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-Penso di aver fatto una cazzata.-esordì Magnus quel pomeriggio, guardando affranto Catarina, che invece si limitò a inarcare un sopracciglio, invitandolo silenziosamente a continuare.

-Alec.-disse Magnus, come se spiegasse tutto.
Catarina quasi si strozzò con il suo thè.-Dimmi che non è morto.-rantolò, cercando di darsi un contegno ma riuscendoci solo in parte.

-Non è morto.-la assecondò Magnus.-Ma penso di aver fatto una cazzata a fargli firmare quel contratto.-specificò.

-Su questo non ci piove. Sai cosa ti farebbe il Conclave se tutto ciò trapelasse? Ci hai pensato?-

-Non è per quello.-si imbronciò Magnus.-Penso di aver fatto una cazzata perchè Alexander è diverso da tutti gli altri Shadowhunters. Non lo merita, non merita di rischiare la vita per accontentare un mio capriccio.-

-Di cosa stai parlando?-

-L'altra sera gli ho mandato un messaggio per chiedergli di venire qui. Non avevo bisogno di nulla, volevo solo vederlo.-

-E...?-lo invitò a continuare Catarina, lasciando da parte il thè per concentrarsi a pieno sul suo amico.

-E lui era rimasto ferito durante una missione, ma se non fosse venuto il mio glamour lo avrebbe ucciso. Si è trascinato fino a qui e mi è praticamente svenuto sulla soglia.-

-E tu ti senti in colpa.-commentò Catarina, aggrottando le sopracciglia.-Nonostante sia un Lightwood. Anni fa non l'avresti pensata così.-

-Te l'ho detto, Alexander è diverso.-borbottò Magnus.

-Ti piace.-sentenziò Catarina, e Magnus si limitò a scrollare le spalle.

-Diciamo che all'inizio l'idea di avere uno Shadowhunter a disposizione mi piaceva, ora non ne sono più tanto sicuro. Però se annullassi il contratto non lo vedrei più.-

Catarina sorrise, intenerita.-E allora ti basterà fare attenzione. Invece di mandargli un messaggio la prossima volta chiamalo e valuta la situazione prima di chiedergli di venire.-

Magnus ci riflettè un attimo.-Okay.-disse alla fine, incerto.
Le parole di Alec gli risuonavano ancora nella testa e continuavano a turbarlo, facendogli desiderare di far cambiare idea al giovane Nephilim.

                             *****

Il cellulare di Alec squillò proprio mentre si stava allenando con il saccone, facendolo sobbalzare leggermente e facendogli perdere la concentrazione.
Si asciugò il sudore dalla fronte e si diresse verso un angolo della palestra, dove aveva lasciato un asciugamano e il suo cellulare, che ultimamente si portava sempre dietro per non perdere chiamate o messaggi da Magnus.

Quando lesse sul display il nome dello stregone il suo cuore non potè fare a meno di perdere un battito, ma Alec lo ignorò con nonchalance.

-Pronto?-rispose.

-Alexander!-esordì lo stregone, allegro. Alec poteva quasi immaginarlo mentre sorrideva malizioso come suo solito.-Che ne dici di venire da me stasera?-

Alec tentennò. Suonava tanto come un invito, più che un ordine.-Mmh, certo...?-rispose, esitante.-Di cosa hai bisogno?-chiese.

-Di te, fiorellino.-rispose Magnus, attaccando qualche secondo dopo mentre Alec fissava il telefono con le guance in fiamme.

                             *****

Alec quella sera sgattaiolò fuori dall'Istituto cercando di non farsi notare da sua sorella Isabelle, che quella sera aveva deciso di darsi alla cucina. Non c'era da stupirsi che Jace se la fosse data a gambe con Clary.
Per la prima volta non si sentì ferito dall'idea che il suo parabatai fosse con la mondana, e anzi si ritrovò addirittura a ringraziare questo fortunato caso che gli permetteva di evitare le domande di Jace.

-Pensi di andare vestito così?-lo sorprese alle spalle la voce di sua sorella, facendolo sobbalzare.
Alec si girò lentamente.-Come dici?-cercò di temporeggiare. Il cancello dell'Istituto non gli era mai sembrato così lontano.
Izzy osservò con malcelato disgusto il suo abbigliamento.
-Da Magnus.-specificò.-Intendi andare così?-
-Non sto andando da Magnus.-ribattè debolmente Alec, ma non ci credeva nemmeno lui che sua sorella se la sarebbe bevuta. Infatti Izzy gli rivolse uno sguardo che era un misto di "non prendermi per il culo" e "sei troppo tenero quando cerchi di nascondermi le cose, fratellino".

Alec sbuffò.-Che problema hai con i miei vestiti?-si decise a chiedere, alzando gli occhi al cielo.

-Quei jeans sono scoloriti e il maglione è consunto e ha pure dei buchi sulle maniche. Sei inguardabile.-

-Non importa che io sia guardabile i meno, Iz.-si imbronciò Alec. Le sopracciglia di Izzy schizzarono verso la fronte, esprimendo tutto il suo disappunto senza che lei dicesse nulla.
-Non sto andando a un appuntamento.-specificò il più grande, arrossendo lievemente quando ripensò alle parole che lo stregone gli aveva detto al telefono.

-Certo.-borbottò Izzy, guardandolo come se fosse un completo idiota.-Vieni a cambiarti, dai.-lo esortò.

Alec scosse la testa.-Va benissimo così, io e Magnus non abbiamo il rapporto che pensi tu.-disse, e sentì il suo cuore stretto in una morsa. Doveva davvero smetterla di tirarsi la zappa sui piedi da solo.

Izzy inarcò ancora una volta le sopracciglia. Alec pensò che gli si sarebbero staccate entro la fine della discussione.-Ah no? Avete un rapporto che non include l'uso di vestiti? È questo che stai dicendo?-ammiccò, con un sorrisetto malizioso stampato sul bel viso.

Alec arrossì furiosamente e si affrettò a scuotere la testa.-Lavorativo!-sbottò.-Abbiamo un rapporto lavorativo.-

-Lavorate sulla tua verginità?-insinuò Izzy, il cui sorriso si stava progressivamente allargando.

-Per l'Angelo Iz! Certo che no!-quasi urlò Alec, sconvolto dalla nonchalance con cui sua sorella trattava l'argomento.-Non aspettarmi stasera.-borbottò alla fine, scuotendo la testa esasperato e dandosela a gambe.

Izzy sorrise, guardando il fratello che si allontanava velocemente. Avrebbe aspettato con ansia ulteriori sviluppi e sperava sinceramente che ad Alec passasse una volta per tutte quella pseudo-cotta per Jace e che si trovasse qualcuno.
Qualcuno come Magnus.

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora