25.

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Un topo un po' sciupato e che sembrava particolarmente abbacchiato saltò sulla spalla di Ron e poi sul tavolo, cominciando a mangiare pezzetti di cibo dal suo piatto. Ad ogni boccone sembrava riprendere colore sempre di più, e anche le forze dato che ricominciava a mangiare più velocemente e sempre di più. Tutti e quattro i tavoli stavano osservando la scena dato che Ron non lasciava MAI e poi MAI toccare il suo cibo a nessuno, i ragazzi erano talmente tanto curiosi che non si azzardavano quasi a respirare e un silenzio assordante dominava la Sala Grande. La domanda di tutti era : tra quanto e come morirà quel topo?
La faccia del rosso raggiunse la tonalità di colore dei suoi capelli, lì tutti capirono che sarebbe stata una morte lenta e dolorosa. Erano tutti zitti tranne Harry, che stava fissando intensamente il ratto, non sapeva perché, ma gli portava alla mente strani ricordi, rabbia e odio stavano cominciando ad annebbiargli la vista, ma fu quando il suo migliore amico prese l'animale per coda e lo mostrò a tutti che capì. Non aveva il dito che sarebbe corrisposto all'indice per gli umani ed era a spelacchiato a chiazze.

Peter Pettegrew

Fu la prima cosa che pensò, poi iniziò a non vederci più dalla rabbia.
Ron lo stava per far cadere per terra e farlo spappolare, ma la voce gli uscì da sola, un po' roca e consumata dall'odio.
"No! Fermo!" Disse, dando voce a quel silenzio snervante che faceva da sottofondo alla scena.
"Ron, dammi qui quel topo." Aveva una voce maniacale. Il rosso glielo porse lanciandogli un'occhiata interrogativa. Il ragazzo lo prese e si girò verso il preside. "Potrebbe cortesemente chiamare Remus Lupin, Sirius Black e i miei genitori? Credo che avremo una riunione di famiglia." Era più un ordine che una richiesta, ma il vecchio annuì e mandò un patronus ai quattro interessati, intanto Codaliscia cominciò a dimenarsi, contorcersi e fare versi acuti come se lo stessero smembrando vivo. Harry non gli dedicò molta attenzione e attese pazientemente l'arrivo degli ospiti, che entrarono qualche minuto dopo dalle porte principali.
"Vi prego ditemi che Harry non ha fatto qualche altro scherzo." Fu la prima cosa che disse Lily appena entrò. Gli occhi di Sirius e James si illuminarono, ma Remus prese parola. "Impossibile Lily, non avrebbero chiamato anche me e Sirius, almeno, se dovesse essere espulso chiamerebbero Felpato perché è suo padrino, ma non me." La rossa annuì preoccupata, poi si rivolse a Silente. "Come mai siamo qui? Hai detto solo che riguardava Harry." Il preside annuì indicando con la testa il ragazzo, che stava ancora tenendo in mano il topo. Questo confuse tutti.

"Tranquilli, è tutto OK. Non ho fatto nessuno scherzo, a dire la verità sono stato io a chiedere a Silente di chiamarvi. Come ho già detto, credo che avremo una riunione di famiglia."
Disse con un ghigno. "Chiudete tutte le porte con la magia, ovviamente lo farà il preside e solo lui potrà riaprirle. Lo so che sembra molto strano, ma é una precauzione." Il vecchio lo fece dopo averci pensato su un paio di secondi.

"Ora, il mio caro amico Ron ha gentilmente catturato questo topo." Disse mostrandolo a tutta la sala. Pettegrew cominciò a contorcersi e oscillare avanti e indietro, poi ancora avanti e ancora indietro sempre più forte, fino ad aggrapparsi con i denti alla mano del ragazzo, il quale dovette appellare tutti i suoi buoni sensi per non urlare.
"Codaliscia smettila!" Urlò al ratto, che impallidì notevolmente, ma muovendosi ancora di più riuscì a scappare dalla presa di Harry che si stava allentando sempre di più.
Con un tof atterrò sul pavimento, ma prima di riuscire a correre al riparo venne colpito da un incantesimo reverse lanciato da James.
Il ratto divenne Peter Pettegrew e la stanza tornò nel silenzio iniziale. James si mosse davanti all' ex-amico, poi chiamò Remus e Sirius. "Cosa ci fai qui ad Hogwarts? Tu non dovresti essere ad Azkaban?" Domandò il lupo mannaro. "Albus avverti il Ministro della Magia, scoprirà che manca un prigioniero."
Finalmente Peter riuscì a fare qualche verso e cercò di scappare, ma venne trattenuto da un pietrificus totalus di Harry, che si avvicinò all' orecchio e gli sussurrò. "Io lo so cosa ci fai qui, sei venuto a controllare un horcrux vero? Dimmi, te lo ha detto il tuo padrone o hai scelto tu?" In tutta risposta l'uomo impallidì ancora di più e scosse la testa. "Voldemort?" Alla domanda annuì. Arrivarono gli auror prima che Sirius potesse fare a Peter un 'bel discorsetto', e lo scortarono ad Azkaban, dopo esser stati aggiornati della situazione da animagus del prigioniero.

"Harry ti devo parlare, come facevi a sapere di Peter? Sai anche di James e Sirius per caso? E di me?" "Remus, non ci vuole un genio a capire cosa è il tuo 'piccolo problema peloso'. Comunque puoi stare tranquillo, non ho paura di che cosa diventi una volta al mese, tu sei comunque te stesso, solo un po' più, em... peloso. Riguardo a Ramoso e Felpato, io lo so perché.... per... em...perché ho visto una foto con loro tre che si trasformavano nascosta sotto il mio letto, magari l'avevano persa quando erano più giovani." Lunastorta annuì pensieroso, poi andò a raccontare tutto ai suoi amici e Lily.

Ciao! È un capitolo un po' più corto e diverso. Comunque è una specie di "speciale". Ditemi come vi sembra, ditemi anche come scrivo secondo voi.

HARRY POTTER e la dimensione parallelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora