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...Ti consiglio di trattare bene il mio parabatai, Magnus.

Magnus sorrise lievemente in direzione del cellulare del più piccolo,  gettando un'occhiata al ragazzo che dormiva un sonno piuttosto agitato sul suo divano.

Si sedette sulla poltrona, senza mai staccare lo sguardo dal Nephilim e sospirò.

Trattarlo bene, diceva Trace.

Si rese conto in quel momento di cosa aveva rischiato Alec. Era stato ferito in missione eppure aveva dovuto farsi tutta la strada fino al suo loft solo per accontentare un suo capriccio. Se non l'avesse fatto, il glamour lo avrebbe ucciso.

Magnus  si concentrò sulle labbra leggermente contratte del Nephilim, sulle ciglia lunghe che creavano una lieve ombra sulle guance pallide, sui ciuffi color carbone che ricadevano disordinati sulla fronte. Quel ragazzo era dannatamente perfetto. Non riusciva a trovare una sola imperfezione su quel viso angelico, nè ovviamente poteva trovarne alcuna nel suo corpo tonico e allenato.
Sentiva irresistibile la voglia di passare le dita sulla sua fronte, di scostare quei ciuffi ebano e accarezzare quei capelli che sembravano morbidissimi.

Scacciò quei pensieri appena si presentarono. Non poteva permettersi di pensare all'effetto che quel contratto stava avendo sulla vita del Nephilim, non poteva fermarsi a valutare le implicazioni, i rischi, non poteva lasciarsi attrarre da Alec. Doveva solo godersi i vantaggi di quel contratto, finchè fosse durato.

-Magnus?-borbottò Alec dopo un tempo indefinito, che lo stregone aveva passato a fissare il suo viso (in un modo che Raphael avrebbe giudicato decisamente inquietante, ma lui era un vampiro acido e non contava).

-Alexander!-trillò Magnus, sorridendo.-Ti sei svegliato.-disse.

-Cosa è successo? Come sono arrivato qui?-mormorò l'altro, toccandosi il torace e rimanendo stupito nel non trovare la ferita.-Cosa...?-fece per chiedere, tirandosi su di scatto ma venendo fermato dal dito che Magnus posò sulle sue labbra. Lo stregone gli sorrise malizioso, passandogli il dito sulle labbra piene con voluta lentezza e con un ghigno ben stampato in faccia.

-Alla tua ferita ho pensato io.-gli disse, rispondendo alla sua domanda inespressa.

Alec rimase in silenzio, seguendo il suo dito con lo sguardo quando lo stregone lo spostò lentamente dal suo viso, soffermandosi un momento di troppo ad accarezzare il contorno delle sue labbra.

-G-grazie.-balbettò, arrossendo all'inverosimile.

-Di nulla, fiorellino.-sussurrò seducente Magnus, portandogli una mano sul torace nudo con la scusa di spingerlo a stendersi nuovamente. Il fatto che poi potesse toccare quei pettorali da urlo non c'entrava assolutamente, si disse, rispondendo all'occhiataccia immaginaria di Catarina, che vedendo la scena avrebbe sicuramente scosso la testa e alzato gli occhi al cielo, esasperata.

Alec si sistemò nuovamente sul divano, sebbene un po' controvoglia. Non fece in tempo a stendersi del tutto che fece per alzarsi nuovamente.-Jace e Izzy!-esclamò, subito costretto a stendersi di nuovo da Magnus, che si godette quella nuova possibilità di toccare i suoi muscoli tonici.

-Li ho avvertiti. Ho usato il tuo cellulare, spero non ti dispiaccia.-

Alec seguì la mano di Magnus, ancora posata sul suo petto, e arrossì nuovamente.-No, va bene.-disse, guardandolo a disagio.

Magnus tolse la mano dal suo petto, sebbene un po' controvoglia, e gli fece uno dei suoi migliori sorrisetti innocenti.-Come ti senti?-chiese.

-Bene.-rispose Alec, storcendo le labbra.-La tua magia fa miracoli.-

-Ne sono consapevole.-ammiccò Magnus. Alec gli rivolse uno sguardo confuso, aggrottando le sopracciglia.
Lo stregone fece apparire una tazza di thè, porgendola al Nephilim, che la prese, sebbene ancora un po' stranito.

-Avevi bisogno di me per qualcosa?-gli domandò, ricordandosi finalmente il motivo per cui si trovava lì e non all'Istituto.

Magnus tentennò. Non aveva bisogno di lui per nessuna ragione particolare, voleva solo vederlo.

-No.-rispose.-Non più.-precisò, sentendosi lievemente in colpa per la piccola bugia. Non se la sentiva di dirgli che era venuto lì, ferito e spossato, solo per un suo capriccio.

-Mi dispiace.-disse Alec, leggermente preoccupato.

-Tranquillo!-scosse la testa Magnus.-Non era nulla di importante.-rettificò.-Ma vieni, non puoi dormire lì e ormai è tardi per tornare all'Istituto, soprattutto considerando che sei appena stato ferito.-

-Non è grave.-ribattè Alec.-Posso tornare all'Istituto.-

Magnus si limitò ad alzarsi e incamminarsi verso il corridoio.-Tu vieni fiorellino?-gli urlò dalla camera, mentre Alec si affrettava ad alzarsi e a seguirlo, sibilando per il lieve dolore al torace.
Forse tornare all'Istituto non era proprio una buona idea.

O forse voleva semplicemente una scusa per passare ancora un po' di tempo con lo stregone.

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora