Lord Voldemort Pt. 2

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Harry riprese coscienza diverse ore dopo. Provò ad alzarsi, ma ogni singola parte del suo corpo protestò violentemente. Aprì gli occhi e con un movimento della bacchetta fece luce. Ci mise qualche secondo per abituarsi e quando lo fece capì di trovarsi in una prigione, in una cella molto spaziosa e con le pareti di pietra. Riuscì ad alzarsi nonostante il dolore e a ispezionare la stanza. Non c'era molto: delle catene pendevano da un muro e da una piccola finestra con le sbarre si riusciva a intravedere uno spicchio di Luna e il cielo, che stava iniziando ad assumere le sfumature dei colori dell'alba. L'arancione pallido mischiato al blu notte fece spazio, con il passare del tempo, ai raggi del sole che infuocavano il cielo. Harry non aveva mai osservato l'alba e si accorse ben presto che era talmente bella che non c'erano parole per descriverla. Un istante magico dove tutto può succedere e la creazione mostra la sua bellezza.

Passarono diverse ore quando qualcuno lo venne a trovare, e il ragazzo potè dire che la visita non fu tanto gradita. Nel frattempo studiò ogni preciso luogo della stanza per cercare una possibile via di fuga.
Quando sentì dei passi avvicinarsi e vide la porta spalancarsi si mise in un angolo della cella per far cadere in trappola l'uomo. Oramai era già passata l'alba e il sole illuminava parte della stanza. Il ragazzo si nascose nella parte buia, desideroso di conoscere chi lo teneva chiuso in quella prigione. L'uomo venne illuminato dalla luce e ad Harry per poco non veniva un infarto.
Codaliscia stava osservando attentamente la stanza e quando notò il prigioniero gli si illuminarono gli occhi. Lo prese per il colletto della divisa e strattonandolo gli disse :"Il Signore Oscuro ti vuole vedere." E lo spinse oltre la porta verso un corridoio buio. Salì una scala stretta e ripida alla fine della quale c'era una porta di metallo che Codaliscia aprì con un semplice alohomora. Harry vide una stanza di dimensioni enormi con un tavolo rettangolare al centro. Dodici mangiamorte con Voldemort a capotavola stavano probabilmente pianificando qualche attacco dato che c'erano diverse pergamene sul tavolo.
Quando Minus buttò Harry a terra tutti i presenti si misero a ridere. Era una una risata isterica che continuò per molto tempo ed era piena di odio e malvagità. Tra i mangiamorte il ragazzo riconobbe Malfoy e Avery che sedevano composti con un sorriso malefico sulle labbra, mentre Bellatrix, Nott, Dolohov, Bartemius Crouch Jr. e Raptor stavano ridendo come se fossero pazzi insieme agli altri.
Con un gesto delle mano il Signore Oscuro zittì tutti e cominciò a fissare Harry. Il ragazzo sentì le barriere della sua mente quasi al punto di cedere, ma il ricordo di Ginny e dei suoi amici le rafforzò ricordandogli la causa per cui combatteva e riuscì a cacciare l'invasore dalla sua mente. Voldemort era profondamente scosso dal fatto che non era riuscito a vedere i ricordi del ragazzo. "Harrison Potter, sei un mago molto potente, sai? Unisciti ai mangiamorte!" "Te lo ho già detto, preferirei morire che unirmi a un pazzo come te!" Urlò Harry. La reazione del Signore Oscuro fu prevedibile. "Crucio!" Era come se mille coltelli gli stessero attraversando il corpo. Non urlò per non dare troppa soddisfazione ai mangiamorte anche se la sua espressione dimostrava un dolore intenso. Il Signore Oscuro non abbassò la bacchetta per altri due minuti, nei quali Harry pensò che morire non sarebbe stato tanto male.

"Alzati! Subito!" Ordinò Voldemort, ma il ragazzo sopravvissuto non lo fece. "Imperio!" Harry si sentì come se gli si fosse rovesciato addosso un secchio di acqua gelata. "Alzati." Ripeté il Signore Oscuro. Il ragazzo si alzò non avendo tanta voglia di controbatterlo. "Bene, ora inchinati al tuo vero padrone." Non aveva senso farlo, non voleva farlo. "No." "Cosa hai detto?" "No Tom, non mi inchinerò davanti a te." Disse Harry acquistando un po' di coraggio. Si concentrò su sè stesso e sulla sua magia e, dopo aver individuato esattamente dove gli faceva male, la incanalò verso quelle parti del corpo per guarirle. Era un' antica forma di magia che aveva letto in biblioteca qualche settimana prima quando non aveva niente da fare. Ne rimase affascinato e ora era riuscito a metterla in pratica! Si sentì rinato e una luce di speranza si accese dentro il suo cuore.
Prese la sua bacchetta dalla tasca e parò la maledizione mortale del Signore Oscuro. Tutti i mangiamorte gli puntarono le loro bacchette contro, ma con una risata e un cenno della mano il loro padrone li fece allontanare. "Pagherai con la vita per questo! Avada Kedavra!" Una luce verde si diresse verso Harry, ma lui la schivò prontamente contrattaccando con expelliarmus. Gli occhi del senza-naso si fecero rossi d'ira e cominciò il duello. Il ragazzo scagliò un'altro lampo rosso per disarmare l'avversario, che pronunciò sectumsempra. Le due luci si incontrarono a mezz'aria, ma la magia di Voldemort era troppo potente e Harry venne colpito dall'incantesimo, che gli creò un taglio profondo sul fianco e la camicia si macchiò di sangue.
'Non posso perdere. Devo creare una passaporta per smaterializzarmi vicino a Hogwarts!' Si tolse una scarpa e mormorò portus. La tenne salda a sè per non perderla. Quindici secondi e sarebbe partita. 14... "Ti uccido" 13... 12... 11... "Avada Kedavra!"...10... 9... 8... Lo schivò... 7... 6... 5... Bellatrix prese il suo pugnale... 4... 3... 2... 1... Bella lanciò il pugnale.

POP

Il ragazzo era sparito portandosi dietro il pugnale d'argento, proprio come Dobby.



Ah ah ah il capitolo non è finito tranquilli.

















POP

Harry apparve oltre il cancello di Hogwarts urlando dal dolore. Si tolse il pugnale dalla gamba maledicendo Lestrange e svenne. Tutti gli studenti, incuriositi, gli si addossarono intorno e solamente il preside e i professori riuscirono a farli tornare nei propri dormitori, poi presero il corpo svenuto e lo portarono di corsa in infermeria.

Quando entrarono Madam Pomfrey lo sistemò immediatamente in un letto, cacciò tutti dalla stanza e cominciò a medicarlo. Gli guarì le ferite con delle pozioni speciali che riuscì a fargli ingerire, ma risultò che il pugnare era maledetto e la ferita alla gamba doveva rimarginarsi da sola.
Quando ebbe finito fece entrare i suoi genitori, amici e la sua ragazza. Alla vista del corpo inerme Lily e Ginny per poco non svennero.

"Ho fatto tutto il possibile, ora non resta che aspettare."
Disse Madam Pomfrey prima di andarsene.

James abbracciò sua moglie delicatamente. "Aspetteremo."

Ciao! Nuovo capitolo. Ora è veramente finito.

Ditemi come vi sembra e votate!





HARRY POTTER e la dimensione parallelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora