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Quando Alec aprì di nuovo gli occhi era ormai pomeriggio inoltrato, ma la luce del sole illuminava ancora la stanza.

Provò a girarsi su un fianco, desistendo immediatamente dopo aver sentito una fitta all'addome che gli fece stringere i denti per il dolore.

-Fai attenzione, la ferita potrebbe riaprirsi.-si sentì dire da una voce roca e preoccupata che conosceva fin troppo bene. Quella di Magnus.

Voltò di scatto il viso nella sua direzione, trovandolo in piedi appoggiato allo stipite della porta, quasi aspettasse il suo permesso per entrare.
Sapeva che quell'incontro ci sarebbe stato, eppure si ritrovò a trattenere il fiato.

-Ciao.-sussurrò Magnus, avvicinandosi cautamente.-Sono venuto a controllare la tua ferita.-disse. Alec rimase quasi deluso, ma lasciò che lo stregone si accostasse al suo letto e si chinasse verso di lui.
Cercò anche di tirarsi su per facilitargli il compito ma sentì immediatamente una fitta di dolore.
Magnus gli scoccò un'occhiata preoccupata, facendogli cenno di rimanere disteso. Le sue mani fresche che gli sfioravano la pelle lo fecero rabbrividire intensamente, ma cercò di non dargli peso.

-Come ti senti?-chiese lo stregone dopo aver disfatto la fasciatura che gli avvolgeva il petto, scrutando la ferita per non doverlo guardare direttamente negli occhi.

-Meglio.-rispose laconicamente Alec, poi si fece forza e aggiunse.-Grazie per avermi aiutato.-
La sua voce risultò meno decisa di quanto avrebbe voluto e si maledisse per la propria debolezza.

Magnus gli scoccò un'occhiata incerta e stupita.-Non c'è di che.-disse.
Questa volta fu Alec a distogliere lo sguardo e posarlo sulla ferita per non dover fissare negli occhi lo stregone. Un lungo squarcio parzialmente rimarginato gli deturpava la pelle dal fianco sinistro fino al pettorale destro e Alec si chiese distrattamente se sarebbe rimasta la cicatrice nonostante gli iratze e la magia di Magnus.

-È parecchio brutta vero?-disse Magnus, concentrandosi a sua volta sulla ferita.-Ieri abbiamo rischiato di perderti.-aggiunse, e la sua voce tremò leggermente.

-Gli Shadowhunters rischiano continuamente di morire.-

-Non perchè sono dei suicidi.-ribattè Magnus, fissandolo negli occhi. Alec vi poteva scorgere del risentimento e non capiva a cosa fosse dovuto. Dal suo sguardo dovette trasparire una buona dose di confusione, perchè Magnus si premurò di spiegare le sue parole.-Sei andato da solo ad affrontare un covo di demoni molto al di sopra delle tue possibilità e non ha nemmeno pensato di fuggire dopo esserti accorto del pericolo.-

-Non ho valutato correttamente la situazione. Tutti commettono degli errori.-replicò Alec, risentito. Lo indispettiva che fosse proprio Magnus a parlargli così, dal momento che la causa di quell'errore di valutazione era proprio lui.

-Certo. Anche io ne ho commessi.-annuì Magnus.-Ti ho fatto stipulare un contratto ingiusto, Alexander.-disse, smettendo di concentrarsi sulla ferita per fissare Alec negli occhi.

Il Nephilim sentì una morsa di angoscia stringergli il petto. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, ma non si sentiva pronto ad affrontare quella discussione.

-E mi dispiace.-aggiunse Magnus.-Mi dispiace aver approfittato di te e della tua bontà d'animo, del tuo amore incondizionato per tua sorella. Mi dispiace non aver sciolto prima il contratto e mi dispiace averti fatto del male, averti ordinato di fare una cosa che non volevi. Vorrei dirti che l'ho fatto per proteggerti, che non volevo che Camille ti ferisse, ma in realtà ho solo voluto risolvere la situazione nel modo che mi sembrava più semplice, senza pensare minimamente a come ciò potesse farti sentire. Non ho giustificazioni e sicuramente le scuse non bastano. Ma permettimi almeno di sciogliere questo contratto.-

Alec aveva ascoltato in silenzio, mentre emozioni contrastanti lo pervadevano. Si ritrovò a deglutire, cercando di riordinare i pensieri ma non riuscendoci.-Io...va bene, sì.-si ritrovò a borbottare. Voleva solo più tempo per pensare. Più tempo per valutare le parole di Magnus, per fare chiarezza nei suoi sentimenti e decidere se era disposto a perdonare lo stregone. L'umiliazione e il dolore che aveva provato gli bruciavano ancora in corpo, così come la sensazione di essere stato usato, ma Magnus si stava scusando, lo aveva guarito e voleva sciogliere il contratto.
Avrebbe solo voluto parlarne con Isabelle e sapere cosa ne pensava, se poteva fidarsi di nuovo, per poteva mettergli tra le mani il suo cuore o se era meglio sotterrare in un angolo della sua anima i sentimenti che provava ed evitare di soffrire.
Ma Isabelle non era lì, lui non aveva tempo di riflettere su nulla e si trovava a dover decidere su due piedi cosa fosse meglio.

-Ok.-sussurrò Magnus. Schioccò le dita e tra le sue mani comparve il contratto che Alec aveva firmato mesi prima. Il solo vederlo gli dette una strana sensazione di repulsione e allo stesso tempo timore.
-Il sigillo che vedi qui è la forma fisica del glamour del giuramento. Io lo cancellerò ma devo avere il tuo permesso. Me lo accordi?-si sincerò, procedendo a rimuovere il sigillo appena Alec assentì.
-Devi dirlo.-lo spronò Magnus.
-Ti do il mio consenso.-mormorò Alec, senza smettere di guardare lo stregone. Sentiva l'impulso di posare una mano sulla sua, di abbracciarlo e tirarlo verso di sè per poter finalmente sapere che sapore avessero le sue labbra. Il contratto non c'era più, non c'era niente a frenarlo se non l'incertezza che ancora gli bruciava nel petto. Andava bene dimenticare in un attimo ciò che era successo? E Magnus lo avrebbe ricambiato? Valeva la pena rischiare?

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora