Quando Duncan parcheggiò di fronte al cancello della scuola, presi lo zaino e uscii dalla macchina, lui poi mi raggiunse ed insieme ci avviammo verso l'entrata.
La campanella suonò un paio di minuti dopo la nostra entrata nell'edificio e sempre insieme camminammo verso la nostra classe.<<aspetta!>> gli dissi fermandomi di colpo <<metto i fiori nell'armadietto>> Duncan mi guardò per un istante e poi mi accompagnò all'armadietto. Dopo che depositai accuratamente i fiori andammo in classe, io ero abbastanza in ansia, non avevo mai saltato una lezione per volere mio, ma più che altro per forza maggiore e poi mi preoccupava quello che avrebbe potuto pensare Nigel vedendomi girare per i corridoi con Duncan al mio fianco, in fondo però perché dovevo preoccuparmi? Era lui che mi aveva lasciata a piedi quella mattina e Duncan si era solo offerto gentilmente di darmi un passaggio e offrirmi la colazione e darmi un mazzo di fiori e di farmi saltare la prima ora di scuola, okay forse non avrei dovuto dargli tutti questi dettagli...
Quando arrivai di fronte alla mia classe, la porta era chiusa e io guardai Duncan in cerca di aiuto, mi salii l'ansia al pensiero che tutti i miei compagni mi avrebbero guardata, per non parlare dello sguardo accusatorio che avrebbe di sicuro assunto mio fratello o alle domandi insistenti della prof sul mio ritardo, insomma un sacco di cose che sarebbero accadute tutte insieme nel giro di neanche tre secondi.<<che fai non bussi?>> mi chiese Duncan guardandomi interrogativo, io mi dondolai sul posto e mi mordi il labbro indecisa sul da farsi.
<<non farlo>> continuò. Questa volta fui io a guardarlo interrogativa. <<non morderti il labbro>> rispose alla mia domanda silenziosa. Mi lasciai il labbro all'istante, non perché me lo aveva detto lui, ma per lo sguardo che aveva assunto quando aveva pronunciato quella frase, mi stava guardando come uno a dieta guarda un pasticcino e questo non doveva succedere, noi non dovevamo farlo succedere, ce lo eravamo detti. Presi coraggio e bussai alla porta, sentendo poi un "avanti" l'aprii e come aveva già predetto, tutti gli occhi erano puntati su di me, tranne quelli di mio fratello, i suoi erano attratti da una figura alle mie spalle e non c'era neanche bisogno che mi girassi per sapere chi stesse fissando. Duncan mi toccò un fianco per attirare la mia attenzione e io mi girai.
<<allora ci vediamo dopo>> mi disse stringendo lo zaino sulla spalla e sorridendomi.
<<certo, ci vediamo dopo>> le risposi anche io con un piccolo sorriso, lui annuii e girò i tacchi mentre io finalmente trovavo il coraggio di entrare in classe.
<<scusi prof, ho avuto un problema con la macchina>> le dissi alla professoressa di arte mentre gli passavo davanti e lanciavo uno sguardo a Nigel.
<<e questo problema si chiama Duncan Foster?>> mi chiese sistemandosi gli occhiali sul naso e facendomi avvampare.
<<no prof, lui mi ha solo dato un passaggio>> le risposi mentre nella mia mente passavano gli episodi di quello che aveva fatto oltre ad avermi dato un passaggio. Lei mi guardò un'ultima volta prima di abbassare lo sguardo sul registro per scrivere del mio ritardo, approfittando di questo mi diressi al mio posto al fianco di Ivy.
<<Questo tuo problema con la macchina... non era premeditato con qualcuno vero?>> mi chiese sorridendo furba.
<<no ma che dici! Nigel sta mattina mi ha lasciata a casa>> le risposi tirando fuori il quaderno <<mi sono persa qualche cosa di importante?>> chiesi per cambiare discorso
<<no, niente di che, abbiamo solo fatto un riepilogo della lezione di martedì>> mi rispose tornando a guardare la lavagna, annuii e mi guardai attorno incontrando lo sguardo infuocato di mio fratello. "Dobbiamo parlare" mi mimò con le labbra, feci segno di consenso e lui si girò verso il suo compagno di banco per dirgli qualche cosa. Dovevo avere paura?
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Sunshine
RomanceCOMPLETATA Melinda Clark sta tornando nella sua amata Seattle dopo quattro anni di separazione, non era mai stata una ragazza che vedeva di buon occhio i cambiamenti, ma nella sua vita ce ne erano stati così tanti e dolorosi che quella pausa le era...