Incontri Strani

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"Si torna a Hogwarts!" Esclamò Markus alle dieci del mattino. Stavano tutti andando verso l' Hogwarts Express in anticipo.
"E ricorda Harry che ora sarai Mr. Potter, non Mr. County." Disse James per la millesima volta. "Lo so papà me lo avrai ripetuto diecimila volte!" Replicò Harry. "Comunque sono fiero di essere un Potter!" "Come mai? Non ti mancano i tuoi veri genitori?" Chiese Lily. "Per niente, mi trattavano come il peggiore degli elfi domestici e non accettavano nemmeno la pronuncia della parola magia in casa loro. Loro erano babbani, ma la sorella di mia 'madre' era una strega."
"Mi spiace, non lo sapevo."Si scusò Lily."Tranquilla, é tutto ok. Ora ho una vera famiglia."
Abbracciò i suoi genitori e si diresse verso il treno che entro dici minuti sarebbe partito. Cercò lo scompartimento di Ron e Hermione e andò con loro. Durante il viaggio non faceva che pensare al fatto che si doveva allenare, e decise che avrebbe iniziato la sera stessa nella stanza delle necessità alle otto in punto.

Il banchetto andò a meraviglia. Tutti si congratulavano con lui per essere diventato un Potter.
"Silenzio!" Urlò Silente. La Sala Grande di colpo di zittì e fissò il preside. "Alunni, anche questo trimestre é vietato il quidditch per ragioni di sicurezza. Non si può girare nel castello oltre le sette di sera ed é vietato andare nella foresta proibita. Chi non rispetterà queste regole andrà in contro a guai molto seri. Ora tutti nei dormitori."
Harry ovviamente non andò nel suo dormitorio. Salì le scale fino al settimo piano e pensò passando tre volte davanti a un muro: mi serve un luogo dove possa allenarmi contro Voldemort.

La stanza delle necessità si aprì e al suo interno c'era una stanza ampia con il pavimento ricoperto di materassini, una libreria con tutti i libri di Difesa Contro le Arti Oscure immaginabili.
Harry iniziò a leggerli e provare ogni sorta di incantesimo possibile.
Mi serve qualcuno contro cui combattere pensò. Voleva mettersi alla prova, voleva dimostrare a se stesso di essere preparato. Aveva passato un' ora buona a leggere incantesimi di difesa e attacco e probabilmente, anzi sicuramente, ne sapeva più di Hermione.
Una statua comparve dal muro. Sembrava più una statua posseduta da un fantasma. Il ragazzo non riusciva a capire come fosse possibile, ma gli fu subito chiaro che la stanza poteva animare oggetti, chissà se anche le persone defunte?
La statua cominciò lentamente a inchinarsi e Harry fece lo stesso, dopo di che iniziò il vero e proprio combattimento. Luci di tutti i colori partivano dalle bacchette di entrambi. Dopo mezz'ora, nella quale a Harry era diventato chiaro che la statua era ben preparata, al ragazzo faceva male la gola per tutti gli incantesimi pronunciati e stava cominciando a usare quelli non verbali, che gli richiedeva molta concentrazione. Al suo avversario invece mancava il braccio sinistro e mezza testa, ma il duello sarebbe finito solo quando Harry lo avrebbe colpito sul petto.

Alle dieci di sera il duello era finito. I muri erano scheggiati qua e là, i materassini erano stati utilissimi e Harry era sdraiato per terra a riprendere fiato. Non combatteva così da molto tempo e la sensazione di adrenalina nel corpo se l'era dimenticata. Decise di andare a dormire e sfinito si diresse verso il suo dormitorio. Rischiò un paio di volte di essere scoperto da Gazza e la sua gatta, ma se la cavò.

Il giorno dopo era di buon umore.
"Come mai così felice?"Chiese Ron. "Niente... ho dormito bene."

Ii giorni passavano e Harry era diventato sempre più bravo a duellare. Gli serviva qualcuno di vivo contro cui duellare ora dato che la statua si muoveva troppo 'lentamente' rispetto a lui. E con lentamente si intende la velocità con cui si muoverebbe qualsiasi studente della scuola.

A San Valentino stranamente venne dato il giorno di vacanza. C'erano coppie che si sbaciucchiavano ovunque. A Harry sarebbe tanto piaciuto stare con Ginny, ma in quella dimensione lui non esisteva e lei non si sa di chi era innamorata. Al posto di passare una bellissima giornata all'aperto cosa fece Harry? Si allenò nella Stanza delle Necessità. Voleva però vedere se riusciva a confrontarsi con qualcuno di vivo e più forte di lui.
Mi serve qualcuno contro cui duellare che sia vivo e più forte di me. Un insegnate. Pensò.

Spuntò una porta sul muro destro della stanza. Era di legno e sembrava vecchia di almeno un secolo. La aprì molto lentamente con la bacchetta pronta.
"Lumos" Quello che vide il ragazzo fu alquanto strano. Era un uomo sulla quarantina, ma ancora giovane nell' anima. Lo si vedeva dallo stesso luccichio che aveva Silente negli occhi. Come fece Harry a notare il luccichio non lo sa nessuno, fatto sta che quella faccia non era nuova. Lo aveva visto da qualche parte, ne era sicuro. Magari in qualche libro... Ma certo! Era Salazar Serpeverde! Lo aveva visto nella foto che aveva mostrato loro Binns nella sua dimensione. Ma lui era morto.
"Chi sei?" Chiese​ Harry. "Salazar Serpeverde. O meglio una sua ombra venuta qui per aiutarti. Ti aiuteranno anche Priscilla Corvonero, Helga Tassorosso e il mio carissimo 'amico' Godric Grifondoro. Faremo solo un giorno ciascuno, quindi se mancherai all' appuntamento non lo potrai più fare. Con me imparerai gli incantesimi di difesa e attacco più potenti, meglio ancora di quelli che ci sono in quei libri. Mettiamoci al lavoro." Disse Salazar uscendo dalla porta di legno e entrando nella vera Stanza delle Necessità. Harry annuì e si preparò. "Questo incantesimo é solo per maghi potenti e non si insegna a scuola. È di difesa e gli auror lo usano spesso. Serve a proteggersi dalle maledizioni senza perdono. È 'protego horribilis'." Spiegò. Harry ci provò e alla terza volta gli venne perfettamente. Allora Salazar lo attaccò di sorpresa con l' imperio, ma il ragazzo, oramai preparato, lo parò con facilità. Lottarono per un' ora, alla fine della quale Harry aveva imparato altri cinque incantesimi e li sapeva eseguire anche senza pronunciarli.
Salazar sorrise soddisfatto. "Mi domando perché non sei nella mia casa." "Beh, il Cappello Parlante voleva mettermi lì, ma ha 'optato' per Grifondoro." Rispose lui. "Mmm. Peccato. Domani vedrai Priscilla. Addio giovane Harry Potter."

Nuovo capitolo! Votate la storia!
Aggiornerò lunedì o martedì.
Ciao!

HARRY POTTER e la dimensione parallelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora