Capitolo 19 - Protezione

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- L- lei, lei ha davvero ucciso Scanlan?! - farfugliai. Era fatta, aveva confessato; ora dovevo solamente tornare al quartier generale. Tuttavia non potevo andarmene subito, sarebbe sembrato sospetto. Dovevo assolutamente prendere tempo.

Scoppiai a ridere: - Ma pensa te, questa sì che è bella. Lo sa che non dovrebbe scherzare su una cosa simile. Scemo io che ci sono cascato con tutte le scarpe. -

- Ho per caso l'aria di una che sta scherzando? - domandò la Carter stizzita.

- Certo, come no. Se ha veramente ucciso Scanlan allora perché non mi dice come ha fatto? -

- Dirle in che modo l'ho ucciso non basterà a farmi credere, basta leggere i giornali per saperlo. Le fornirò una prova schiacciante. - la donna estrasse dalla borsa un coltello.

"Ma che diavolo sta facendo? - pensai - Perché mi sta mostrando l'arma del delitto? Non serve arrivare a tanto. E se sapesse che sono un detective? E se K l'avesse messa in guardia? No, non è possibile che K ci abbia scoperti, dovrebbe esserci una spia nel nostro quartier generale, il che è impossibile. Devo mantenere la calma e sembrare il più naturale possibile."

- È normale per lei portarsi utensili da cucina a lavoro, signorina Carter? -

- Questo non è un normale utensile da cucina. - mi rispose - questa è un'arma unica nel suo genere. Mi è stata consegnata da K con l'ordine di usarla solo per giustiziare i criminali; la sua lama è stata fatta apposta per rendere impossibile alla polizia di risalire all'arma del delitto, quindi a me. -

- Ma da quello che ho sentito la polizia ha smesso di dare la caccia a K; perché si è preoccupato tanto dell'arma del delitto? -

- Gliel'ho chiesto anche io, sa? Mi ha risposto che la prudenza non è mai troppa. -

In quel momento sentii la voce di Pillow ronzarmi nell'orecchio: - Basta così Percivals, taglia corto e torna alla base. -

- Quindi lei ha davvero ucciso una persona. Oh mio Dio. - proferii posandomi una mano sulla fronte.

- Già... non l'avrebbe mai detto eh? Una tranquilla signora di quarant'anni che si macchia dell'omicidio di una persona. -

- I suoi motivi erano validi. - guardai l'orologio - Ora, se non le dispiace, dovrei andare. Si è fatta una cert'ora. -

- Sì, penso che anche io tornerò a casa. Si ricordi del giuramento cha ha fatto. -

- Senz'altro. - replicai allontanandomi.

Tornai da Yarnez il più in fretta possibile. Quando entrai venni accolto calorosamente da tutti.

- Ottimo lavoro Percivals. - si complimentò l'investigatore - Le hai fatto vuotare il sacco come se nulla fosse. -

- Grazie Yarnez, ma non è ancora finita. Ora sappiamo quale sarà il prossimo bersaglio di K, ovvero il capo filiale della "Jmart & Co." Paul Wilson, siamo passati in vantaggio! -

- Hai ragione Percivals - intervenne Pillow - e lo sfrutteremo. Dobbiamo metterlo in sicurezza prima che sia troppo tardi. -

Il giorno dopo io e il mio partner andammo a trovare Paul Wilson direttamente a casa sua. Con la scusa di volergli rivolgere qualche domanda lo portammo in centrale, non senza proteste da parte sua.

- Non ho intenzione di dire una parola senza il mio avvocato. - annunciò isterico una volta portato nella sala per gli interrogatori. -

- Meglio così, almeno non mi interromperà. - replicò Pillow - Immagino che lei abbia sentito parlare di K, l'omicida che sta facendo razzia di criminali. Abbiamo scoperto che lei sarà la sua prossima vittima, pertanto vorremmo che... -

- CHE COSA?! - urlò l'uomo - Per quale motivo dovrei essere ucciso da K? -

- Credevo che sarebbe rimasto in silenzio signor Wilson. Come stavo dicendo, vorremmo che lei rimanesse sotto la nostra custodia, almeno finché la situazione non si stabilirà. -

- Lei non ha ancora risposto alla mia domanda! Perché K vorrebbe uccidermi? -

- Per lo stesso motivo per cui ha ucciso fino ad ora - risposi brusco - perché lei è un criminale. -

Il signor Wilson spalancò gli occhi. - I- io? - balbettò - Di che reato sono accusato? Ok, forse qualche volta non ho rispettato il parchimetro, ma non penso che K uccida per queste sciocchezze. -

- Infatti non è questo il motivo - ribattei - lei, signore, è accusato di corruzione e truffa aggravata ai danni di Hannah Carter. -

- Come, scusi. Non ho mai sentito questo nome prima d'ora. -

- Ah sì? E che mi dice de "Il Prato Fiorito", il negozio di fiori sulla quarantesima? -

- Parla di quel terrario distrutto da un incendio dove ora sorge il Jmart dove lavoro? Mi pareva che non fosse in regola con alcune pratiche, non conosco bene i dettagli. -

- Ah sì? - fece Pillow - eppure nel suo fitto scambio di mail con Andrew Scanlan sembrava li conoscesse molto bene. -

- Andrew Scanlan? E chi sarebbe? - la sua fronte ora era imperlata dal sudore.

- Non faccia il finto tonto! - tuonai spazientito - Abbiamo controllato i suoi tabulati telefonici e le mail poco prima dell'incidente, ha architettato un piano per incastrare la Carter con il suo agente assicurativo, poi ha fatto sì che il contratto con la rete elettrica cittadina sparisse. -

- D- dev'esserci un errore, s- state sicuramente sbagliando persona. -

- Oh signor Wilson - rispose il mio partner - un errore c'è stato. Se non avesse permesso a Scanlan di tenersi una copia del documento per sé non saremmo mai arrivati a lei. Tuttavia ha avuto fortuna nella sfortuna. Ora potremo incriminarla, cosicché lei verrà portato nel Penitenziario di New York, e lì può contarci che nessuno la ucciderà, sarà al sicuro finché K non sarà preso. Presumo che ora voglia parlare con il suo avvocato. Prego, faccia pure. - uscimmo dalla stanza lasciando l'uomo a fissare il vuoto con gli occhi sbarrati.

- Ottimo lavoro Percivals, davvero molto convincente. La prossima volta però mettici meno enfasi o non riuscirai a intimorire gli interrogati. -

- Grazie. -

Qualche minuto dopo sopraggiunse l'avvocato del signor Wilson, una donna di media statura dai capelli lisci e rossi e dagli occhi celesti.

- Ah, lei deve essere l'avvocato del signor Wilson, è di là che l'aspetta. - proferì Pillow. La donna entrò nella stanza per gli interrogatori. Attendemmo in corridoio che si consultasse con il suo cliente.

- Il mio cliente accetta la condizione che gli avete proposto. - disse uscendo - Egli si dichiarerà colpevole di fronte alla giuria. -

A stento trattenni un urlo di gioia, avevamo impedito che K uccidesse una persona! Sapevo bene che una sola persona era poca cosa, ma non potevo negare di provare una certa soddisfazione.

Mi vibrò il telefono. - Pronto? -

- Detective Percivals, è successa una cosa terribile! - era la voce del Bot.

- Cosa? Che è successo? -

- Il Yarnez e la signorina Graham sono stati rapiti. -

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