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Magnus poteva sentire l'irritazione di Catarina anche attraverso il telefono.

-Hai fatto COSA??-sibilò la donna.

Magnus lasciò un grattino sulla testa di Presidente Miao, prendendosi il suo tempo per rispondere.

-Ho...comprato uno Shadowhunter, se così si può dire?-

-Uno Shadowhunter.-ripetè Catarina, incredula.

-Un Lightwood, per essere precisi.-

-E cosa significa, per essere precisi, che hai comprato un Lightwood?!-

Magnus sospirò, beandosi delle fusa di Presidente Miao e tirandolo più vicino a sè, ottenendo un miagolio di protesta.

-È venuto da me a chiedermi di rappresentare sua sorella in tribunale.-

-In un processo?-quasi strillò Catarina.-Questo è assurdo.-

-L'ho pensato anche io.-annuì Magnus, nonostante l'amica non potesse vederlo.-Ma quel ragazzo sembrava così disperato, e aveva quegli assurdi occhi da cucciolo che...-

-Aspetta.-lo interruppe Catarina, e Magnus poteva quasi vederla mentre di massaggiava il ponte del naso.-Uno Shadowhunter ti ha chiesto aiuto e tu invece di farti pagare con denaro, come al solito, lo hai...comprato?-

-Non proprio.-si indispettì Magnus, nonostante l'amica non avesse fatto altro che ripetere le sue parole.-Abbiamo fatto un accordo. Se avessi vinto la causa, lui sarebbe stato mio.-

-Oh mio Dio! Non intendi mica...?-

-Nel senso sessuale del termine? No di certo.-sbuffò Magnus.-Mi credi una persona così meschina? Diciamo che per qualsiasi cosa io voglia lui correrà da me...tipo galoppino.-concluse, un po' incerto. Del resto non avevano ancora ben definito i termini del contratto.

-Sei completamente pazzo.-mormorò Catarina, sconvolta.-Cosa pensi che farà il Conclave quando lo verrà a sapere?-

-Il Conclave non lo verrà a sapere.-sbuffò Magnus, storcendo le labbra.

-E pensi che questo tuo...galoppino terrà la bocca chiusa?-

Magnus avrebbe voluto ribattere che un patto era un patto e che Alexander lo avrebbe rispettato, ma poi si rese conto di conoscere a malapena quel ragazzo e tacque, riflettendo sulle parole di Catarina.

-Quando verrà a firmare il contratto apporrò un glamour su di lui. Sarà vincolato all'accordo che firmerà e se dovesse tradirlo per qualche motivo...beh, sai meglio di me cosa succede in questi casi.-

-Intendi...-sussurrò Catarina, ansiosa.

-Esatto.-confermò Magnus.-Se dovesse tradirmi morirà.-

                               *****

-E quindi? Hai vinto quel processo?-chiese ansioso Ragnor, che aveva telefonato a Magnus venti minuti dopo che lo stregone si era confidato con Catarina. Quella donna non sapeva tenere la bocca chiusa su nulla. Non si sarebbe stupito se a quel punto anche Raphael ne fosse stato a conoscenza.

-Ovviamente.-ghignò Magnus, ricordando con un certo piacere la faccia felice di Isabelle e gli abbracci che si erano susseguiti. La ragazza lo aveva quasi stritolato, a proposito, e lo stesso aveva fatto con Alec. Magnus aveva studiato con discrezione il Nephilim, che a sua volta lo aveva guardato come se fosse in attesa di qualcosa. Magnus aveva deciso di non turbare quel momento felice e si era limitato ad accostarglisi, sussurrandogli di venire da lui il giorno dopo. Aveva visto con la coda dell'occhio Alec che annuiva, arrossendo leggermente per la vicinanza, e che lo guardava uscire.

-E quindi? Cosa succede adesso?-volle sapere Ragnor, a cui evidentemente Catarina aveva dato informazioni piuttosto sommarie.

-Domani viene a firmare il contratto e da quel momento sarà vincolato ad ogni mia richiesta.-

-Sai già cosa vuoi che faccia?-chiese Ragnor.

Magnus rimase in silenzio. A dire il vero non aveva ancora pensato per bene a cosa fargli fare, dal momento che tutta quella situazione gli sembrava piuttosto inverosimile.

-No, in realtà.-

-E se non si presentasse?-chiese Ragnor.

-Cosa vuoi dire?-

-Beh, sapete solo voi due del vostro accordo e non hai modo di obbligarlo a firmare senza infrangere gli Accordi. Avresti dovuto farlo firmare prima di vincere quel processo.-sospirò Ragnor.-Se si presenta è un vero idiota. Io non lo farei.-

Magnus sbuffò.-Non...-fece per dire, ma in quel momento suonarono alla porta.-Devo andare, ci sentiamo.-disse, acido, e si affrettò ad attaccare.

Ragnor aveva maledettamente ragione.

Si diresse alla porta con un cipiglio scontento sul volto e aprì bruscamente.

Davanti a lui, un Alec agitatissimo si muoveva a disagio sullo zerbino. Magnus lo fissò un momento, piacevolmente sorpreso, poi lo lasciò entrare con un sorriso.

-Benvenuto fiorellino.-ghignò.

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora