Restammo in quella posizione più o meno per tutta la durata dell'intervallo, poi quando sentii la campanella, presi il telefono per scrivere un messaggio a Ivy.
Di alla prof che mi sono sentita male e sono andata in infermeria per favore. XX
Premetti invio e mi riaccomodai con la testa sulla spalla di Cassie, lei si mise a farmi i grattini sulla testa e io mi rilassai sotto le sue carezze, mi era mancata, tanto, e solo in quel momento me ne resi conto.
<<tu credi che se non me ne fossi andata sarebbe cambiato qualche cosa?>> chiesi con gli occhi chiusi, Cassie fermò per qualche secondo il suo tocco e poi riprese a passarmi la mano tra i capelli.
<<io credo che quello che è successo era predestinato, credo che dietro ogni avvenimento che sia positivo o negativo ci sia qualche cosa di più grande. È capitato perché doveva capitare, per qualche motivo che noi ancora non riusciamo a vedere. E te lo ripeto per la milionesima volta, tu non centri niente, non è stata colpa tua, è inutile che ti cruci. Mi dispiace solo di non esserti stata vicina>> mi rispose lei.
<<ci sei ora>> alzai la testa per sorridergli.
<<allora, vuoi dirmi cosa è successo tra te e Nigel?>> chiese finalmente, sapevo che moriva dalla voglia di sapere, ma era troppo una brava persona continuare a chiederlo.
<<abbiamo litigato a causa di Duncan>> le spiegai <<Nigel crede che lui si stia avvicinando troppo a me e non riesce a capirne il motivo>> continuai <<ma in realtà non è così, insomma, siamo sempre gli stessi Melinda e Duncan, gli stessi due ragazzi che non si sopportano, gli stessi due che battibeccano sempre, i due ragazzi che si sono baciati tre volte e non proprio... come due bambini, quelli che non riescono a non lanciarsi sguardi o a sorridersi quando nessuno li guarda e gli stessi due ragazzi che oggi sono andati a fare colazione fuori insieme balzando la prima ora>> conclusi sputando il rospo che mi stava strozzando da quella mattina, mentre mi mettevo le mani tra i capelli e la testa tra le gambe per paura di vedere la sua reazione. Cassie non aveva parlato e io avendo nascosto la faccia non riuscivo a vedere la sua, così mi alzai e mi girai a guardarla, mi stava fissando con gli occhi spalancati e la bocca leggermente aperta.
<<scusa non credo di aver capito bene>> mi disse dopo essere tornata sulla terra ferma <<vi siete baciati più volte e lui sta mattina ti ha offerto la colazione?>>
<<mi ha anche regalato dei fiori>> le risposi sentendomi colpevole come se avessi ucciso qualcuno.
<<aspetta ferma un'attimo. Stiamo parlando dello stesso Duncan? Perché conoscendolo non farebbe niente di tutto questo>> mi disse lei diffidente.
<<oh andiamo Cassie secondo te perché dovrei inventarmi una balla su di lui!>> le risposi, lei annuì d'accordo con me.
<<hai ragione>> mi disse pensierosa <<non aveva mai fatto una cosa così per me quando uscivamo assieme>> continuò assente.
<<voi due uscivate assieme?>> chiesi stupita, cioè sapevo che c'era stato qualche bacio, ma non pensavo uscissero regolarmente.
<<si, beh non è che uscivamo proprio, ci vedevamo occasionalmente, ma non era nulla d'importante per nessuno dei due. Io la vedevo più come una ripicca verso di te, come se il fatto che io uscissi con il tuo peggior nemico ti avrebbe fatta soffrire anche se non potevi vederci, sono stata una stupida, ma non sapevo cos'altro fare>> mi disse non riuscendo a guardarmi in faccia. Io rimasi zitta non sapendo cosa dire, non avrei mai immaginato che sarebbe rimasta tanto male dalla mia partenza, l'unica cosa che mi venne da fare fu abbracciarla.
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Sunshine
RomanceCOMPLETATA Melinda Clark sta tornando nella sua amata Seattle dopo quattro anni di separazione, non era mai stata una ragazza che vedeva di buon occhio i cambiamenti, ma nella sua vita ce ne erano stati così tanti e dolorosi che quella pausa le era...