Mi svegliai perchè sentii qualcuno smuovermi la spalla, aprii lentamente gli occhi per adattarmi alla luce che mi arrivava dritta in faccia e vidi due occhi castani che mi guardavano divertiti, mia madre era in piedi di fronte a me in veranda. Le immagini della sera prima mi passarono davanti come un lampo e mi resi conto che dovevo essermi addormentata. Cercai di mettermi a sedere meglio, ma qualcosa me lo impediva, il braccio di Duncan mi stava stringendo per non farmi muovere, alzai lo sguardo verso mia madre e divenni viola dall'imbarazzo.
<<io... ecco noi... insomma... dobbiamo esserci addormentati>> farfugliai come se non fosse ovvio.
<<lo vedo>> rispose lei mentre cercava di trattenere un sorriso. <<sveglialo che è pronta la colazione>> disse solo prima di tornarsene dentro.
Mi girai verso Duncan e presi ad accarezzargli il viso, ma vedendo che non si svegliava decisi di passare al piano B e svegliarlo come aveva fatto con me in aereo il giorno prima.
<<mmm dai lasciami dormire>> disse stringendomi più a lui. Avevo dormito praticamente seduta tutta la notte e se le mie gambe erano intorpidite non volevo immaginare le sue che avevano subito il mio peso tutta la notte.
<<è pronta la colazione dormiglione svegliati o almeno lasciami andare a mangiare a me>>
<<mmm buongiorno>> mi disse aprendo piano gli occhi e depositandomi un bacio sulle labbra. Sospirai felice e gli sorrisi, se le gambe intorpidite erano un prezzo da pagare per un risveglio del genere ero pronta a farlo tutte le notti.
<<dobbiamo esserci addormentati>> continuò mentre ci mettevamo seduti comodi e ci stiracchiavamo.
<<già, è venuta a svegliarmi mia madre>> ammisi mentre mi alzavo e facevo stretching alle gambe. Duncan mi guardò spalancando gli occhi, ma tornò con un'espressione normale.
<<ringrazia che non era Nigel>> dissi ridacchiando per la sua espressione spaventata. <<uhh per caso hai paura della reazione che avrebbe avuto mio fratello?>> chiesi per stuzzicarlo un po'.
<<non scherzare che quello è capace di tagliarmi i gioielli. Se fossi mia sorella ammazzerei chiunque ti si avvicinasse>>
<<beh fortuna che non lo sono allora, altrimenti non potrei fare questo>> dissi abbassandomi per baciarlo di nuovo, lui sorrise sulle mie labbra e tirò fuori la lingua per leccarmi la guancia facendomi scattare indietro.
<<blah Duncan che schifo>> risi mentre mi asciugavo con la maglietta. Lui si alzò e mi prese per la vita spingendomi in cucina.
<<buongiorno>> Dissi andando a prendere una tazza dal mobile, poi andai a sedermi a tavola a mentre Duncan imitava i miei movimenti e prendeva posto al mio fianco.
Faith, Bet, NIgel e mamma erano già lì sedute a fare colazione , ma vedendo la faccia di mia cugina, non mi sembrava avesse intenzione di mangiare quello che aveva davanti. Dallo sguardo che mia madre ci aveva rivolto non appena entrati, capii che dopotutto la cosa non le dispiaceva.
Presi un biscotto e lo pucciai nel caffè, in modo naturale Duncan mi mise la mano sulla coscia e iniziò a fare dei piccoli cerchi con il pollice facendomi bloccare con il biscotto a mezz'aria, mi girai a guardarlo e quando se ne accorse tolse subito la mano per riportarla sul tavolo. Non volevo che smettesse, ma se non voleva beccarsi subito due cazzotti in faccia da mio fratello doveva trattenersi un po', guardai quest'ultimo che fortunatamente era troppo preso a divorarsi la sua brioche per prestare attenzione a ciò che succedeva in torno. Mentre stavo riportando lo sguardo sulla mia tazza, incontrai quello di Faith che mi guardava con un sopracciglio alzato, le sorrisi imbarazzata e con le guance rosse riportai l'attenzione sulla mia colazione.
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Sunshine
Storie d'amoreCOMPLETATA Melinda Clark sta tornando nella sua amata Seattle dopo quattro anni di separazione, non era mai stata una ragazza che vedeva di buon occhio i cambiamenti, ma nella sua vita ce ne erano stati così tanti e dolorosi che quella pausa le era...