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Magnus sorrise tra sè e sè appena si rese conto che Alec lo stava seguendo.

-Questa è la camera degli ospiti. Fai come se fossi a casa tua pasticcino.-sorrise, poi ammiccò nella sua direzione.-A meno che tu non voglia dormire con il sottoscritto ovviamente.-aggiunse, indicandosi abbastanza eloquentemente con un dito inanellato.

Alec avvampò e scosse la testa.-Va benissimo così. Non dovevi disturbarti.-

Magnus scrollò le spalle e fece un gesto come per dire che non era nulla, poi se ne andò con un ultimo sorriso malizioso e non senza aver aggiunto un -E dentro quell'armadio puoi trovare qualcosa della tua taglia.- premurandosi di poggiare nuovamente una mano sul petto nudo dell'altro, che si ricordò solo in quel momento di essere vestito solo dalla vita in giù, con conseguente rossore sulle guance pallide.

Non era sicuro di riuscire a dormire, non con il pensiero di Magnus nella stanza accanto.

Se fosse stato un po' più come Izzy probabilmente avrebbe accettato di buon grado l'offerta di dormire con il padrone di casa, ma ogni volta che si soffermava a guardare Magnus con uno sguardo diverso da quello che un qualsiasi Nephilim avrebbe rivolto a un qualsiasi Nascosto si ricordava del loro patto.
Magnus poteva ammiccare e fargli quei -bellissimi- sorrisetti maliziosi, ma il loro rapporto non sarebbe mai stato diverso da quello di due persone legate da un contratto. Un contratto che, se non rispettato, lo avrebbe condotto alla morte.

                              *****

Alec, nonostante ciò che aveva pensato la sera prima, si addormentò subito.
Dormì un sonno senza sogni, profondo e riposante, e la mattina dopo si svegliò completamente intontito. Si rigirò tra le coltri morbide e si stropicciò gli occhi ancora mezzi chiusi, accecati dalla luce del mattino che filtrava dalle finestre.

-Buongiorno dolcezza!-esclamò una voce dalla porta della camera, facendolo sobbalzare leggermente. Improvvisamente si ricordò che quel letto così morbido non era il suo, che quella camera non era quella dell'Istituto e che la persona alla porta non era Jace, nè tantomeno sua sorella Isabelle.

-Buongiorno.-farfugliò, sbattendo gli occhi per abituarsi alla luce e posandoli immediatamente dopo su Magnus, che lo osservava con un certo interesse dalla soglia.

-Ho preparato la colazione, se vuoi fermarti.-aggiunse lo stregone. Alec assimilò lentamente le sue parole, annuendo con la testa prima ancora di connettere del tutto il cervello, e Magnus uscì dalla stanza dopo aver annuito soddisfatto. Alec appena sveglio gli aveva ricordato un cucciolo bisognoso di attenzioni e di coccole e gliele avrebbe anche fatte volentieri se non avesse deciso di stipulare un patto con tanto di glamour del giuramento con lui. Insomma, si rendeva conto anche lui che non era fattibile chiedere al più piccolo di uscire nella situazione in cui erano, nonostante fosse costantemente tentato di farlo.

Alec non era come gli altri Shadowhunters. Non era superbo, arrogante, non considerava inferiori i Nascosti nè li disprezzava. Si preoccupava degli altri prima che di sè stesso e la sua prima preoccupazione in uno scontro era proteggere, mai attaccare alla ricerca di gloria. Magnus non era esattamente un fan dei Nephilim, ma quel ragazzo aveva sbloccato in lui qualcosa. Eppure non riusciva a pensare di rinunciare al loro accordo, in parte perchè lo metteva in una posizione estremamente vantaggiosa, soprattutto per una rivalsa sui Nephilim che si erano sempre divertiti ad umiliarlo, e in parte perchè se avesse reciso il contratto niente lo avrebbe più legato ad Alec. Sì, stava diventando sentimentale.

-Vuoi una mano?-chiese una voce un po' assonnata alle sue spalle. Magnus si voltò per dare un'occhiata al suo gradito ospite e scosse la testa, continuando a girare i pancake nella padella.

-Siediti, saranno pronti tra poco.-disse, indicandogli il tavolo al centro della cucina. Alec fece come gli era stato detto, osservando pigramente i gesti dell'altro che armeggiava con la padella e ritrovandosi a pensare che quella scena così familiare non gli dispiaceva affatto.
Poi il pensiero del contratto gli tornò di nuovo alla mente e si raddrizzò sulla sedia, sentendo tutti i suoi nervi irrigidirsi.

-Allora Alexander, come mai ieri eri in missione da solo?-

-Jace era occupato.-si limitò a rispondere Alec. Avrebbe voluto lamentarsi del fatto che il suo parabatai passava tutte le sue giornate dietro a tale Clary, una mondana fastidiosa con un propensione a cacciarsi nei guai e coinvolgervi anche loro, ma non pensava fosse il caso di tediare Magnus con i suoi problemi.

-Occupato?-insistè però lo stregone, accigliandosi.

-Sta cercando di allenare una nuova Shadowhunter.-rispose allora Alec, tenendosi ancora sul vago.

-Pensavo non potessero esserci nuovi Shadowhunters.-

-Infatti. Lei è stata cresciuta come una mondana.-

-Interessante.-commentò lo stregone, e per qualche motivo Alec si ritrovò a sperare che cambiasse argomento. Doveva già sopportare Jace con la sua ossessione per quella ragazzina, non gli andava di sentirsi riempire di domande anche da Magnus. Forse voleva semplicemente che almeno una persona si concentrasse unicamente su di lui, mettesse lui al primo posto.
Alec si rese conto del filo che i suoi pensieri avevano iniziato a seguire e si dette dello stupido da solo: lui era lì perchè a Magnus serviva, non perchè lo stregone fosse interessato a lui.

-Hai bisogno di qualcosa da me?-chiese Alec, che si schiaffeggiò ancora mentalmente per il fatto di sentirsi triste a causa di pensieri che aveva fatto lui stesso.

Magnus si rabbuiò un attimo ma non lo dette a vedere, sfoggiando il suo solito sorriso ambiguo e servendogli i pancake.-Quando hai accettato questo contratto hai pensato alle conseguenze?-gli venne spontaneo chiedergli, fissandolo negli occhi.

-No. Non proprio.-rispose incerto Alec.

-E non hai pensato al fatto che avrei potuto chiederti cose che non volevi fare?-insistè Magnus.

Alec aggrottò la fronte.-Certo.-rispose.

-E non ti spaventa?-

-Magnus, io sono morto nel momento in cui ho accettato di firmare il tuo contratto, glamour incluso.-disse Alec, guardandolo come se fosse una cosa risaputa quella che stava dicendo.

Magnus deglutì a fatica.-Morto?-domandò.
L'espressione di Alec, che lo guardava come se non ci fosse niente di assurdo in ciò che aveva appena detto, gli dava un brutta, bruttissima sensazione.

-Sì. Mi aspetto che tu un giorno mi chieda di fare qualcosa che non vorrò fare, o che non potrò fare, e non la farò. Non avrei mai accettato se non si fosse trattato della mia vita.-rispose Alec. Lo sguardo di Magnus, completamente sotto shock, dovette indurlo ad aggiungere qualcos'altro per spiegarsi meglio.-Sono uno Shadowhunter, Magnus, contratto o meno non mi aspetto di vivere a lungo.-sorrise, come se non ci fosse niente di tremendamente sbagliato in ciò che aveva appena detto.

E Magnus rimase in silenzio, senza sapere bene cosa pensare di tutto ciò. I Nephilim erano una razza dannatamente complicata.

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora