Harry fece l'occhiolino e venne preso dal panico. "E ora cosa faccio? Non avrebbero mai dovuto sapere chi sono io veramente."Pensò. La prima idea che gli passò per la mente fu di smaterializzarsi. "Ma dove? Grimmauld Place 12!" Fece tre giri su se stesso e scomparve.
Dopo aver avuto la solita sensazione di essere risucchiato in un tubo di gomma, il ragazzo atterrò al centro di un salotto enorme.
Le pareti erano tappezzate con stemma dei serpeverde, tutte tranne un angolo vicino al camino con una piccola bandiera di grifondoro. Chiaramente Sirius non aveva più messo piede in quella casa da quando era scappato nella sua adolescenza. Un sottile strato di polvere ricopriva i mobili di legno.
Esplorando la casa notò che non c'era molto disordine nella stanza di Sirius, mentre in quella di Regulus c'erano diverse pergamene con la descrizione dell' horcrux-medaglione. Erano piuttosto accurate ed erano riportati anche possibili modi per distruggerlo, anche se nessuno avrebbe potuto funzionare.
Diede un'occhiata all'orologio sul suo polso e con un CRACK si smaterializzò ad Hogwarts sperando che in dieci minuti non avessero ancora messo le barriere. Atterrò dietro al Platano Picchiatore e con un movimento della bacchetta tornò ad essere Harrison Potter.
Con la coda dell'occhio vide i suoi genitori abbracciarsi confusi, mentre Ginny stava probabilmente cercando qualcuno, ed Harry si accorse che era lui quello che stava cercando. Le si avvicinò silenziosamente da dietro e le mise le mani sugli occhi. "Chi sono?"Chiese ridendo per la faccia spaventata della ragazza, che si rilassò appena sentì la sua voce. Lei si girò e lo baciò. "Dove sei stato? Eravamo preoccupati per te." "Ero sulla torre di corvonero."Rispose con voce calma. "Quindi non hai visto Harry Potter?" Il ragazzo scosse la testa, leggermente preoccupato.
"Non capisco come faccia ad essere vivo, persino Lily e James dicono di essere sicuri di averlo seppellito!"
Ginny alzò le mani in segno di sconfitta e si sedette sulla riva del lago, poco dopo Harry la raggiunse.Quanto vorrei dirle la verità, ma non posso, prima devo distruggere gli horcrux! Pensò. Purtroppo la connessione che gli aveva donato Hogwarts non era ancora finita, e la rossa sentì i suoi pensieri.
"Dirmi che cosa?" Fece lei con fare minaccioso. Harry si morse il labbro e scosse la testa. "Harrison Potter, vuoi per caso morire? Cos'è questa storia degli...em...horux? E che cosa è tanto importante da tenermela nascosta? Ti prego dimmi che non stai con un'altra. Se è così puoi-" Lo disse tutto d'un fiato, e lui dovette baciarla per farla zittire, non che avesse torto, d'altronde anche lui si sarebbe preoccupato a sentire quei pensieri.
La prese in braccio e la trascinò fino alla Stanza delle Necessità, in realtà lei camminò da sola per tutte le scale, dato che farsi sette rampe di scale con una persona in braccio, per di più sperando che non cambino improvvisamente direzione, è una bella faticaccia.
La stanza era sobria, le pareti bianche e al centro un divano da due posti e un pensatoio.
Quando entrarono Harry e Ginny si sedettero e il ragazzo cominciò a parlare. Non era mai stato così nervoso in vita sua; e se si fossero lasciati? E se non lo avesse più voluto e se-?
"Devo dirti una cosa importante." Si alzò dal divano e cominciò a camminare. "Prima devo chiederti una cosa: tu mi ami per ciò che sono? Mi ami veramente?" Chiese. Sarebbe stato del tutto inutile dirle chi era lui se la Ginny di questa dimensione lo amava perché lui era Harrison Potter e non lo amava per ciò che lui era.
"Certo Harry, ne sono sicurissima. Come me ne sono accorta? Quando ti ho visto ho capito che qualche cosa dentro di me era cambiata, ma sono andata avanti. Col tempo mi sono accorta che senza di te non mi bastava più niente. Poi per fortuna mi hai chiesto di essere la tua ragazza."Sorrise all'ultima frase, prese un' respiro e continuò. "Mi fa piacere sentirtelo dire, ma ho un segreto da confessarti che nessuno sa, e che non dovrai dire a nessuno." Lei annuì curiosa ma allo stesso tempo spaventata. Se nessuno doveva assolutamente saperlo allora doveva essere qualche cosa di molto serio.
"Vedi, ecco... Esistono più dimensioni della Terra, sono tutte parallele, quindi gli anni che passano sono gli stessi, ma avvengono fatti diversi in ognuna di queste dimensioni. Credo che siano infinite, non ricordo bene, ma il punto è che io non sono di questa dimensione e il mio nome non è Harrison County. Il mio vero nome è Harry Potter." E si trasformò. Stette a osservare la reazione di Ginny per qualche secondo. Era stupita, certo, ma l'amore che si poteva vedere nei suoi occhi non era diminuito. Capendo che la ragazza avesse milioni di domande in testa continuò per chiarire il più possibile. "Sì, sono il figlio di Lily e James Potter, ma da dove vengo io loro sono morti salvandomi e dandomi una protezione, l'amore, che sconfisse Voldemort." Descrisse nei minimi dettagli tutta la scena, fermandosi qualche volta per non permettere alle lacrime di uscire. Ginny gli strinse la mano e lo fece sedere vicino a sé.
"Sono andato a vivere dai miei zii che mi trattavano come il peggiore degli elfi domestici, mi avevano detto che i miei genitori erano morti in un incidente d'auto e non mi hanno mai fatto sapere che io ero un mago. È stato Hagrid a farlo. Poi sono andato ad Hogwarts e sono diventato amico di Ron," la rossa sorrise "e dopo qualche casino anche di Hermione. Abbiamo vissuto talmente tante avventure, più brutte che belle, che avrebbero potuto traumatizzare persino Silente. Durante il nostro settimo anno siamo andati alla ricerca degli horcrux, degli oggetti che racchiudono l'anima di Voldemort, e siamo riusciti a sconfiggerlo. Solo che sono morti tutti: Fred, Tonks e Remus, Sirius, Ron, Hermione, te e molti altri. Il Cappello Parlante mi ha dato una seconda possibilità e mi ha fatto venire in questa dimensione, a quanto pare sono anche tornato indietro di un anno." A quel punto le lacrime stavano sgorgando dagli occhi di entrambi, ma nessuno dei due osava più andare avanti né parlare. Si abbracciarono e rimasero così per diverso tempo, fino a quando Ginny chiese perché ci fosse un pensatoio.
Harry prese la sua bacchetta e cominciò a estrarre ricordi su ricordi e metterli nel particolare oggetto, poi le disse di mettere la testa dentro.Videro tutti i suoi anni a Hogwarts e la Battaglia di Hogwarts fino a quando si smaterializzò nell'altra dimensione.
Quando uscirono la ragazza lo abbracciò sconvolta. Chissà quanto fu difficile per lui senza genitori e credendo che nessuno lo amasse all'inizio. Poi Sirius e gli altri, povero Harry!Quando riuscirono a essere presentabili abbastanza che non sembrava avessero pianto, uscirono dalla Stanza delle Necessità. Prima però Harry fermò Ginny per un braccio. "Per piacere non devi dirlo a nessuno. Ora tornerò a essere Harrison Potter, e tra un paio di settimane inizierò a cercare gli horcrux, prima tutto questo inferno finisce, prima posso andare con te in paradiso."
Ciao! Mi spiace che ho pubblicato questo capitolo tardissimo, ma non mi veniva in mente nulla da scrivere.
Il prossimo spero di pubblicarlo verso Natale, forse qualche giorno dopo.
Spero vi sia piaciuto e scusatemi per il ritardo!Votate e commentate!
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HARRY POTTER e la dimensione parallela
FanfictionE se la battaglia di Hogwarts fosse finita con la morte di tutti tranne quella di Harry? E se il Cappello parlante gli avesse dato una seconda possibilità? Scopritelo leggendo questa storia! È la mia prima storia e ci sono alcuni errori. Comunque BU...