22.

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"Dobbiamo rinforzare le barriere della nostra scuola!" Istruì Harry ai ragazzi e professori e membri dell'Ordine della Fenice che si erano preparati a combattere. Di certo non sarebbe stata una battaglia che avrebbe segnato la fine della guerra dato che solo pochi horcrux erano stati distrutti, ma era fondamentale proteggere Hogwarts! "Gli incantesimi sono protego horribili, protego maxima, cave inimicum, fianto duri e repello individuo. È tutto chiaro?" Tutti annuirono e lui continuò. "Siamo all'incirca duecento, un numero molto alto, e sicuramente siamo in grado di difendere la nostra scuola. Ora, questi incantesimi sono magia alquanto avanzata e solo i professori e qualche alunno fidato dovrebbero eseguirli. La tattica per combattere è questa: non ci sono divisioni tra Case, appaiatevi con qualcuno che è bravo in difesa se preferite attaccare e viceversa. State sempre in due e mandate un patronus in caso di necessità. Conviene dividerci in squadre, ciascuna guidata da un professore o membro dell'Ordine, che proteggerà una zona del castello. Lascio la parola al preside." Tutti applaudirono il discorso e i concentrarono sulle parole del preside. "Non ho molto da aggiungere alle parole del giovane Signor Potter, ma sappiate che il pessimismo non ha vinto alcuna battaglia, mai. Dovete crederci, ognuno di voi deve credere di potercela fare e vinceremo insieme questa battaglia!" Il discorso di Silente fu breve ma mirato, e si poteva vedere che aveva acceso un fuoco negli occhi si tutti i presenti. Si divisero in diversi gruppi. L'ala nord e i rispettivi passaggi segreti erano difesi dalla squadra alfa con Flitwik al comando, la McGonagall guidava invece la squadra beta appostata nell' ala sud del castello, la parte est era protetta dalla squadra gamma con la Professoressa Sinistra che comandava, mentre l'ala ovest era coperta dalla squadra delta capitanata da Remus Lupin. I gemelli Weasley facevano parte del team e stavano borbottando tra loro quale dei loro scherzi dichiarati 'pericolosi' potessero mettere in gioco. Infine l'entrata principale era difesa da Silente e la sua squadra omega che comprendeva anche Lily, James, Sirius e il Golden Trio.

Subito dopo si sentì un forte CRACK proveniente da oltre le barriere, che nel frattempo erano state rinforzate.
Più di mille mangiamorte avevano circondato Hogwarts, ma non si vedeva ancora il Signore Oscuro.
Mille contro duecento... Non è che sono proprio leali... Pensò Harry. Ginny sentì i suoi pensieri grazie al collegamento e gli rispose. Quando mai hai visto un mangiamorte non giocare sporco?
Il ragazzo si limitò a sbuffare e sperare in meglio stringendo la mano della sua ragazza.
Poi tutto accadde velocemente.
Uno tra la folla gridò "All'attacco!" Manco fossero pirati! Pensò Ginny e Harry si mise a ridere stringendo la bacchetta in modo più saldo.
La folla si mosse e svanì contro le barriere della scuola. Si può dire che l'esercito si era decimato, cinquecento stupidi mangiamorte si erano auto condannati a morte cercando di passare le difese magiche ed erano diventati un mucchio di cenere.
Si sentì un altro CRACK e una risata gelida. Si voltarono tutti e videro lui, Voldemort.

Ora comincia la vera battaglia. Pensarono Harry e Ginny allo stesso tempo, un ghigno apparve sulle loro bocche.
Un secondo dopo il Signore Oscuro puntò la bacchetta alla barriera e cominciò a mormorare parole confuse. Quello che Silente riuscì a cogliere fu obscurus praesidium concidit ripetuto diverse volte. Urlò di tenersi pronti mentre una nube nera schiacciava le barriere e lentamente le stava sgretolando.

Con un urlo i mangiamorte partirono all'attacco. Chi si smaterializzava, chi su scope, e chi dai passaggi segreti riuscirono a entrare a Hogwarts e ben presto tutte le squadre erano occupate. Voldemort stava duellando contro Silente che, come dicevano i babbani, gli faceva un baffo.
Un patronus a forma di gatto cominciò a parlare. "La situazione qua è messa male, ci servono due uomini in più." Harry incrociò lo sguardo di Neville e insieme corsero in aiuto della McGonagall. Mentre stavano salendo le scale videro i gemelli Weasley gettare caccabombe a ogni mangiamorte, per poi fargli ingerire una merendina marinara super potenziata che li faceva entrare in coma. Meglio non trovarsi contro di loro. Si appuntò mentalmente Harry. Un lampo verde gli sfiorò i capelli biondi, si girò e vide Dolohov che gli puntava la bacchetta contro. Stava per reagire, ma Neville fu più veloce di lui. Prese una manciata di semi da un sacchetto di pelle e la lanciò contro il nemico. Appena i semi toccarono il corpo di Dolohov iniziarono a diventare sempre più caldi per poi sbocciare in tanti rampicanti che lo legarono per le mani e le caviglie.
I due ragazzi ricominciarono a correre a perdifiato per le scale. Quando si fermarono Harry lanciò un'occhiata inquisitrice all'amico che, alzando le spalla disse "Rampicanti Umani."
Videro la McGonagall duellare contro Lucius Malfoy, i movimenti controllati ed eleganti della donna scontravano quelli rozzi e pieni di paura dell'uomo che, dopo poco, si ritrovò a terra schiantato. La professoressa sorrise compiaciuta e, mentre con un colpo di bacchetta legò furetto senior, diede istruzioni a Harry e Neville. "Ci hanno attaccato di sorpresa da un passaggio segreto che porta a Hogsmade. Due di noi sono stati schiantati e si sono smaterializzati al San Mungo. Attenti!" Fece in tempo ad avvertirli e per fortuna schivarono le tre maledizioni mortali lanciate da un nuovo gruppo di mangiamorte che si stava avvicinando. Dopo qualche minuto erano tutti a terra legati.
Un pensiero passò per la mente di Harry e il suo stomaco si contorse dall'ansia. "Professoressa gli altri studenti?" Non sono ancora entrati nei dormitori, ho chiesto anche alle altre squadre e hanno detto che sono tutti al sicuro. A quanto pare vogliono solo una cosa-" "ALBUS SILENTE, MI NECESSITA LA TUA BACCHETTA!" Era Voldemort che stava attaccando con tutta la ferocia possibile il preside.
"È troppo vecchio, gli serve aiuto!" Disse Neville entrando nel panico.
Il ragazzo sopravvissuto cominciò a pensare a un piano d'attacco.
Il Signore Oscuro era a qualche metro dalla torre in cui lui si trovava.
Prese coraggio e saltò giù dalla torre, prima di schiantarsi pronunciò arresto momentum per fermare la sua caduta. Atterrò con tanta grazia quanta può averne un elefante e, controllando di non essere effettivamente morto, si avvicinò al preside.
Il vecchio stava sudando ed era troppo stanco per continuare a duellare. "Avada Kedavra!" Urlò Voldemort e un lampo di luce verde si diresse a una velocità impressionante verso il preside. Harry capì che non sarebbe riuscito a schivarlo e lanciò un incantesimo scudo, prendendo poi il posto di Silente nel duello. Prima però lo schiantò, per sicurezza.

"Sei coraggioso Potter. Non ti è bastata la lezione che ti ho dato poco tempo fa? Avada Kedavra!" Harry schivò con difficoltà, affaticato dalle battaglie precedenti. "Vedo che sei tu che non impari dai tuoi errori, Tom!" Rispose con un ghigno. Poi tutto si svolse talmente velocemente che nessuno seppe cosa era successo. Il Signore Oscuro lanciò un'altra maledizione mortale e il ragazzo creò uno scudo tanto potente che rimbalzò e colpì l'orologio della torre.

Tutto si fermò.

I duellanti riuscirono solo a guardare la scena, ma non a muoversi. Gli uccelli rimasero sospesi a mezz'aria e gli incantesimi pure.

Era tutto immobile tranne per due figure che stavano continuando a duellare una contro l'altra schivando e lanciando incantesimi con maestria.
C'era talmente tanto silenzio che si poteva persino sentire le loro parole.

Il Signore Oscuro lanciò un urlo di rabbia che ruppe l' incantesimo del tempo.
Nessuno, anche se libero di farlo, si mosse.

Voldemort lanciò un incantesimo molto potente, talmente potente che riuscì a colpire il ragazzo. Però lui non cadde, né si sentirono urla. Invece si trasformò.

"Chi sei tu?" Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Era troppo occupato a osservare i capelli neri sparsi in ogni direzione e gli occhi verde smeraldo che avrebbero fatto cadere qualsiasi ragazza al suo cospetto. Aveva anche una sottile cicatrice a forma di saetta sulla fronte.

"Vedi Tom, credo proprio di essere il tuo peggior nemico, il tuo incubo peggiore, la tua ombra e colui che ti condurrà alla morte. Sai cosa dicono nel mondo babbano? 'Perdona sempre i tuoi nemici, nulla li farà arrabbiare di più'. Quindi io ti perdono per aver distrutto tutto ciò che avevo e ucciso le persone a cui tenevo di più. Ti perdono per non avermi concesso un infanzia e aver ucciso i miei migliori amici davanti ai miei occhi." Fece un debole sorriso e si poteva notare tutta la sua tristezza.

"Voglio un nome, chi sei?"
Tutti diressero l'attenzione al ragazzo. Oramai tutti avevano accerchiato la coppia, ovviamente dopo aver cacciato i mangiamorte rimanenti, e la curiosità era ai massimi livelli.

"Io sono Harry, Harry James Potter."

James e Lily stavano per svenire ed erano sorretti dai due malandrini, anche loro sorpresi dalla notizia (come tutti del resto).
Voldemort si smaterializzò appena si accorse di avere un centinaio di bacchette puntate contro.
Harry guardò i suoi genitori e gli fece un occhiolino.

Poi si smaterializzò.

Ciao! Questo capitolo è un po' più lungo del solito.

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HARRY POTTER e la dimensione parallelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora