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Magnus compose per l'ennesima volta il numero di Alec, facendo avanti e indietro nel suo soggiorno sotto lo sguardo attento (e un po' accusatorio) del Presidente Miao.

Il cuore gli balzò in gola quando finalmente sentì il click della chiamata accettata.
-Alexander?-esclamò, la voce intrisa di un misto di speranza, costernazione e panico.

-No, sono Isabelle in realtà.-rispose una voce femminile dall'altro capo del telefono.

-Oh.-fece Magnus, un po' avvilito.

-Alec è uscito senza cellulare.-

-Pensi di potergli dire di richiamarmi?-chiese lo stregone, mordendosi le labbra e sentendosi in soggezione (cosa che, per la cronaca, non succedeva mai).

-Dipende.-sibilò Isabelle, schioccando la lingua.-Cosa è successo tra voi? Gli hai fatto qualcosa?-chiese, e Magnus poteva sentire chiaramente la velata minaccia che si nascondeva dietro quell'interrogatorio.

Magnus rimase in silenzio per lunghi istanti.-Sì.-disse alla fine.-Ma vorrei scusarmi e...-cominciò, accorato. Izzy lo interruppe quasi subito.-Eppure pensavo ti piacesse! Ne ero sicura!-sputò, e Magnus poteva quasi vederla ribollire di rabbia.

-Ed è così, davvero! Solo...-

-Non in quel senso? Oh andiamo, stupido stregone dei miei stivali, gli hai mandato un sacco di segnali! Lo hai praticamente illuso!-sbottò Izzy, ormai del tutto fuori controllo.-Non lo avrei mai mandato da te se tu non...-fece per dire.

-Ma di cosa stai parlando?-si accigliò Magnus, che iniziava a non capirci più nulla.

-Del fatto che se non ricambiavi i suoi sentimenti non avresti dovuto alimentarli così! Non avresti dovuto accettare quello stupido appuntamento e trascorrere tutto quel tempo con lui e...-

-Isabelle, non capisco di cosa tu stia parlando.-la interruppe Magnus, frustrato.

Izzy sospirò.-Lui non è abituato a queste cose, d'accordo? Sei la prima persona di cui si sia mai innamorato e no, prima che tu lo dica, non è mai stato davvero innamorato di Jace. E se proprio dovevi rifiutarlo allora avresti potuto almeno...-

-Innamorato? Rifiutarlo?!-sussurrò Magnus, il fiato spezzato in gola e il cuore che non voleva smetterla di battere furiosamente contro la sua gabbia toracica.

Seguirono lunghi attimi di silenzio teso, poi Isabelle disse.-Non te lo ha detto?-

Magnus scosse la testa, intontito, solo per poi rendersi conto che la ragazza dall'altro lato non poteva vederlo. Si schiarì la voce e mormorò un "no".

-Allora perchè era così sconvolto? Era venuto da te proprio per dirtelo!-adesso Isabelle sembrava più arrabbiata con sè stessa che con lui.

Magnus rimase in un silenzio attonito per quelle che sembrarono ore, mentre Isabelle continuava a borbottare cose tipo "ora mi ucciderà".

-Allora?!-esclamò Izzy dall'altro capo del telefono. Magnus si rese conto solo in quel momento che gli aveva chiesto ancora una volta (e questa volta sembrava confusa) cosa avesse fatto a suo fratello per farlo tornare a casa in quelle condizioni.

-Io...digli solo che ho bisogno di parlargli.-disse Magnus, attaccando subito dopo. Sentiva che la testa gli sarebbe esplosa.

                              *****

-Fammi capire bene, Magnus.-tuonò Catarina, fissandolo malissimo da dietro la tazza di thè che si era preparata appena arrivata. L'amico l'aveva chiamata dicendole di venire subito da lui perchè pensava di poter impazzire e lei non si era fatta pregare, forse anche perchè non l'aveva mai sentito così preoccupato (ed erano amici da secoli).
-Hai salvato nuovamente il culo a quella stronza di Camille e per questo hai ferito uno Shadowhunter? E non uno qualsiasi, quello di cui sei fottutamente innamorato?-

-Non è proprio...sì.-ammise alla fine Magnus.

-Solo...perchè?-sospirò lei, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

-Io...non ce l'avrebbe potuta fare contro Camille, Catarina. I Nephilim sono tutti così...testardi, così sicuri di essere invincibili. Ma non lo sono.-sospirò.-Camille ha secoli di pratica alle spalle, sa come ferire.-

-Avresti potuto proteggerlo, invece di ferirlo tu per primo, non credi?-

-Ci sarebbero state ripercussioni, Cat, lo sai meglio di me. Se avessi ferito Camille per proteggere Alec, lei ne avrebbe fatto una questione personale cercare di colpirlo.-

-Perchè era da te, innanzitutto? Pensavo di non vi vedeste più.-

-È così. Ma in non so quale modo ha scoperto del contratto e di Alec. Voleva solo stuzzicarmi, sapere se era vero.-

-Beh, direi che gliene hai dato una dimostrazione pratica.-borbottò Catarina, aggrottando le sopracciglia.

Magnus la guardò sconsolato.-Non sapevo cosa fare.-

-Beh, avresti potuto staccargli la testa, ad esempio. Come avresti dovuto fare anni fa.-ringhiò Catarina.-E so che come medico non dovrei dire queste cose, ma non posso proprio farne a meno.-

-E rompere l'alleanza tra stregoni e vampiri?-sbuffò Magnus, esasperato.-So di aver sbagliato, ma in quel momento...è successo tutto così in fretta, Cat, non ha nemmeno pensato bene a quello che stavo facendo. Ma poi l'ho visto lì a terra e...avresti dovuto vedere il suo sguardo.-sospirò, prendendosi la testa tra le mani.

Catarina posò la sua tazza di thè sul tavolo, sospirando frustrata e allungando una mano per accarezzare la spalla dell'amico.-Adesso devi solo trovare il modo di parlare con lui e risolvere tutto, okay? E devi sciogliere quel maledetto contratto.-

-Lo so, Cat. Per quello ho bisogno del suo consenso, anche se non penso avrà problemi a darmelo. Solo...poi vorrà ancora vedermi?-

-Sua sorella ti ha praticamente detto che era venuto qui per dirti di essere innamorato di te, Magnus!-

-Appunto! Era venuto qui per...e io...-sbuffò lo stregone, lasciando che Catarina lo stringesse in un abbraccio.

-Digli quello che provi per lui e spiegagli ciò che hai spiegato a me, annulla quel contratto e spera che sia disposto a perdonarti. È tutto quello che puoi fare.-disse l'amica, accarezzandogli la schiena.-E suggerirei di spiegargli anche che è stata quella zoccola di Camille a baciarti e non il contrario, e che tu stavi per allontanarti, okay?-

Magnus mugugnò qualcosa di incomprensibile contro la sua spalla e Catarina annuì soddisfatta.

Il loro abbraccio fu interrotto dallo squillare piuttosto insistente del cellulare di Magnus, che si staccò controvoglia dalla stretta confortante dell'amica e si allungò per prenderlo.

-È Alec.-sussurrò, sentendo il respiro bloccarglisi in gola.

-Rispondi e cerca di spiegarti. Chiedigli di vedervi!-lo incitò Catarina, poggiando una mano sulla sua per fargli forza.

Magnus si portò il telefono all'orecchio e si schiarì la voce.-Alexander?-chiese, deglutendo.

-Sono Isabelle.-rispose la voce dall'altro capo, concitata e preoccupata. Magnus non riuscì a trattenere uno sbuffo frustrato.

-Vorrei parlare con Alec se...-fece per dire, immediatamente interrotto dalla voce di Jace, che doveva aver strappato il cellulare di mano alla sorella.

-Alec è stato ferito da un demone superiore. È grave. Vieni all'Istituto e aiutalo per favore.-

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora