27.

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"GinnyGinnyGinnyGinny-scusa per il piede-GinnyGinnyGinny!" Un ragazzo dai capelli biondi era appena entrato nella Sala Grande a colazione spalancando le porte e correndo come un pazzo verso il tavolo di Grifondoro tirando di lato chiunque si trovasse sul suo cammino. "GinnyGinnyGinnyGinny-" Stava sventolando le mani per aria in un incrocio tra come se stesse cercando di volare e cacciare le mosche. "Harry calmati! Respira... Okay dimmi tutto, di certo non avrai corso come un idiota per mezza scuola solo per augurarmi buon giorno!" "SDN! Ora!" La ragazza non si mosse e non rispose, gli lanciò invece uno sguardo interrogativo al quale lui rispose con uno quasi omicida, poi la prese per il polso e la trascinò fino al settimo piano dove una porta apparve nel bel mezzo di un muro. "Ahhhhh! La Stanza delle Necessità... Quanti problemi, non potevi semplicemente dirmelo? No ovviamente no... Quindi?" "Ti ricordi quando ci hanno attaccato i mangiamorte e noi siamo venuti qua e poi ti ho rivelato chi sono veramente?" La rossa annuì incerta delle conseguenze. "Tranquilla non ti voglio obliviare. Ti ricordi degli horcrux? Al tempo non ti ho detto quali erano. Un diario con la copertina nera in pelle con inciso sul retro il nome Tom Marvolo Riddle -il vero nome di Voldemort-, la coppa di tassorosso, il diadema di corvonero, il medaglione di serpeverde, il suo serpente Nagini e l'anello dei Gaunt, che è la pietra della resurrezione. Nella mia Terra anche io ero un horcrux e mi sono dovuto far lanciare addosso l'anatema che uccide da Voldy per distruggere il pezzo di anima che era dentro di me." Un brivido gli percorse tutta la schiena al ricordo. Almeno lui la aveva accettata la morte. "Non sono più uno di quei cosi ora -per fortuna- e so che l'anello e la coppa sono stati distrutti da Silente. Gli altri quattro è compito mio distruggerli." "Nostro. È compito nostro e io ti aiuterò, niente 'ma'! Io. Verrò. Con. Te." Disse Ginny scandendo ogni parola così che entrassero nella testa cocciuta del suo fidanzato. Lui annuì non potendo fare altro, poi aggiunse. "Lo sapevo che mi avresti voluto aiutare, per questo sono qui. Ho visto un ragazzino con in mano il diario." Lo shok sulla faccia della ragazza fece quasi scoppiare a ridere Harry che dovette girarsi e calmarsi.
"Chi?"
"David Parker."
"Awww poverino! È quel ragazzino coi capelli riccioli biondi sporco di tassorosso che se ne sta sempre da solo?" Harry fece sì con la testa, poi con voce ferma disse. "Dobbiamo aiutarlo, non è colpa sua che sta sempre isolato: è il diario che lo fa agire così. Come facciamo?" Prese a camminare su e giù per la stanza mentre Ginny, una volta chieste una piuma e della pergamena, cominciò ad abbozzare idee.

Passarono diverse ore da quando cominciarono a progettare il vero e proprio piano e si fece ora di pranzo.
"Meno male che è Domenica altrimenti saremmo già in punizione per aver saltato le classi. Ho fame. Sai per caso il nome di uno degli elfi domestici?"
"Pixie!" Un elfa piuttosto bassa apparve con un sonoro pop davanti ai due ragazzi e con un inchino profondo disse :" Pixie è qui per Master Potter, cosa vuole Master Potter ?" "Em... Non è che potresti portarci dei panini al prosciutto?" L'elfa squittì dall'emozione poi con un altro inchino talmente tanto profondo che il suo naso toccò terra disse di sì e scomparve.
Pop
"Master Potter e Miss Weasley i vostri panini."
Pop

A pancia piena decisero di mettere in atto il loro piano d'azione. Si coprirono con il mantello dell'invisibilità e fecero qualche incantesimo per non far sentire il rumore dei loro passi, poi con la mappa del malandrino cercano David.
"Si trova nella Sala Grande a mangiare, sarà difficile farlo attuare il nostro piano davanti a tutti, ma prima gli togliamo quel coso meglio è."
Con un po' di difficoltà dato che erano oramai troppo grandi per stare in due sotto il mantello arrivarono davanti ai portoni della Sala Grande.
"Se qualcuno vedesse le porte aprirsi 'da sole' si allarmerebbe e salterebbe tutto. Conviene aspettare che qualche ritardatario lo faccia al posto nostro e noi lo seguiremo." Sussurrò il biondo nell'orecchio della sua fidanzata la quale non fece in tempo a rispondere che un corvonero del primo anno corse nella sala con un libro sotto il braccio. Trattenendo a stento il desiderio di alzare gli occhi al cielo i due lo seguirono come ombre e, una volte che le porte si erano chiuse, si avvicinarono al tavolo dei tassorosso. David era il più vicino all'uscita lontano da tutti e il gioco era fin troppo facile che i ragazzi ci misero un secondo a vincerlo.
Versarono tre gocce di distillato soporifero nel succo di zucca del bimbo e attesero che lo bevesse.
Parker non deluse le loro aspettative e cominciò a sentirsi assonnato scuotendo ripetutamente la testa per svegliarsi e lasciando cadere l'horcrux sul pavimento di pietra. Qui entrarono i azione i due adolescenti sostituendolo il più velocemente possibile con uno falso.
Il ragazzino non se ne accorse nemmeno, ma appena prese il suo nuovo diario si sentì più libero e gli ritornò il colore sulla faccia. Aveva persino cominciato a parlare con dei suoi compagni!

"Come lo distruggiamo?" Chiese Ginny guardando Harry per una risposta.
"Quando ero piccolo ho usato il dente del basilico della Camera dei Segreti - si esiste-, ma qui non è ancora morto e la spada di Grifondoro non è impregnata del suo veleno... L'unico modo è utilizzare il fuoco magico." "Ma è incontrollabile!" Harry ghignò. "Ginny amore mio, dimentichi chi hai davanti. Io Harry James Potter, ho la soluzione." La rossa sbuffò e parlò. "Sentiamo un po' genio della lampada, come faresti?" "Dovrò usare molta magia per creare il fuoco e non riuscirò a controllare contemporaneamente quella che uso per cambiare il mio aspetto, quindi ora ritornerò me stesso. Tu segui i miei comandi e non ti spaventare ok? Ci smaterializzeremo appena appicco il fuoco magico, essere un erede dei fondatori ha i suoi privilegi."
Alzò la bacchetta e creò un muro intorno a loro, ovviamente erano nella Stanza delle Necessità quindi non potevano essere disturbati da nessuno. "magicae focus" E una fiamma a forma di drago uscì dalla bacchetta, fecero appena in tempo a ordinare alla stanza di spegnere il fuoco una volta che avesse raggiunto l'horcrux e a smaterializzarsi sani e salvi.

Grimmauld Place era una casa di tre piani con i mobili e il pavimento ricoperti di polvere. L'ultimo possessore, Sirius Black, non ci aveva messo più piede da quando si era sposato, circa 15 anni prima, ma ora aveva intenzione di riportarla al suo antico splendore, dipingere le pareti e comprare mobili che ricordassero la sala comune di grifondoro. Ora che ci pensava doveva sicuramente mettere diverse poltrone comodissime davanti al camino e-

CRACK

Sentì il lo stesso suono di quando ci si smaterializza e corse dentro alla casa con la bacchetta puntata. Ciò che vide lo scioccò: una mini versione di James lo stava guardando con occhi impauriti, occhi verdi che gli portarono alla memoria il primo figlio di Ramoso e il tradimento di Codaliscia. Dietro di lui c'era niente meno che Ginny Weasley!
"Tu sei Ginny giusto?" Fece lui ottenendo una risposta affermativa. "E tu chi sei?"
"Ok Sirius, ora non sclerare per piacere, se abbassi quella bacchetta ti dico chi sono, e non ci crederai fino a che in qualche modo te lo provo." Fece il ragazzo mettendo le mani dietro la testa. "Chi sei?"
"Sono Harry, Harry James Potter."
"Bugiardo! Stupeficium!"

Ciao!
Sono ancora viva! Scusate per il ritardo ma sono stata impegnatissima.

Comunque... Nuovo capitolo tutto per voi!

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HARRY POTTER e la dimensione parallelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora