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Alec si ritrovò a sostare davanti a Taki's alle 6,45 precise, troppo in ansia per arrivare all'ora esatta dell'appuntamento.

Non che fosse un appuntamento ovviamente.

Si dondolò sul posto nervosamente e si passò più volte le mani tra i capelli, con l'unico risultato di scompigliarli e di aumentare esponenzialmente la sua ansia.

-Sei in anticipo Alexander.-lo sorprese una voce al suo fianco. Alla faccia dei riflessi da Shadowhunters.

-Anche tu.-rispose Alec, voltandosi verso Magnus e rimanendo un attimo senza fiato nel momento in cui i suoi occhi si posarono su di lui. Lo stregone aveva tirato su i capelli con gel misto a glitter e, se su chiunque altro una cosa del genere sarebbe risultata ridicola, su di lui era perfetta per esaltare l'ombretto dorato sugli occhi cerchiati di nero dalla matita. Indossava poi una tunica rossa e dorata che gli scendeva morbidamente sui fianchi stretti, fasciati dai pantaloni neri che esaltavano le sue forme.

Se Alec evitò di soffermarsi troppo a fissare Magnus, lo stregone non si fece di questi problemi e si prese tutto il tempo necessario ad ammirare la maglia nera che fasciava il petto del Nephilim e i muscoli delle sue braccia e il suo viso leggermente arrossato su cui spiccavano gli enormi occhi blu che lo avevano colpito fin dall'inizio.

-Vogliamo entrare?-propose Magnus, allungando una mano per prendere sotto braccio Alec, che sussultò leggermente al contatto ma si rilassò in fretta, lasciandosi guidare dentro.

-Preferenze sul tavolo?-chiese lo stregone, ma Alec era troppo impegnato a cercare qualcosa di diverso da Magnus su cui concentrarsi che si limitò a borbottare qualcosa di incomprensibile, che suonò come un "scegli tu". O almeno Magnus decise di interpretarlo così, scrollando le spalle e dirigendosi spedito verso un tavolino piuttosto appartato.

La mente di Alec era una serie di "è stata un'idea orribile" "non è un appuntamento, Alec, non è un appuntamento" "Questa maglia è troppo stretta, voglio morire".

-Alexander?-lo richiamò Magnus, fissandolo confuso.-Ti senti bene?-

-Benissimo.-mentì Alec, schiarendosi la voce e nascondendo il viso dietro il menù (che conosceva a memoria, ma questo Magnus non doveva saperlo per forza).

-Sembri nervoso fiorellino.-ammiccò Magnus, rivolgendogli un sorrisino saputo. Quando Alec arrossì e cercò di seppellire ancora di più il viso nel menù si ritrovò a sorridere sinceramente, trovandolo tremendamente adorabile.

-Hai avuto missioni oggi?-chiese lo stregone, cercando di mettere l'altro a proprio agio. Alec si rilassò impercettibilmente, storcendo le labbra.-Solo alcuni demoni Shax.-borbottò.-Niente di serio.-aggiunse.

-Tendi a sminuirti, Alexander.-gli fece notare Magnus.
Il Nephilim sollevò lo sguardo.-Non mi sembra.-mormorò.

-Invece è così.-si impuntò Magnus.-E non dovresti farlo. Mai.-

Alec arrossì.-Non lo faccio.-ribattè, aggrottando le sopracciglia.

Magnus sorrise del suo imbarazzo. Per un attimo sentì l'impulso di stringergli la mano, ma non lo fece. Non voleva certo vederlo fuggire a gambe levate e non tornare mai più.

-Hai già deciso cosa ordinare?-domandò Alec, cercando di distogliere l'attenzione da lui. Magnus riconobbe il tentativo ma non si scompose, annuendo semplicemente e ritorcendogli poi la domanda.

Quando si trovarono ad ordinare, si stupirono di aver scelto entrambi la stessa cosa e Alec si lasciò sfuggire il primo vero sorriso della serata, rilassandosi finalmente e lasciando che il nervosismo scivolasse via.
Parlarono di tutto e di nulla, come facevano ogni volta che Alec si ritrovava a dormire da Magnus, e la serata sembrò ad entrambi essere finita troppo in fretta.

-Devi tornare all'Istituto?-domandò Magnus una volta che furono usciti dal locale.

-Domani ho una missione.-annuì Alec, passandosi una mano tra i capelli, nuovamente nervoso.

Lo stregone annuì, regalandogli uno dei suoi bellissimi sorrisi.-Ti accompagno allora.-propose, ricevendo un cenno di assenso da parte del Nephilim, fin troppo felice della proposta di Magnus.

Camminarono in silenzio per qualche minuto, le mani che si sfioravano ad ogni loro passo, facendo arrossire Alec e facendo sorridere Magnus, fin troppo contento di quel leggero sfregarsi.

-Domani vieni?-domandò Magnus, quando si trovarono davanti al cancello dell'Istituto. Alec annuì semplicemente, lanciando un'occhiata all'Istituto e alzando gli occhi al cielo quando vide Isabelle e Jace che osservavano la scena dalla finestra.

-I tuoi fratelli si aspettano qualcosa.-sorrise Magnus, ammiccando in direzione di Alec, che arrossì e si imbronciò.

-Sono degli impiccioni.-borbottò. Quando sentì la mano di Magnus posarsi sulla sua guancia sussultò, riportando lo sguardo sullo stregone, gli occhi sgranati e le guance che sembravano bruciare.
-Forse dovremmo dargli quello che vogliono.-sussurrò Magnus, avvicinandosi impercettibilmente e trovandosi a solo qualche centimetro dal viso di Alec, che lo fissava sconvolto.

Il Nephilim rimase immobile, quasi paralizzato. Da una parte sperava che Magnus si sporgesse verso di lui e lo baciasse, dall'altra gli sembrava impossibile che una cosa del genere stesse veramente per succedere e si dava dello stupido per averlo anche solo pensato.

Magnus lo fissò negli occhi, cercando forse di capire cosa gli passasse per la testa. Si sporse verso di lui lentamente, sentendolo trattenere il respiro e sorridendo impercettibilmente per l'effetto che sembrava fargli quella vicinanza.

-Dovremmo farlo più spesso.-sussurrò a un passo dalle sue labbra.

Alec lo fissò in confusione, riuscendo a malapena ad articolare un "Cosa?".

-Uscire così.-ridacchiò Magnus, annullando improvvisamente la distanza tra loro e scoccando un bacio sulla guancia del Nephilim.-Sono stato bene.-disse alla fine, allontanandosi e scrutando il viso dell'altro, vedendo la confusione, la sorpresa e quello che sembrava un pizzico di delusione passare sul suo viso. Sorrise di quella reazione così adorabile e gli lasciò un buffetto sulla guancia.-Allora ci vediamo domani Alexander.-disse, esitando ancora un attimo e poi voltandogli le spalle e dirigendosi verso casa.

Alec rilasciò improvvisamente il respiro, scoprendo di sentire il cuore che gli batteva forse troppo forte.

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora