Capitolo 24

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Friendship begins when a person says to someone else: what? You too? I thought I was the only one.

-Hey there! Houston we have a problem! Sof!-
Uno schiaffo sul braccio mi fa sussultare, da quello che capisco subito essere uno dei miei stati di trance. Osservo per un attimo le pareti intorno a me, fino a concentrarmi sulla mia immagine riflessa allo specchio.
Il vestito a mezze maniche, rosa pastello, che cade aderente lungo i miei fianchi abbastanza stretti, insieme ad un trucco leggero e ai miei capelli castani, leggermente boccolati in modo naturale, mi ricordano dove mi trovo e qual è il mio scopo.
Sono a cena con Tiara, Cody e Matthew, in un locale piuttosto informale, ma molto carino. Non molto distante dalla NYU, fa una pizza decisamente buona, per certi versi simile a quella con cui sono cresciuta in Italia.
Non sono completamente diventata matta, i due piatti non sono nemmeno lontanamente confrontabili, era solo per rendere l'idea del gusto percepito.
- Yes, it is- blatero, dicendo le prime parole che mi sono venute in mente.
- What?-
- Your question. I think your dress is pretty.-
- I've never asked you about my dress. Where's your mind?-
- I was just- tentenno. Un'ora mi è bastata per capire che Cody nasconde qualcosa. I suoi occhi non mentono, sono inquieti, sempre intenti ad osservare ciò che c'è intorno, in modo guardingo, sospettoso.
Mi ricordano gli occhi di Devin. Anche quelli del fratello di Matthew sono misteriosi, ma in modo diverso: è come se si vergognassero di essere sinceri, come se cercassero di resistere al riflettere un'anima sporca e impura come quella che vive nel corpo del giovane biondo.
Quelli di Cody, sembrano celare una paura sconfinata per qualcosa, o qualcuno.
Però ho paura di ferire Tiara, confermando ciò che già pensa. È una ragazza brillante, ma tremendamente insicura, in base a quanto ho capito di lei, anche se ci conosciamo da poco più di un mese.
- Go on- mi incita la rossa.
- He's hiding something. I'm not sure about what, though. Hope I didn't have to say it, but that's what I saw- sussurro, a bassa voce, sperando che la ragazza non mi senta. Il tentativo è, ovviamente, inutile.

- Thanks- si limita a dire, con tono malinconico.

- For what?-

- For being honest. You could have said that you didn't notice anything, just not to hurt me. But you said the truth, and that's what it counts.-

Mi limito ad abbracciare l'amica, i cui occhi sono diventati lucidi. Non servono altre parole, tutto è racchiuso in questo semplice contatto fisico. Ha una spalla su cui può piangere, se vuole. È su questo che si basa un'amicizia: esserci per l'altra persona, nel momento del bisogno. Deve essere un rapporto a doppio senso, equilibrato tra le due parti: si dà e si riceve, in egual misura. Ci sono i momenti di spensieratezza, in cui si ride e si gioisce della vita, ci sono poi quelli di difficoltà, in cui si deve lottare per mantenere vivo quel rapporto, se si basa su fondamenta solide. In molte cose è simile all'amore, la cui unica differenza consiste nelle emozioni che questa ci scatena. L'amore non è altro che un meccanismo fisiologico, che si scatena nel nostro cervello, rapendoci completamente, ma le cui fondamenta sono le stesse: fiducia, capacità di instaurare una connessione fisica e mentale, disponibilità a sacrificarsi per l'altro, ovviamente fino a che questo non intacca la nostra persona, perchè non deve sfociare nell'annullamento di noi stessi.

- Now we should go back to the boys- affermo, staccandomi dall'abbraccio ed indicando con un braccio la sala del ristorante.

- Yes, let's go- concorda Tiara, seppur in modo non troppo convincente.

∼∼∼∼

Dopo aver salutato Tiara e Cody, io e Matthew abbiamo preso le scale per scendere nell'underground e prendere la metropolitana. Per la prima volta sto andando a casa del mio fidanzato. Sembra strano, eppure è così. Per una serie di casualità, non ho ancora avuto l'occasione di vedere il suo appartamento.

Tutta una questione di chimicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora