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Alec sentiva la testa girare in modo vorticoso, la nausea che gli saliva alla gola e gli rendeva faticoso ricordare come si respirava correttamente e gli occhi che faticavano a mettere a fuoco ciò che aveva intorno.

Tutto ciò che riuscì a percepire dopo le ultime parole di Camille fu il fruscio di un vestito elegante e il ticchettio dei tacchi della donna sul parquet. Camille Belcourt se ne stava andando senza un graffio e lui non poteva fare altro che rimanersene steso su un maledetto pavimento, confuso, ferito e nauseato.
Sentì una porta sbattere e una breve risata e poi delle mani che lo tiravano su, che lo toccavano sul viso, gli spostavano i capelli appiccicatesi alla fronte. Le mani di Magnus.

Per la prima volta, si sentì disgustato da quel tocco e dalla sua voce che ripeteva il suo nome e sembrava così maledettamente preoccupata -così maledettamente sincera- quando appena un secondo prima gli aveva imposto di fermarsi con quel tono autoritario di chi sa di averti in suo potere. O almeno così era sembrato ad Alec.

-Alec! Ehi, resta sveglio. Mi dispia...-fece per dire lo stregone, ma il Nephilim fu veloce a scansare la sua mano e ad allontanarlo, nonostante sentisse ancora impellente il bisogno di rimettere anche l'anima.

-Non dirlo.-mormorò.-Non dire che ti dispiace.-

Alec si appoggiò al divano appena dietro di lui, barcollando leggermente mentre si alzava. La stanza sembrava girare a una velocità pazzesca, ma non poteva rimanere un minuto di più.

-Alexander, fammi...-fece per dire ancora Magnus, ma Alec scosse la testa in fretta e indietreggiò di alcuni passi, quasi incespicando nei suoi stessi piedi ma riuscendo miracolosamente a raggiungere la porta di ingresso.

Non riusciva a radunare i pensieri, ma almeno la vista stava cominciando a schiarirsi e il tremore che gli aveva pervaso il corpo a svanire, lasciando un'eco di sè soltanto nel tremolio delle mani, che gli resero difficile aprire la porta del loft.

-Non puoi andartene in queste condizioni.-tentò di dire Magnus, raggiungendolo davanti all'ingresso ma non azzardandosi a toccarlo.-Ti prego, lascia che...-fece per dire, ma Alec si era già chiuso la porta alle spalle con un tonfo e si stava precipitando giù dalle scale, rischiando di cadere più volte. Voleva solo uscire da lì.

L'aria aperta, benchè fosse quella inquinata di Brooklyn, gli schiarì la mente e servì ad alleviare il senso di nausea, ma non potè nulla contro la vergogna che provava verso il Conclave (cosa avrebbero pensato i suoi genitori di lui? E Jace e Izzy?) e la delusione cocente che provava verso Magnus. Aveva cercato di ignorare il contratto che pendeva tra loro, ci aveva provato davvero. Si era illuso che Magnus potesse addirittura scioglierlo, si era illuso che non sarebbe mai stato usato da lui. Si era illuso di non essere uno strumento.

E cosa significavano tutte quelle sere che avevano passato insieme? E il loro appuntamento?
Era stato così stupido da non rendersi conto di essere stato manipolato per tutto quel tempo?

Alec si appoggiò con la schiena al sudicio muro di un palazzo. Non sapeva esattamente quanto si fosse allontanato dal loft di Magnus, l'importante era allontanarsi il più possibile, cercare di alleviare quel senso di soffocamento.
Si chiese distrattamente se Camille fosse andata lontana, pensò di dover fare rapporto. Ma cosa poteva dire? Che non aveva potuto riportarla al Conclave perchè si era venduto a uno stregone? Dio, era veramente patetico.   Che razza di Shadowhunters era?

Prese un profondo respiro e si concentrò unicamente sull'intraprendere la strada di casa.
Al resto avrebbe pensato dopo. Avrebbe nascosto ogni cosa e avrebbe semplicemente aspettato il giorno il cui Magnus lo avrebbe chiamato a sè, in cui gli avrebbe ordinato di fare qualcosa per lui e a quel punto avrebbe aspettato che il glamour facesse effetto. Era uno Shadowhunters, non un burattino. E lo avrebbe dimostrato a tutti, ma soprattutto a sè stesso. Per un lungo momento aveva pensato di poter amare ed essere amato, ma non avrebbe fatto due volte lo stesso errore.

Il capitolo mi era venuto lunghissimo e ho voluto spezzarlo in due, ma la buona notizia è che la seconda parte arriverà prestissimo! Il tempo di ricontrollare tutto e la posto!

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora