Capitolo 13 - Contatto

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Yarnez e Graham furono un po'esitanti davanti alla proposta di Pillow, ma alla fine accettarono di buon grado. Da quella sera divennero a tutti gli effetti parte della squadra investigativa dedita al caso K.

Nelle settimane successive compimmo enormi passi avanti con il caso. I due nuovi membri del nostro team sapevano il fatto loro e in poco tempo arrestammo molti sicari del nostro assassino.  Un giorno però K decise di mettersi in contatto con noi.  

Era una fredda giornata di fine novembre, cominciavano a spuntare gli addobbi natalizi nelle vetrine dei negozi e già si respirava l'aria delle feste.

Quella mattina io e Pillow fummo avvisati del ritrovamento di un cadavere in Sutphin Boulevard. Una volta sulla scena del crimine, davanti ad un supermarket, trovammo una piccola folla di curiosi che vi si stringeva attorno, tenuti a debita distanza da alcuni agenti.

Il corpo all'interno dell'area delimitata dal nastro giallo era privo di ferite profonde, tranne per una K incisa sulla guancia destra.

- Il marchio di K... - dissi al mio partner - Strano però. Non è da lui far ritrovare il cadavere di una sua vittima in mezzo ad una strada trafficata come questa, e anche se fosse stata opera di un suo sottoposto si sarebbe attenuto a questo standard. -

- Forse voleva che lo trovassimo. - replicò il mio partner rovistando all'interno delle tasche di quell'uomo. Dopo qualche secondo tirò fuori una busta sigillata.

- "Per i detective Pillow e Percivals". Se voleva farci un regalo poteva spedircelo per posta, non credi? -

- Dubito che sia un regalo. Sembra che la vittima sia stata strangolata, guarda i lividi sul collo. -

- Sì, sì, di quello se ne occuperà Francis. Per ora portiamo questo pacco in centrale per scoprire cosa c'è dentro. -

- Sicuri che non sia una bomba? - domandò timoroso Yarnez. Eravamo tornati al dipartimento e ci eravamo riuniti davanti alla scrivania del mio partner.

- L'ho passato quattro volte sotto il metal detector, se fosse stato un bomba me ne sarei accorto, inoltre dubito che K si abbassi al livello di un terrorista, il suo orgoglio è troppo grande. - Pillow aprì la busta con un taglierino ed estrasse una audiocassetta.

- Mi serve il registratore vocale. - ne prese uno dal cassetto della sua scrivania, vi inserì l'audiocassetta e la mise in play.

Una voce distorta uscì dall'apparecchio: "Salve detective Pillow e Percivals, sono K. È un piacere fare la conoscenza di coloro che mi stanno dando la caccia. Avete catturato un sacco dei miei uomini ultimamente, mettendomi alle strette, e questo vi fa onore. Tuttavia non pensate che non ci saranno ripercussioni. Vi lancio un ultimatum: interrompete le ricerche sul caso o comincerò a uccidere civili innocenti. Io sono un portatore di giustizia, non di sola morte, e mai vorrei ricorrere a questa soluzione, sappiate che siete stati voi a obbligarmi. Avete tre giorni per decidere. Quando avrete fatto la vostra scelta la dovrete annunciare in diretta nazionale al notiziario delle 13:00. Spero di essere stato chiaro. Ricordate che la vita di molte persone dipende da voi."

La registrazione si interruppe.

- Che ipocrita! - esclamai - Ce ne vuole di coraggio per minacciare di morte dei cittadini innocenti e definirsi portatore di giustizia. -

- Ha mirato alto questa volta. - fece Pillow - Prendere in ostaggio tutti gli abitanti di New York per costringerci a lasciarlo agire indisturbato, un piano decisamente complesso. -

- Ci troviamo tra l'incudine e il martello, qualsiasi cosa facciamo la gente continuerà a morire per mano sua. - disse Yarnez a denti stretti.

- Hai ragione Sean. A proposito, forse non è la circostanza migliore per chiedertelo, ma vorrei sapere che idea ti sei fatto di K. -

- Beh, a dirla tutta, credo che K sia una persona molto intelligente, e che provenga dai bassifondi della città. -

- Cosa te lo fa intuire? -

- K ha cominciato ad uccidere criminali di poco conto nel Bronx, quindi, a meno che non abbia compiuto delle lunghissime ricerche sulla zona, è probabile che sia del posto; questa persona sa perfettamente come compiere un omicidio, sa come lavora la polizia, riesce a farsi rispettare dai delinquenti che recluta ed è capace di convincere la gente della legittimità delle sue azioni. È ovvio quindi che non è un semplice assassino, ma un vero e proprio genio del crimine, animato da ideali ferrei e da qualità incredibili. -

- Interessante - disse Pillow assorto - di solito non chiedo pareri ad altre persone, ma in questo caso ho dovuto fare un'eccezione. -

- Ehm, scusate l'interruzione, ma il genio del crimine ha appena preso di mira tutta New York. Che facciamo adesso? - mi intromisi.

- Ancora non lo so. -rispose il mio partner - Per ora limitiamoci a fare rapporto a Becker. -    

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