bellatrix, aveva già un piano per lui, non doveva farsi scoprire.
Ad un certo punto una nebbia grigio scuro e un freddo glaciale si impossessarono dell'ambiente.
"Sono troppi non riesco a evocarlo!" Urlò Sirius mentre le lacrime minacciavano di uscire. "Albus pensaci tu." James guardò verso Silente che era impegnato contro cinque mangiamorte.
"Devo farlo io" pensò Harry mentre schivava una maledizione senza perdono "Expecto patronum" Disse senza farlo notare troppo, ma erano tutti troppo impegnati a duellare. Un imponente cervo d'argento uscì dalla sua bacchetta e si scagliò contro i dissennatori. L'aria diventò più calda e all'improvviso i mangiamorte si bloccarono e, come se Voldemort stesse per venire lì, scapparono a gambe levate. Tutti tranne i pochi più fedeli che ancora combattevano.
"Come se Voldemort venisse fino a qui, e per cosa poi!" Pensò Harry. "Come non detto!" Infatti il Signore Oscuro si unì ai pochi rimasti. "Avada Ke-" "No!" Il ragazzo sopravvissuto si lanciò per proteggere Silente che oramai era stanco. Per quanto potesse essere bravo non aveva più tutta questa giovane età.
"Non osare torcere un capello a nessuno Tom!" "Tu osi chiamarmi così!" Ruggì "Io oso, Tom. Tu non sei altro che un maghetto che si crede chissà che cosa!"

"Avada kedavra" "Expelliarmus"
I due incantesimi si scontrarono in aria creando delle barriere tra i mangiamorte e gli altri. Tutti erano a bocca aperta. Come poteva un ragazzino di soli 17 anni combattere il più potente signore oscuro di tutti i tempi?
All'improvviso Voldemort ruppe il collegamento e si impossessò del corpo di Harry. I suoi occhi divennero rossi con il sangue e dalla sua bocca uscì una voce fredda, non sua.
"Ora cosa farai caro vecchio Silente! Nessuna delle tue magie può superare questa, la mia." Disse Harry-Voldemort iniziando a colpire persone a casaccio con la maledizione Cruciatus.
"No! Lascia stare i miei amici e la mia famiglia, é una cosa tra me e te!" Riuscì a dire Harry "A dire il vero una magia più forte della tua c'è e ci sarà sempre Tom. E mi dispiace per te perché non la potrai mai avere. L'amore va oltre ciò che si può imparare a lezione o con anni di pratica, va oltre la musica e le parole. È un'emozione fortissima, e non ti lascerò uccidere i miei amici ancora! "
Detto questo una nube di fumo avvolse il ragazzo e lo trasportò verso l'alto, dove Voldemort uscì dal suo corpo e lo lasciò precipitare svenuto. Solo in quel momento i mangiamorte si accorsero che non erano più trattenuti dalle barriere e scapparono. Silente, per la prima volta in vita sua, era confuso e aveva molte domande, ma prima doveva salvare il ragazzo. Alzò la bacchetta e mormorò alcune parole. Il corpo di Harry rimbalzò sul terreno diventato soffice e non subì alcun danno.

Qualche giorno dopo in infermeria
"Finalmente Harry ti sei svegliato!" Disse Silente. "Professore cosa ci faccio qui?" Poi capì. "Hermione Ron stanno bene? E James e Lily? E gli altri dell' Ordine? E gli studenti e professori?" "Calmati, stanno tutti bene. Ma devo farti alcune domande."
Harry annuì. "Come facevi a sapere di Tom?" Silente voleva sapere la risposta da molto tempo. "Em... Io... Io sono andato nel suo studio per chiederle una cosa e per sbaglio ho visto il pensatoio e non ho potuto resistere... Mi spiace. Come sta Piton?" Continuò "Il professor Piton al momento non può più insegnare, non si sa se ritornerà. Parlerai con la Professoressa McGonagall di quanto é accaduto. Ora devo andare." Silente era evidentemente frustrato dal fatto che qualcuno potesse guardare i suoi ricordi e Harry era sicuro che la McGonagall lo avrebbe messo in punizione per aver guardato nel pensatoio.
Quando uscì dall' infermeria la professoressa lo stava aspettando. Harry sapeva benissimo che era nei guai dato che aveva uno sguardo omicida e si poteva vedere il fumo che gli usciva dalle orecchie!

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HARRY POTTER e la dimensione parallelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora