Love is blind. Love is often making wrong choices. Love can make you feeling powerful, unbeatable, or the weakest person in the world. But is there a moment when we understand if we made the right choice to reach happiness?
Ho premuto il bottone dell'ascensore per salire al terzo piano. Non c'è più nulla che ora possa usare per perdere tempo. Matthew è di fronte a me. Mi sta studiando con i suoi occhi verdi, mentre io cerco di non fissarlo. Ho paura che guardandomi negli occhi possa capire tutto quello che sta accadendo all'interno del mio cervello, cuore e stomaco. I battiti accelerano ogni secondo che passa e la mia testa è perfettamente consapevole che in quella situazione sto correndo un rischio enorme, forse non saprò controllarmi. Quello di cui però il mio cervello è totalmente certo è una cosa sola: se il mio istinto vincerà sulla razionalità farò una grande cavolata, di cui inizio già a pentirmi ora.
Dì qualcosa, non stare lì imbambolata a fissare le punte delle tue ballerine. Credo di essere veramente all'ultimo stadio della disperazione, per assecondare la stupida voce della mia coscienza.
- So... we have something to finish, haven't we?- domando, continuando a fissare il pavimento.
- Yes. But first of all, look at me. I don't think there's anything else to observe in the pavement.-
Si avvicina a me, alzandomi il mento con due dita, in modo delicato e dolce, costringendomi così a guardarlo negli occhi.
Questo ragazzo ci farà impazzire, lo so. È ancora la mia coscienza a parlare e per la seconda volta nel giro di pochi minuti sono costretta a darle ragione. Matthew ha una sorta di potere su di me. È come se mi attirasse a lui come una calamita. Sto provando a resistere, perchè non voglio complicazioni dovute ai sentimenti, non di nuovo, ma soprattutto non ora che ho voltato pagina. Ci sto provando, con tutta me stessa, forse però non è abbastanza.
- It's.. wrong. We shouldn't... - non riesco a terminare la frase, lui mi ha messo una mano sulla bocca. In fondo, non credo avrei detto qualcosa di sensato. O meglio: se anche fosse stato sensato, non sarebbe mai stato sincero. Nel frattempo le porte dell'ascensore si sono aperte, poco prima che accadesse qualcosa di irreversibile, per non allontanarmi troppo dal gergo del mio lavoro. Esco da quel luogo stretto e asfissiante, per raggiungere la mia stanza. Matthew mi segue, in silenzio, per poi bloccarmi il braccio, impedendomi di estrarre dalla tasca la chiave elettronica.
Sia il cuore, sia la testa, dicono che voltandomi, possa accadere soltanto una cosa. Ma non mi importa. Mi volto. Il suo viso è a pochi centimetri da me. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, poi entrambi, quasi a tempo, ci fiondiamo sulle labbra dell'altro, permettendo alla passione di prendere il sopravvento. È un bacio appassionato, di quelli che difficilmente riuscirò ad eliminare dal cassetto dei ricordi, se ce ne sarà bisogno. Non riesco a percepire nulla. Siamo solo io e lui, tutto il resto scompare. I nostri cuori battono all'unisono. Sento la mia schiena appoggiarsi dolcemente alla parete, le sue mani che scompongono i miei capelli leggermente mossi, le mie attorno al suo collo, quasi come se volessi aggrapparmi a lui per non permettergli di separarsi da me.
Sono io, però, la prima a staccarsi da quell'incontro. Se sia per paura, per estrema lucidità, o soltanto per riprendere fiato, questo non lo so.
La mia coscienza torna a farsi sentire, ma questa volta rimbomba così forte nel mio cervello che, di riflesso, le parole mi escono dalla bocca.
- Sei il mio guaio preferito, ma comunque un problema.-
-What?- domanda con tono interrogativo. Adoro il fatto che non capisca una sola parola di italiano, così posso far finta di non aver detto nulla.
- Anything important. Now I think we should..-
- Go. Definitely. But let me tell you that you're really beautiful- afferma con naturalezza il moro, prendendo una ciocca dei miei capelli e arrotolandola leggermente, per poi appoggiarla sul mio viso, come contorno.
Anche in questo caso mi ha terminato la frase, come se mi avesse letto nel pensiero.
- T t thanks-. Da quando balbetto? Mi era accaduto solo con Andrea di balbettare, quando avevo paura a dirgli che mi ero innamorata di lui. Significherà qualcosa? No. Sarà solo un po' di emozione. Non ho il coraggio di dirgli quanto anche lui sia affascinante ai miei occhi. Mi limito ad un saluto, non freddo, ma piuttosto formale. Sei una cretina.
Lui si volta per andarsene ed io estraggo dalla tasca la chiave ed entro in camera.
Mi butto sul letto a peso morto, come se non dormissi da mesi, quando in realtà la mia stanchezza è quasi prettamente psicologica.
Passano due minuti, credo, che sento bussare alla porta. Chiedo chi è, ma non ottengo una risposta. Provo così ad aprire, ma non vi è alcuna persona davanti a me, soltanto un biglietto, di colore blu, il mio preferito, appoggiato sulla moquette. Richiudo la porta per poi sedermi sul bordo del letto. Il biglietto è rigorosamente senza mittente, perchè qualcosa di normale a me non può accadere mai, no?
Dear Sofia,
I hope you'll understand who wrote this letter by reading it. I think you are wondering the reason of a letter, in a world where everyone lives with a smartphone in the hand. You're a romantic girl, I always knew it, since I saw you watching dirty dancing on the plane. You didn't notice me, but I did. You were trying not to make mistakes with your English, which is perfect, while I was looking for some ways to get to know you. I stole your seat to make some photos, but, actually, I only wanted to hear your voice saying why I was there. When we got off the plane, and we took different ways, I didn't know how to meet you again. But destiny made us a great pleasure. I can't get you out of my head. I don't want to let you slip away from my arms. There are flames between us, in every single moment. I don't know if this is love, but who knows? Everything can happen. Let's give us a chance. That's all I'm asking for. I don't want to say my name. You already know it, don't you?Ho gli occhi lucidi, ma non sono triste. Sono sconcertata, certo, ma in senso positivo. Il mio cuore mi dice di correre fuori dalla stanza, lui sarà in corridoio. Il mio cervellino, che spesso non considero quando devo fare delle scelte, mi dice di non corrergli dietro, che sarà l'ennesima stronzata della mia vita, visti gli eventi passati. Non sono convinta di nessuna delle due scelte, così mi invento una via di mezza. Lo chiamo.
- I guess we need to talk- esordisco in maniera forse troppo decisa.
- 8.30 pm, tonight. I'll catch you later- ribatte lui, con la mia stessa decisione. Non mi dà tempo per dire nulla, ha già riagganciato.
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Eccomi qui!
Di solito non aggiorno così presto, ma ero molto ispirata. Perciò eccovi un nuovo capitolo decisamente romantico.
Se credete però che le sorprese per Sofia siano finite qui, vi sbagliate di grosso. E' solo l'inizio. I guai e i problemi sono sempre dietro l'angolo.
Siccome so che per alcuni di voi potrebbe essere un problema, vi riporto la traduzione italiana della lettera di Matthew per Sofia.
Cara Sofia,
spero che tu capisca chi ha scritto questa lettera leggendola. Penso che tu ti stia chiedendo il perchè di una lettera, in un mondo dove chiunque vive con uno smartphone in mano. Sei una ragazza romantica, l'ho sempre saputo, da quando ti ho vista guardare dirty dancing sull'aereo. Non mi avevi notato, ma io sì. Cercavi di non commettere errori col tuo inglese, che è perfetto, mentre io cercavo un modo per conoscerti. Ti ho rubato il posto per poter scattare delle foto, ma in realtà volevo soltanto ascoltare la tua voce domandare perchè io fossi lì. Quando siamo scesi dall'aereo, prendendo strade diverse, non sapevo come fare per poterti reincontrare. Ma il destino ci ha fatto un grosso favore. Non riesco a toglierti dalla testa. Non voglio che tu possa scappare dalle mie braccia. Tra di noi ci sono scintille in ogni momento. Non so se sia amore, ma chi può saperlo? Tutto può succedere. Diamoci una possibilità. E' tutto ciò che chiedo. Non voglio dirti il mio nome. Tu già lo sai, vero?
Comunque che ne pensate del capitolo? Lasciatemelo scritto nei commenti.
A presto,
Giulia
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Tutta una questione di chimica
ChickLitSognare è importante, ci spinge oltre i nostri limiti, per realizzare la visione utopica che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è immaginato. Sofia Verli, laureata in biotecnologie, ha ventitrè anni e un sogno: vivere a New York. E quand...