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Izzy e Jace avevano lasciato la stanza di Alec dopo pochi minuti, vedendo quanto il maggiore fosse pallido e provato.

-Riposati e cerca di riprendere le forze. Poi potremo parlare meglio.-aveva detto Jace, dando una pacca sulla spalla al fratello e abbozzando un sorriso un po' tirato.

Alec li aveva guardati uscire e aveva sorriso a Izzy quando quest'ultima gli aveva lanciato uno sguardo preoccupato prima di chiudere la porta.

Una volta rimasto solo, si era lasciato cadere sul cuscino a peso morto e aveva sospirato pesantemente. Era rimasto immobile per diversi minuti, cercando di riordinare le idee.
Aveva passato in rassegna ogni istante del suo rapporto con Magnus, ogni parola, ogni gesto. Eppure era ancora tutto così confuso, così difficile da comprendere. Cosa avrebbe dovuto fare? Cosa provava Magnus per lui? Cosa voleva dal loro rapporto?

Aveva bisogno di risposte, e non poteva trovarle senza rivolgersi direttamente a Magnus.
Allungò la mano verso il comodino alla sua destra e afferrò il suo cellulare, scorrendo i numeri in rubrica fino ad arrivare al contatto di Magnus.
Rimase nell'incertezza ancora qualche secondo, poi ci cliccò sopra e attese che lo stregone rispondesse.
Bastarono due squilli e dall'apparecchio giunse la voce di Magnus che pronunciava il suo nome con una certa sorpresa.

-Tutto bene?-si affrettò a chiedere lo stregone.-È per la ferita?-

-No! No ecco...sto bene.-chiarì subito Alec.-Volevo solo...mi dispiace per prima, per Jace e Izzy.-

Magnus rimase in silenzio per diversi secondi, soppesando le parole da pronunciare.-Hanno ragione.-si limitò a dire alla fine, non trovando nulla di meglio da dire.

-Io...sì, in parte sì.-disse Alec, cauto.-Ma non sanno tutto. Anzi, non sanno quasi niente. O almeno non le cose importanti.-aggiunse, prendendo un grande respiro.-Vorrei poter decidere io.-disse alla fine.

-Mi stai chiedendo di venire da te, fiorellino?-chiese dolcemente Magnus, e Alec poteva vedere il suo sorriso anche se erano distanti.

-Sì.-rispose prima di potersene pentire, attaccando subito dopo e sentendo il cuore battere all'impazzata e le guance farsi calde.

                             *****

-È uno scherzo?!-sbottò Jace, dirigendosi con grandi falcate verso il cancello di ingresso dell'Istituto.-Cosa diavolo ci fai di nuovo qui?!-gridò in direzione di Magnus. Izzy, dietro di lui, rimaneva in un silenzio teso.

-Mi ha chiamato Alec.-rispose semplicemente Magnus, senza dare alcuna particolare intonazione alla voce. Non aveva certo voglia di provocare ulteriormente il biondo.

-Non ci posso credere.-si lamentò Jace, sbuffando e guardando malissimo in direzione della finestra della stanza di Alec, come se potesse trasmettergli tutta la sua frustrazione solo attraverso quello sguardo.

-Fallo passare Jace.-disse Izzy, pacata.

-Dici sul serio?!-sbuffò il biondo, guardando esasperato la sorella.

-Sì. Lui e Alec hanno bisogno di parlare. Non possiamo scegliere per lui, indipendentemente da ciò che pensiamo sia meglio per lui.-disse. Il suo sguardo era rimasto incollato a Magnus per tutto il tempo, come a voler scrutare a fondo la sua anima.

-Non so a quanto possa servire dirti che se lo farai soffrire sarà peggio per te, ma te lo dico lo stesso. Io e Jace ti faremo rimpiangere di averlo anche solo mai guardato.-

-Lo so.-annuì Magnus, superando Izzy e Jace e dirigendosi velocemente verso l'entrata dell'Istituto.

Salì in fretta le scale, quasi inciampando su Church mentre percorreva il corridoio che lo avrebbe condotto alla stanza di Alec.

Quando vi fu davanti, esitò un attimo prima di decidersi a bussare.
Appena il Nephilim lo invitò ad entrare aprì la porta e raggiunse il letto dell'altro, ancora sdraiato e ancora piuttosto pallido.

-Dovresti riposare.-aggrottò la fronte Magnus.-Sei sicuro di voler avere questa conversazione adesso?-

Alec annuì con convinzione, anche se dal momento in cui aveva sentito bussare l'ansia lo aveva assalito.

-Bene.-disse Magnus, sedendosi al lato del letto.

-Bene.-annuì a sua volta Alec, con la mente completamente vuota davanti allo sguardo dello stregone. Si era preparato un discorso, delle domande, si era fatto tutta una conversazione mentale ed ora non ricordava assolutamente nulla.

Magnus, d'altra parte, non sapeva esattamente cosa pensare di quell'incontro. Alec lo aveva perdonato? Oppure voleva chiudere definitivamente con lui?

Lo stregone si schiarì la voce, iniziando a percepire la tensione.-Allora, di cosa volevi parlare?-chiese.

-Io volevo...capire.-articolò a fatica Alec, cercando di rimettere in moto il cervello.

-Capire?-chiese Magnus, interdetto.

-Sì. Capire cosa...siamo.-

-Cosa siamo?-chiese stupito Magnus.-Vuoi dire che mi hai perdonato?-

Alec lo guardò incerto.-Sì.-disse poi, sicuro delle sue parole.-Sì, ti perdono. Non mi importa cosa dicono Jace e Izzy, io non voglio perdere quello che avevamo, nè quello...che potremmo avere ora che a legarci non è più un contratto.-

Magnus lo fissò come se fosse la cosa più bella e straordinaria che avesse mai visto, mettendolo leggermente a disagio.

-Quindi volevo sapere da te se sei disposto a ricominciare. Senza contratto, senza i miei fratelli, senza Camille...-continuò Alec, sforzandosi di guardare Magnus negli occhi. Il turbinio di emozioni che vi scorse lo fece arrossire leggermente.

-E me lo stai davvero chiedendo?-sorrise Magnus, allungando una mano per lasciargli una carezza sul viso, che percepì caldo sotto il suo tocco.

-Ok.-disse Alec, annuendo fra sè e sè e cercando di non farsi prendere dal panico per quel semplice tocco.-Lo prendo per un sì.-sorrise.

-Sì, è decisamente un sì, fiorellino.-

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora