Venerdì e sabato erano volati ed eravamo già arrivati all'ultimo giorno. Aveva visitato molti posti, ad esempio l'HR MAC Milan Space Centre, un grande centro dedicato allo spazio dove era possibile fare un viaggio nell'universo grazie a dei programmi apposta, era stato fantastico non avevo mai visto niente di simile. Dai discorsi intelligenti sulla via lattea eravamo passati a chiederci se gli alieni esistessero davvero, o almeno se lo erano chiesto Tom e Jack, era stato esilarante vederli discutere, sembravano due bambini, ancora rido al pensiero.
Anche l'ultimo giorno stava passando in fretta, le professoresse ci avevano concesso il pomeriggio libero per poter girare per la città e quale occasione migliore per fare shopping? Stavo girando con almeno tre buste piene di gadget e souvenir, ne avevo comperati così tanti che non sapevo nemmeno a chi darli.<<ragazze, mi devo sedere, non c'è la faccio più>>
<<va bene Ivy, ora andiamo a prenderci un caffè al bar>> risposi mentre ci avviavamo al bar dall'altra parte della strada.
Trovammo posto accanto alla grande vetrata e ci sedemmo lì. Il bar era carino, stile moderno ma con un tocco passato, come ad esempio gli orologi a forma di chitarra con la foto di Elvis. Poco dopo che ci eravamo seduto arrivò un cameriere per prendere le nostre ordinazioni.<<ciao cosa ordinate?>> ci chiese sfoggiando un meraviglioso sorriso, cavolo quel ragazzo era proprio uno schianto, era alto e i muscoli si vedevano attraverso la maglietta maniche lunghe grigia che portava addosso, aveva gli occhi azzurri e un ciuffo biondo tirato all'insù grazie al gel.
<<io prendo un caffè macchiato e una brioche al cioccolato>> risposi sorridendo. Dopo che anche le altre dissero le loro ordinazioni il cameriere mi rivolse un'ultimo sguardo e tornò dietro il bancone.
<<cavolo ragazze, è uno schianto quel tipo>> disse Ivy mentre lo guardava con la bava alla bocca.
<<hai un po' di bavetta qui>> scherzosamente mi toccai un angolo della bocca.
<<dai scema>> rispose ridendo mentre mi dava una leggera spinta, anche le altre si misero a ridere. Poco dopo il ragazzo tornò con le nostre ordinazioni su un vassoio e ci passò i nostri caffè.
<<grazie>> dissi quando mi passò la mia ordinazione, lui mi sorrise di rimando e tornò alla cassa.
<<hai fatto colpo ragazza!>> mi prese in giro Terry.
<<ma magari>> risposi ridendo mentre versavo le bustine di zucchero nel caffè, mi girai verso la strada e mi misi ad osservare le persone che passavano, una figura in particolare attirò la mia attenzione, camminava a testa bassa sul marciapiede mentre calciava un sassolino, mentre sorseggiavo il mio caffè mi concentrai su di lui, aveva un'espressione indifferente, ma con le sopracciglia aggrottate, come se fosse arrabbiato, gli avevo già quell'espressione anni prima.
#FLASHBACK#
La scuola era finita ed io stavo uscendo dal cancello per tornare a casa, ma mi fermai quanto vidi il ragazzo che mi dava il terrore seduto sul marciapiede con la schiena contro il grande cancellone d'entrata. Decisi di avvicinarmi, da come le sue spalle si muovevano sembrava che stesse piangendo, non ero convinta che fosse una buona andare da lui, ma mi sentivo in dovere di aiutarlo.<<hey Duncan tutto bene?>> gli chiesi gentilmente mentre mi abbassavo di fronte a lui.
<<certo che sto bene, non lo vedi? Adesso sei anche cieca oltre che stupida?>> mi rispose scansando la mia mano dalla sua spalla.
<no, non mi sembra che tu stia bene>> risposi a bassa voce mentre ritiravo la mano. Mi guardava con quegli occhi scuri, le labbra strette fino a formare una linea e le mani strette a pugno. <<vuoi che resti qui con te per farti compagnia fino a quando non arrivano i tuoi genitori?>> chiesi di nuovo
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Sunshine
RomanceCOMPLETATA Melinda Clark sta tornando nella sua amata Seattle dopo quattro anni di separazione, non era mai stata una ragazza che vedeva di buon occhio i cambiamenti, ma nella sua vita ce ne erano stati così tanti e dolorosi che quella pausa le era...