Capitolo 24 - Rivelazione

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- Ma... ma cosa - dissi confuso, poi realizzai - era tutto un trucco. La pistola del finto K sparava a salve, e il proiettile ha colpito una sacca di colorante rosso che ha cominciato a fuoriuscire una volta bucata. -

- Se avesse voluto ucciderlo avrebbe mirato alla testa, come ho fatto io. -

- Questo vuol dire che anche Ilary... - mi voltai e vidi la donna puntarmi alla testa l'arma che le aveva dato il mio partner.

- Davvero un'eccellente spirito di osservazione - commentò Yarnez - ora però dimmi Jonathan, da quant'è che sospetti di me, sono particolarmente curioso. -

- Sin dal primo momento in cui ho avuto a che fare con questo caso. - rispose Pillow pacato - Come ben sai gli omicidi sono cominciati nel Bronx, proprio il luogo dove ti eri trasferito. Una strana coincidenza, non trovi? Ma non potevo basare la mia accusa su una semplice supposizione, così continuai ad indagare. Scoprii in seguito che il killer che stavo cercando conosceva alla perfezione le procedure d'investigazione standard della polizia, oltre ad avere una buona conoscenza della chimica, a giudicare dal metodo con cui uccideva. I possibili sospettati stavano diminuendo, ma tu continuavi ad essere tra loro. Quando hai spostato il tuo raggio d'azione nel Queens capii che avevi accesso ai database della polizia. La prima cosa che pensai fu un attacco informatico, ma se fosse stato così ce ne saremmo accorti subito al dipartimento, pertanto l'opzione più plausibile era quella di una spia all'interno. Svolsi alcune ricerche per vedere se c'erano degli indizi che potevano portarmi all'infiltrato, tuttavia non ne trovai. Cominciai quindi a lasciare sempre meno informazioni sulle mie indagini, aspettando che il tuo infiltrato venisse allo scoperto, ma così non è stato. -

- Ma non mi dire - fece Yarnez - il grande detective Jonathan Pillow al quale non sfugge niente non riesce a trovare una semplice spia. -

- Perciò cominciai a frequentare il tuo studio - continuò Pillow senza ascoltarlo - volevo carpirti delle informazioni, sperando che ti mettessi da solo con le spalle al muro permettendomi di incriminarti. Sapevo però che se mi fossi presentato come Jonathan Pillow avresti pesato le parole, quindi diventai il signor Parker. Nel frattempo "assunsi" un ex spacciatore per scoprire cosa ne sapeva di K la gente del Bronx e del Queens. -

- Ma poi tutto è cambiato, se non erro. -

- Proprio così. Quando arrivò Percivals la prima cosa che pensai fu che mi sarebbe stato solo d'intralcio, ed effettivamente all'inizio ebbi ragione, senza offesa ovviamente, ma in seguito si dimostrò molto più utile del previsto. Mandando a monte la mia copertura infatti mi diede l'opportunità di tenerti sott'occhio ventiquattro ore su ventiquattro. -

- In che modo scusa? - domandai.

- Dal momento che il mio ultimo reale contatto con Sean risaliva a più di tre anni fa sarebbe risultato fin troppo strano se improvvisamente mi fossi presentato davanti casa sua con la proposta di collaborare ad un caso. Una volta scoperto fui costretto a rivelare a Sean tutti i dettagli e, fingendo di aver bisogno di aiuto, gli chiesi di partecipare alle indagini. -

- Secondo me da quando Percivals ti ha smascherato in poi hai improvvisato tutto. - lo interruppe Yarnez.

- Beh, diciamo di sì. - replicò il mio partner.

L'investigatore privato scoppiò a ridere. - Oh mio Dio - proferì asciugandosi le lacrime - se non avessi scelto di fare il detective avresti potuto cimentarti nel cabaret. -

- Non ho ancora finito. - disse Pillow - Nonostante ti tenessi sotto stretta sorveglianza non riuscivo a trovare una prova contro di te. Ero sul punto di riconsiderare i miei sospetti, quando le vittime di K cominciarono a cambiare. Infatti i reati di cui erano colpevoli risalivano a più di tre anni fa, sarebbe stato quasi impossibile per K ottenere informazioni a riguardo, specie dopo che io e Percivals avevamo catturato la sua spia, a meno che K non le possedesse già da tempo e le tenesse riservate per le emergenze. Ma come già detto quelle informazioni erano a dir poco inaccessibili ad una persona esterna al dipartimento, pertanto K doveva essere stato all'interno. Dico essere stato perché a giudicare dalle date K lavorava in centrale almeno tre anni fa, un'altra strana coincidenza che aumentava i sospetti su di te Sean. Così ti chiesi di stilare una lista dei casi nei quali erano implicate le vittime. La scelta non fu casuale, difatti sapevo che, se fossi stato K, ti saresti inventato un modo per non consegnarmi l'unica prova che avevamo contro di te, e a quanto pare ho avuto ragione, come sempre. -

- Come facevi a sapere che quella lista costituiva una prova contro Yarnez. - gli chiesi incredulo.

- Perché l'avevo già letta. Ho stilato precedentemente un'altra lista in previsione di quello che poi sarebbe successo. Tutti i casi nei quali erano coinvolte le persone uccise da K erano stati affidati al detective del Dipartimento di Polizia di New York Sean Yarnez. -

- Fammi capire bene. Tu sapevi chi era K, e nonostante ciò non hai detto niente né a me né al Bot?! - sbottai - E hai anche dato un'arma alla sua collaboratrice! -

- Rilassati Percivals - ribatté Pillow pacato - non potevo dirvi niente perché qualora lo avessi fatto non vi sareste comportati più normalmente, e ciò lo avrebbe insospettito. Inoltre quella pistola è scarica, non sono così stupido. -

- Ne sei sicuro? - domandò Yarnez - Se non sbaglio avevo dato ad Ilary un caricatore per questa evenienza, dico bene? -

- Certo Sean. - confermò la donna.

- Stai bluffando - replicò Pillow - non potevi sapere quale pistola le avrei dato. -

- Effettivamente ero indeciso tra la Colt, la Beretta o la SIG-Sauer, perciò ho fornito Ilary di un caricatore per ognuna. Suvvia Jonathan, non dirmi che non lo avevi previsto. Credevi davvero che non ti avrei studiato come tu stavi studiando me? - Pillow era sbiancato di colpo. - Bravo. - disse dopo qualche istante - Mi hai fregato Sean. - Non avevo mai sentito Pillow fare dei complimenti a qualcuno, era davvero strano.

- Visto che ora sicuramente ci ucciderai Yarnez, posso prima sapere una cosa? - chiesi.

- Ma certamente. -

- Perché? -

- Oh oh, questa è la parte che preferisco - rispose l'investigatore con un ghigno di soddisfazione - quella in cui il cattivo racconta la sua storia. -  

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