•CAPITOLO 19•

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"Allora pronta per vedere chi resiste di più?" "Certo! Adesso iniziamo." Lui mi portò nella nostra camera da letto e mi fece sdraiare sul letto facendomi appoggiare la testa ai cuscini. Iniziò a far salire e scendere la sua mano sulla mia gamba in modo lento. "Sai non penso che tu possa resistermi." "Fidati posso farcela benissimo." Lui alzò le sopracciglia in segno di sfida ed iniziò il suo solito giochino. Mi fece rimanere in intimo e lui restò senza maglia; si stava facendo più interessante la situazione. Faceva ancora salire e scendere le dita sulla mia gamba e, ogni volta, si soffermava sul elastico delle mie mutandine. Seth salì sopra di me ed iniziò a lasciarmi dei piccoli baci sul collo mentre mormorava qualcosa in una lingua che non conoscevo. "Che lingua è?" "Davvero tu stai cercando di capire che lingua parlo invece di concentrarti sulle sensazioni che ti provoco?" Annuii e lui alzò gli occhi al cielo. Quileute; adesso concentrati." Gli scappò un mezzo sorriso ma riprese subito la sua lenta tortura lasciandomi un succhiotto sul lato sinistro del collo. Io gli tirai i capelli e lui sorrise soddisfatto. "Stai già cedendo." Lo ignorai e provai a concentrarmi sul fatto che stava lasciando una scia di baci che andava dal mio collo fino al mio basso ventre. "Seth rispetta i limiti." "Ma perché, sarebbe tutto più divertente con del sano sesso." Io scossi il capo così lui tornò a concentrarsi sul mio collo mordicchiandolo e baciandolo. Scese di nuovo e mi fece un secondo succhiotto sul seno sinistro. "Me la pagherai." "Sì, sì, come no." Controllai l'orario sulla sveglia su in comodino e scoprii che erano passati due minuti e mezzo. "Sei dura a morire. Mi sorprendi, sarà perché ti lasci distrarre da tutte le stupide domande che ti vengono in mente. Beh ormai penso che potremmo finirla qui, hai migliorato il tuo auto controllo." Io gli sorrisi trionfante e poi mi rimisi i pantaloni restando in reggiseno. "Scommetto che perderai." "Vedremo!" Mi misi sopra di lui e iniziai a disegnargli dei cerchi immaginari sul petto scendendo sempre di più fino ad arrivare alla cintura. "Sei tu che hai detto di rispettare i limiti, per cui fallo." Io gli sorrisi e passai la lingua sulla sua pancia piatta fino a quando non mi ri sedetti, di nuovo, sopra di lui ed iniziai a disegnare dei ghirigori sulla sua pancia. Gli feci un succhiotto sul collo ed iniziai a mordicchiarlo e a baciarlo come aveva fatto prima lui con me. "Sei proprio sicuro di riuscire a resistermi?" "Certo!" "Allora hai un razzo in tasca oppure ti piace quello che sto facendo?" Risi e tornai a torturagli il collo. Quando gli chiesi se fosse sicuro di resistere ancora per molto lui annuì in modo un po' incerto così capii che lo avevo in pugno. Iniziai a lasciare una scia di baci lungo tutta la sua mandibola mentre gli tiravo leggermente i capelli quel gesto lo face impazzire, ed infatti, lui non resistette più e mi diede un lungo bacio pieno di passione. "Beh direi che hai perso, te l'ho detto: non puoi resistermi!" 'E quindi?" "E quindi ti sbagliavi! Ho molto più autocontrollo di te." Lo guardai trionfante. "Sì, però devo dire che anche tu ti sei dovuta trattene dal mio incredibile fascino ammettilo?" Gli tirai un cuscino in testa e quando provò a darmi un bacio mi misi un cuscino davanti. "Dai, vieni qui  lupetta cattiva!" Mi iniziò a rincorrere per tutta la casa, però alla fine mi buttai, di nuovo, sul letto e lui mi bloccò tra le sue braccia. "Presa!" Mi diede un lungo bacio e quando ci staccammo lui mi disse: "Mi vendicherò, è una promessa!" Per tutta risposta gli tirai, di nuovo, il cuscino in testa e così lui iniziò a farmi il solletico. "Ah ah ah Seth smettila!" Avevo le lacrime agli occhi dalle risate. "Ammetti che io sono il migliore! " "Okay Ah ah ah! Lo amme-metto! Sei il m-migliore! Però ti prego smettila!" Lui si fermò ed io riuscii a riprendere fiato. "Mi vendicherò per il solletico." Lo avvertii, poi, mi andai a preparare per la notte. "Ludo?" Quanto mi piaceva il mio nome detto con il suo accento. "Sì?" Tornai in camera da letto con lo spazzolino in bocca. Quando lo raggiunsi lui scosse il capo e, mentre stavo tornando in bagno, mi chiamò di nuovo. "Ludo? "Mi voltai. "Sì?" "A che cosa stavi pensando prima?" "Stavo pensando che non avrei potuto resistere ancora molto. Come mai?" Lui mi guardò per qualche secondo. "Mi sembravi scocciata e pensavo di averti detto qualche cosa che ti aveva fatta arrabbiare oppure di aver fatto qualcosa di sbagliato." Gli sorrisi e scossi il capo."Seth tu non mi fai mai arrabbiare, anzi, mi fai calmare quando sono sul punto di esplodere. Quando dici il mio nome con voce dolce e mi dai un bacio mi calmo subito." Seth tornò subito allegro, aveva uno sguardo giocoso. "Quindi ti piace quando dico il tuo nome? Perché?" "Perché il mio nome detto col tuo accento è bellissimo." Seth iniziò a ripetere il mio nome in continuazione ma ad un tratto si fermò. "Anche a me piace quando dici il mio nome, hai un accento molto italiano. Mi piace!" Non ci avevo mai fatto caso, ma pensavo che fosse normale dato che avevo sempre vissuto in Italia."Non sapevo ti piacesse il mio accento Seth Clearwater. D'ora in poi ripeterò molto più spesso io tuo nome." "Ehi che fai, adesso mi copi?" Lo abbracciai forte ma poi mi staccai quando mi ricordai di aver ancora in bocca lo spazzolino così andai in bagno e finii di lavarmi i denti ma quando stavo per infilarmi sotto le coperte Seth disse:"Ehi ti va di andare in un posto che mi piace davvero tanto?" Guardai l'ora: erano le tre di mattina. Ed il giorno seguente sarebbe arrivata mia madre dall'Italia. "Seth sono le tre di notte. Nessun posto a Forks è aperto ora, e poi domani arriverà mia madre dall'Italia." "Lo so, ma non staremo tutta la notte lì; e poi i boschi non chiudono mai. Soprattutto per i lupi come noi!" "Okay andiamo, ma al massimo per le quattro e mezza torniamo qui." "Agli ordini capo!" Io sorrisi ed uscimmo di corsa da casa nostra.

Al posto di Seth:

"Allora tu non guardare. Ti porto io." Seth mi mise le mani sugli occhi e mi condusse non so dove. Quando mi tolse le mani da sopra agli occhi di fronte a me vidi uno splendido lago che, con la luce della luna, era ancora più bello. "Wow Seth è davvero bellissimo qui. Come fai a conoscerlo?" "Beh quando con il branco finiamo di perlustrare il bosco, di solito, mi metto a girovagare in giro e, un giorno, mi sono ritrovato qui ed così che da quel giorno ci vengo sempre." "È davvero bellissimo! Capisco perché tu ci venga sempre." Seth mi stava guardando ed il suo viso, illuminato dalla luna, faceva impallidire il paesaggio."Che c'è?" Mi stava guardando da un po'. "Stavo ripensando a quando... Vieni andiamoci a sedere vicino al lago." "Okay." Dopo esserci seduti vicini ci sdraiammo sull'erba abbracciati. "Stavo ripensando a quando ci siamo, tra virgolette, conosciuti. Quando sono entrato in camera di mia sorella con gli occhi coperti." Mi ricordavo bene quel momento: era quando c'eravamo presentati ufficialmente. "Già me lo ricordo, eri imbarazzatissimo e avevi paura di vedere qualcosa che non avresti dovuto vedere." Lui si gratto la testa ridendo come faceva sempre quando era in imbarazzo. "E invece quando siamo andati al mare, la prima volta? Quello sì che è stato veramente veramente bello. Non trovi? " "Sì, è stato bellissimo. Avevo paura di prendermi un malanno e, quando sono andata a casa, ho provato a dormire con una coperta di pile ma avevo caldo così me la sono tolta subito. Ti ricordi di quando siamo andati al mare in mutande e mio cugino e i suoi amici sono venuti a spiarci per conto di Sam?" "Già, sono successe molte cose da quando ci siamo conosciuti. Mi ricordo anche quando mi hai fatto il tuo solito giochetto la prima volta." "Chi io? Ma se sono un angioletto!" Mi misi a ridere al ricordo. "Sì, è stato parecchio divertente." Ricordare tutti quei bellissimi momenti passiti insieme mi fece sorgere una domanda. "Seth ma noi da quanto tempo stiamo insieme?" "Non so il giorno preciso, mi sembra ad ottobre." "Ah già, ora me lo ricordo: era l'undici di ottobre! Quando ci siamo dati il primo bacio... Ehi ora che ci penso è passato esattamente un mese da quando ci siamo messi insieme." "Hai ragione, questo dovrebbe essere una specie di anniversario. Cosa si dice in questi casi?" "Non lo so... Auguri?" "Può essere, nel dubbio ti amo!" "Ti amo anche io." Restammo abbracciati a guardare le stelle, per quanto fosse possibile a causa delle nuvole, ma poi sentimmo dei passi provenienti da dietro di noi. "Chi è!?"

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Ciao Divergenti, vi è piaciuto il capitolo?
Se sì lasciate una stellina e un commento.
Ho dovuto dividere il capitolo in due per mettervi un po di suspence.
Chi sarà ad infastidire i nostri due innamorati?
Continuate a leggere per scoprirlo.
Adesso vado, baci!
~Ludovica~

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