Capitolo 1

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Avete presente quella forte emozione che si prova quando si sta per tornare nel posto che più riteniamo casa? Ecco, era quello che stavo provando io in quel momento, mentre ero in viaggio per tornare a Seattle assieme alla mia famiglia.
Dopo che al mio patrigno Max avevano dato il trasferimento a Brooklyn non ci speravo più di tornare nella mia città, eppure dopo 4 anni rieccoci in viaggio per tornare a casa. Chissà quante cose erano cambiate, mi chiesi anche come sarebbe stato rivedere i miei amici.

Non vedevo l'ora di rivedere Cassie, lei era stata la mia migliore amica per anni, ma dopo la mia partenza avevamo smesso di scriverci e così la nostra amicizia era diventata solo un piacevole ricordo.

<< si avvisano i gentili passeggeri che tra poco atterreremo all'aeroporto di Seattle>>

La voce metallica dell'aereo mi distolse dai miei pensieri, guardai alla mia sinistra e vidi mio fratello gemello Nigel concentrato a guardare un film sullo schermo posizionato sul sedile di fronte al suo. Nella fila centrale c'era Max che sonnecchiava con una benda sugli occhi; si era fidanzato con mia madre 1 anno dopo che mio padre se ne era andato di casa scappando dalle sue responsabilità. All'inizio Max non mi stava molto simpatico, penso fosse normale e scontato, ma poi avevo capito che era un brav'uomo e che voleva solo il nostro bene.

Mia madre invece leggeva tranquilla una rivista di gossip al suo fianco.
Mi sporsi di più verso il finestrino e vidi un piccolo puntino bianco, doveva essere l'aeroporto, così tolsi le cuffie e riposi il mio mp3 nella tasca della felpa.

<<Mamma comincia a svegliare Max che stiamo per arrivare>> dissi.

<< si tesoro adesso lo sveglio, ha già dormito troppo>> mi rispose alzando gli occhi al cielo, cosa che sia io che lei facevamo spesso e i maschi della casa non lo sopportavano.

Avevo sempre amato viaggiare in aereo, non mi stancavo mai di stare tra le nuvole.

Una volta scesi ci dirigemmo verso il ritiro bagagli, di sicuro sarebbe stato un macello, ma la mia valigia fortunatamente era facilmente rintracciabile grazie al suo colore fluorescente.

C'era una fila infinita per prendere un taxi, ma alla fine uno ci si accostò di fianco.

Max aveva dovuto vendere la vecchia casa per comprare quella a Brooklyn quindi aveva dovuto comprarne un'altra e da quello che ci avevano detto era bella e vicino alla nuova scuola.
Ci mettemmo più o meno 30 minuti per arrivare e appena scesi dal taxi vidi davanti a me una villa a due piani di un color crema con un giardino a circondarla.

<<allora vi piace?>> ci chiese Max.

<<ah ha>> annuii ammirando ancora la casa.

<<ragazzi entrate a vederla, alle valigie pensiamo noi>> disse mamma accarezzandomi i capelli.

Io e Nigel oltrepassammo la staccionata verde scuro e ci precipitammo dentro: i pavimento erano in parquet scuro, i muri dipinti di un color grigino chiaro, in mezzo al salone c'era un tavolino in legno circondato da due divani e una poltrona in pelle bianca davanti ad un camino in pietra. La cucina era molto bella, i pensili erano di un color prugna lucida e l'isola in marmo bianco. Salii le scale e mi ritrovai in un corridoio dove c'erano 4 porte, aprii la prima e trovai una camera abbastanza grande con le pareti celesti e un letto matrimoniale al centro, un'armadio, una scrivania e uno specchio, quella doveva essere la camera dei miei genitori. Chiusi la porta e ne aprii un'altra dove trovai un bagno, con sia la vasca che la doccia, due lavelli e dei pensili, in seguito aprii la terza porta e trovai una stanza con le pareti celesti e due letti da una piazza e mezza con i rispettivi comodini, un'armadio e una finestra proprio di fronte alla porta di entrata. Chiusi la porta e mi diressi verso l'ultima che presunsi fosse la mia, ma quando l'aprii rimasi delusa nel vedere che quello era l'ufficio di Max, allora dov'era la mia camera e quella di Nigel? Corsi giù per le scale ed entrai in salotto dove trovai i miei genitori e mio fratello che stava recuperando le nostre valigie.

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