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Jace continuò a fare avanti e indietro nel corridoio, sbuffando frustrato come un leone in gabbia. Non si era mai sentito più inutile in tutta la sua vita.

-Calmati.-sibilò stizzita Isabelle.-L'amica di Magnus sembra sapere cosa sta facendo.-disse, cercando di rassicurare più che altro sè stessa. Non ne poteva più di vedere Jace che si agitava. Aveva addirittura respinto Clary quando lei aveva provato ad abbracciarlo, e questo era tutto dire. Isabelle pensava che sarebbe potuta annegare nella propria ansia, non aveva bisogno di farsi carico anche di quella di Jace.

-Hai chiamato Maryse e Robert?-chiese ad un certo punto Jace, fermandosi e voltandosi a guardarla.

Isabelle si mordicchiò il labbro, annuendo.-Ci ho provato, ma mi ha risposto una tipa del Conclave per dirmi che erano molto occupati.-

-Ovviamente.-ringhiò Jace. Isabelle sospirò, decidendo di non ribattere ed iniziando a tamburellare con le dita sulla panca in corridoio. Le sembravano essere passate ore da quando Magnus si era precipitato nella stanza in cui avevano adagiato Alec insieme alla sua amica, che a quanto pare era un medico parecchio esperto. O almeno questo aveva assicurato lei quando Jace aveva provato a bloccarle il passo verso la stanza di Alec. Nessuno dei due aveva indagato più a fondo, decidendo di fidarsi di Magnus e, di conseguenza, della persona che aveva portato con sè.

Izzy chiuse gli occhi, sentendo la morsa che le stringeva il cuore da quando avevano capito dove Alec fosse andato a cacciarsi farsi ancora più opprimente. Quando nell'Istituto era risuonato l'allarme che segnalava la presenza in città di un demone superiore, aveva immediatamente sentito lo stomaco che le si stringeva. Inizialmente non vi aveva dato granchè peso, ma quando sulla schermata della sala di comando aveva visto il nome di Alec come unico assegnatario della missione aveva sentito qualcosa dentro di sè spezzarsi e stringersi. Quando poi Jace, appena rietrato con Clary, si era accasciato sul pavimento urlando per il dolore datogli dal legame parabatai tra lui e Alec, il panico l'aveva assalita e non si decideva ancora a lasciarla.

Vedere Jace così teso poi, con una mano premuta sulla runa che legava lui e Alec come se gli bruciasse, non contribuiva a farla stare tranquilla.

Magnus gli aveva ordinato esplicitamente di rimanere fuori dalla stanza e non intralciare lui e Catarina, ma ci voleva tutta la sua forza di volontà per non sfondare la porta e precipitarsi da suo fratello.
Per Jace sembrava ancora più difficile mantenere il controllo e Isabelle sapeva benissimo che aveva attivato la runa che gli permetteva di acuire il suo udito per captare ogni suono che veniva da dentro la stanza. Lei aveva fatto lo stesso, anche se la straziava sentire i gemiti di dolore di suo fratello e i suoi lamenti sconnessi. La straziava sapere di non poter fare nulla, di non essere arrivata in tempo.
Quando, con Jace e un'altra mezza dozzina di Shadowhunters, si era precipitata al magazzino abbandonato dove era stata segnalata la presenza del demone e aveva visto suo fratello accasciato a terra con il sangue che imbrattava il pavimento sudicio tutto intorno, si era sentita soffocare per un lungo attimo.

Nè lei nè Jace si erano preoccupati di aiutare i loro compagni ad eliminare i demoni, avevano immediatamente raggiunto Alec e lo avevano portato in Istituto, chiamando Magnus mentre erano già per strada. C'era così tanto sangue che per un momento avevano pensato di veder morire Alec tra le loro braccia. Nessuno di loro due era pronto. Sapevano che sarebbe potuto succedere, che la vita degli Shadowhunters era così. Lo sapevano da quando erano nati, ma non erano pronti a quello. Non Alec.

                             *****

Magnus non era pronto a vedere Alec su quel letto. Non era pronto al sangue, alla sua pelle pallida, ai mugolii di dolore che emetteva nell'incoscienza. Non era pronto all'enorme ferita che gli straziava il petto.

Catarina dovette rendersi conto del suo stato d'animo e prese in mano la situazione in un attimo. Dava ordini, gli diceva dove fare pressione, quale incantesimo applicare, quanta energia metterci e Magnus non era mai stato così grato di essere suo amico e di averla portata con sè perchè in quel momento non riusciva davvero a pensare. Non con tutto quel sangue e non mentre Alec urlava di dolore.

-Magnus concentrati!-lo riprese Catarina per l'ennesima volta quando vide il suo incantesimo diminuire in potenza.

Magnus deglutì ed annuì. Rafforzò l'incantesimo e si sforzò di ignorare il modo in cui il corpo del giovane Nephilim si contorceva in agonia sotto le sue mani.

-La ferita è quasi a posto ma ho bisogno di erbe medicinali per far sì che non si infetti dopo che l'avremo fasciata.-disse Catarina, stringendo i denti e guardandosi intorno freneticamente, benchè sapesse bene di non poter trovare ciò di cui aveva bisogno in quella stanza.

-Vai fuori e chiedi a Isabelle.-la esortò Magnus, cercando di non perdere la concentrazione mentre diceva quelle semplici parole.

-Pensi di farcela?-

-Sì.-disse subito Magnus, guardando il volto di Alec. Doveva farcela.-Vai.-

Catarina sparì in fretta dietro la porta e Magnus la sentì che ordinava a Isabelle di fargli vedere tutte le erbe che avevano all'Istituto.

Quando il silenzio regnò si nuovo, interrotto soltanto dal respiro affannato di Alec, Magnus si concesse di dare una lunga occhiata al volto del più piccolo. I suoi occhi erano serrati e il viso pallidissimo e velato di sudore, con i capelli neri che vi si appiccicavano e gli coprivano quasi del tutto la fronte. Dalla sua bocca uscivano ansimi di dolore e quelli che somigliavano a singhiozzi e Magnus sentiva il cuore stringerglisi ad ognuno di essi.

Rafforzò ulteriormente il suo incantesimo, stringendo i denti e ignorando la sensazione dell'energia che gli veniva risucchiata via dal corpo. Respirò profondamente e si inginocchiò ai piedi del letto, sentendo le gambe cedergli ma non volendo staccare le mani dal corpo di Alec fino a che non fosse stato fuori pericolo.

Prima ancora di potersene rendere conto, si ritrovò ad articolare il nome del più piccolo più e più volte.

Forse nell'illusione di ancorarlo a sè.



La buona notizia è che la sessione invernale è finalmente finita e quindi gli aggiornamenti torneranno ad essere regolari! Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo più lungo del solito 😢❤

Ora Mi Appartieni ~ MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora