"Sei di buon umore oggi" mi disse mio fratello Ethan, mentre addentava un cornetto al cioccolato.
"Mh, sul serio?" Domandai.
"Beh, sembri... sognante, quasi innamorata" fece lui.
"Innamorata io?" Mi accigliai.
"Okay, okay scusa" rise lui.
"Però è un po' di giorni che sei strana, stai pure assieme a noi della band, non litighi più con Damiano, è incredibile" osservò.
A sentire il nome di Damiano, rischiai di strozzarmi con la tisana che stavo bevendo.
"Cosa c'entra Damiano ora?"
"Beh, è la prima cosa che mi è venuta in mente. Fino all'altro giorno lo odiavi"
"Non è cambiato nulla" sorrisi nervosamente. "Ho solo capito che non serve provare tanto astio per una persona" continuai.
Ethan annuì:"beh, ce ne hai messo per capirlo, eh!"
"Già" risposi,mio fratello aveva ragione.
Dovevo ignorare Damiano, almeno davanti a mio fratello. Non voleva che i suoi amici entrassero a far parte della sfera familiare. Un concetto che io trovavo alquanto stupido e discutibile, ma che dovevo rispettare.
...
"Vic, andiamo a fare shopping?" Le chiesi allegra.
"Noo, nun me dì che..."
"Si, ho voglia di rivoluzionare il mio look"
Victoria mi guardò con soddisfazione, come una madre guarda la propria figlia quando prende un bel voto a scuola, o quando decide di darle una mano con le faccende domestiche. Uno sguardo che, insomma, notai sullo sguardo di mia madre pochissime volte, visto che ero un fallimento totale.
"Andiamo subito" disse e in meno di dieci minuti, eravamo già sulla strada principale, in cui si trovavano i negozi.
Andare a fare shopping con Vic, che era una vera appassionata di moda, era divertente, ma allo stesso tempo anche parecchio stancante. Dopo aver perlustrato da cima a fondo l'ultimo negozio della via, alla ricerca dell'ennesimo abito comprato quel giorno, entrammo nei camerini per provarne alcuni. Erano negozi alla moda quelli. Quei negozi in cui, fino a pochi giorni prima, non avrei mai messo piede.
Mi sfilai il maglione e i soliti jeans che indossavo quasi ogni giorno e che di tanto in tanto alternavo ad un altro jeans dalla tonalità leggermente più scura.
Mentre mi spogliavo, due voci provenienti dal camerino affianco al mio, attirarono la mia attenzione. So che non è educato ascoltare le conversazioni altrui, ma senza volerlo, prestai attenzione alle loro parole.
Dalle voci, capii che si trattava di due ragazze.
"Ma 'sta felpa chi te l'ha data?" Chiedeva una all'altra.
"Eh sapessi"
Sentii ridere
"Damiano!"
"Non mi dire che ci hai scopato"
"Ehm..."
"Ti sei scopata Damiano... Damiano David? Ma quando?"
"Una settimana fa"
Altre risate.
Uscii dal camerino infuriata, non potevo credere a ciò che avevo appena sentito. Non era cambiato affatto. Damiano era il solito stronzo che si divertiva a illudere le ragazze. Peccato che fossi caduta io nella sua trappola. Era come un leone che prima ammalia le sue prede e poi le uccide.
"Andiamo Vic" dissi alla mia amica, cercando di frenare le lacrime che minacciavano di uscire: la tipica reazione che avevo ogni volta che la rabbia prendeva il sopravvento e a dire il vero non riuscivo a capacitarmi del perché fossi così nervosa. In fondo, ho sempre saputo che Damiano era uno che con le ragazze ci sapeva fare e che pur di portarsene a letto una che non gli si lanciava addosso al primo sguardo, avrebbe fatto carte false. Però non potevo accettare quella presa in giro, ero la sorella del suo migliore amico, si era comportato da vero stronzo.
Victoria annuì, probabilmente anche lei aveva sentito tutto.
"Mi...mi dispiace,Giò" disse.
Vic era l'unica persona che mi chiamava Giovanna, anche i miei genitori mi chiamavano Jane. Era l'unica persona a cui avevo permesso di farlo e mi chiamava così solo nei momenti di estrema serietà.
"Sono solo una stupida" feci io, pensando a quanto ero stata ingenua a fidarmi di una come lui. Lui era e sarebbe stato sempre uno stronzo, lo stesso stronzo di sempre.
"Magari è n'altro Damiano!"osservò Victoria, cercando di consolarmi, mentre camminavo frettolosamente per la via, con la fretta di tornare a casa e sfogarmi, liberare tutta la rabbia e la gelosia che provavo in quel momento.
"Vì, quanti Damiano David conosci che vivono in questo cazzo di quartiere?" Le domandai e mi sorpresi anche io per il tono scorbutico utilizzato, anche se era la rabbia a spingermi a comportarmi in quel modo.
Vic non rispose.
"Andiamocene a casa, ti prego"
Arrivai a casa, ignorando i miei genitori e il loro solito interrogatorio. Trascinai le buste con i vestiti che avevo acquistato verso la mia camera e chiusi la porta, lasciando il resto del mondo all'esterno. Gettai tutti i miei nuovi abiti dentro l'armadio, senza nemmeno appenderli.
Tanto non li avrei mai messi.
Tanto non avrei dovuto piacere a nessuno, a che mi serviva quella roba?
In 18 anni, ero sempre stata illusa dai ragazzi, non avevo mai avuto una relazione serie e iniziai a pensare che forse era colpa mia. Avevo passato un'adolescenza intera a fantasticare sui libri di Charlotte Bronte e Jane Austen, sognando un uomo come il signor Darcy o come Mr. Rochester e proprio dopo aver letto un capolavoro della letteratura come Jane Eyre, decisi di farmi chiamare da tutti Jane anziché Giovanna. Ma tanto, quelli erano solo libri.
Tanto non era la realtà.
Gli uomini come mr.Darcy vivono solo tra quei fogli di carta. Sono belli e affascinanti, ma non esistono, è tutta invenzione.
Ripensai a tutte quelle sensazioni strane: i brividi su tutto il corpo, il tremolio alle mani e le farfalle nelle stomaco per qualsiasi cosa riguardasse lui. Faceva male da morire, ma male per davvero.
E mi ero solo illusa, un'altra volta.
E piansi.
Non per ciò che era stato, ma per quanto mi sentivo cretina ad essermi fatta fregare da lui. Gli serviva un'altra con cui scopare? Non le bastavano tutte le ragazzine che gli andavano dietro?
Sentii bussare alla mia porta.
"Chi è?" Chiesi asciugando velocemente le lacrime con una manica del maglione.
"Sò Damiano"
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Give me Love-Damiano David//Maneskin
FanfictionTERZA STORIA DEI MÅNESKIN PIÙ LETTA IN ITALIA, GRAZIE ❤ Jane e Damiano non potrebbero essere più diversi di così. Lui è un ragazzo narcisista, dall'ego smisurato, a tratti anche odioso. Jane è l'esatto contrario, è la sorella di Ethan, il migliore a...