Prima o poi tornerà la felicità. (Damiano)

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Cadono come castelli di sabbia le nostre certezze, pilastri di rabbia e paure.
-F.Moro

Vedere Jane abbracciata a quel fantoccio mi ha fatto perdere la testa.
Non so bene cosa mi sia successo, ma se avessi potuto spaccare la testa a quel cretino davanti ai suoi occhi, lo avrei fatto. Poi ricordo il perché sono andato fino in Spagna e non è di certo per farmi mettere in prigione, no. È per lei.
Non è stata nè la prima, nè l'ultima donna per me, ma quando quella sera si é offerta di farmi innamorare, quasi come fosse una sfida, ho pensato che avrei potuto essere una persona migliore, almeno per lei, ma non ci sò riuscito.
Da quando l'ho rivista dopo un anno, ho provato di nuovo quelle sensazioni che non avevo mai provato con nessuna, solo con lei.
Così Damiano David, il ragazzo che al liceo rubava il cuore a tutte, il bello e dannato, quello che se vorrebbero scopà tutte, ha perso la testa per la sorella del suo migliore amico.
In realtà è sempre stato così, solo che sò stato talmente tanto orgoglioso e preso da mille altre cose, da non essermene mai accorto.
Jane è bella e mentre fa l'amore con me sul suo letto nella casa di Madrid, lo è ancor di più. Vorrei che lei fosse la mia prima volta in tutte quelle cose che ho già fatto per la prima volta, nun so se me spiego.
Facciamo l'amore come se fosse un bisogno reciproco, ho bisogno di starle vicino, ho bisogno della sua pelle, delle sue mani, delle sue labbra.
Una volta mio nonno me ha detto de bacià quando l'anima ha sete. Pensavo che se fosse n'pò rincoglionito, ma perché nun riuscivo a capí quello che me voleva dì.
E adesso invece penso che c'aveva ragione, all'acqua nun ce penso mai, ce penso solo quando me fa sete, quando me sveglio con la gola secca alle cinque di mattina e l'acqua non c'è. Sò le assenze le presenze più forti, era questo che nonno voleva che capissi.
L'assenza è la regina di ogni presenza, chissà se a 'sto paradosso ci sarà mai 'na soluzione, ma mentre raggiungiamo l'orgasmo su quel letto, a duemila chilometri da casa mia, mentre la sento ansimare e poi tremare sotto di me, quando sento il mio corpo vicino al mio, capisco che lei è come quella fottuta acqua alle sei di mattina.
La guardo nei suoi bellissimi occhi verdi, non ci credo che da domani sarà tutto cambiato e non ci vedremo più.
È diventata più bella, ha ripreso un po' di peso da quando ha lasciato l'Italia dopo maledetto incidente di cui si, me sento responsabile. Se nun avessi fatto il cretino per paura di mettermi in una relazione seria, a quest'ora ce l'avrei tutta per me e invece adesso è di un altro. Ma sò tranquillo, mi ha detto che nun lo ama. Ho ancora la speranza che un giorno tornerà da me. Non può finire così. Cosa resterà del tempo che abbiamo passato insieme? Di quel pò di rancore, delle paure che entrambi non sappiamo controllare?
Quando la trovo nella hall dell'albergo il giorno dopo, mentre parla con Victoria ho la sensazione che tutto sia andato come speravo. Sapevo che l'avrei trovata lì e che avrebbe lasciato la Spagna. È da quando l'ho vista che non vedevo l'ora di rivederla. Ha indosso lo stesso vestitino di ieri. Immagino con quanta facilità gliel'ho tolto e istintivamente mi mordo il labbro. Quando dà una conferma a quelle che prima erano solo ipotesi, dicendomi che sarebbe tornata a Roma, la chiamo in disparte nella mia camera. La valigia è pronta, me ne andrò da Madrid e lei mi seguirà dopo qualche giorno.
Vorrei scoparmela anche lì, in quella stanza d'albergo, ma il suo sguardo dolce mi frena. Ha appena lasciato il ragazzo, si vede che è triste, anche se non lo dà a vedere.
Jane è così: lotta in silenzio, vince e non lo dice. È questo che me fa impazzì di lei.
La osservo mentre si siede timidamente sul mio letto e mi guarda mordendosi il labbro.
Sento qualcosa smuoversi là sotto e vorrei chiederle di finirla di torturarmi, ma non lo faccio, è incredibile l'effetto che me fa solo guardandomi e penso che sono un gran coglione.
"Scusa" le dico, non so nemmeno bene per cosa. Forse per tutto, perché è giusto così. Sono sempre stato abituato a vedere le cose di due colori, bianche o nere, giuste o sbagliate, bene e male, il grigio non è mai esistito. Combatto contro il mio orgoglio e faccio ciò che non ho mai fatto prima con nessuno.
Non mi piace chiedere scusa, sono sempre io quello che vuole avere ragione, senza grigio, senza vie di mezzo. Però stavolta non posso lasciare passare: ho avuto tante cose dalla vita, me so fatto er culo e ora c'ho 'na carriera e 'n futuro luminoso davanti, so stato circondato de persone che me vojono bene, so andato forte, sempre più forte anche in salita, eppure ogni giorno me chiedevo: chissà, dov'è finita Jane?
E adesso che è con me, non posso lasciarla andare così, senza mettere le cose apposto.
"Non avrei dovuto combinare tutti quei casini, non avrei dovuto allontanarti in quel modo" ammetto. Lei mi guarda n'po perplessa, come per dirmi:"aò Damià, ma sei tu?" Poi sorride:"non devi scusarti di niente, Damià" me dice e 'sta cosa me tranquillizza, perché so che non è più incazzata con me. Probabilmente, se il mio migliore amico se la fosse scopata, non avrei più perdonato entrambi. Invece lei lo ha fatto: ha dato un'altra possibilità sia a me che a Victoria. Adesso però se deve recuperà otto puntate de x factor e i racconti di suo fratello e di noi altri, eh!
Allora a quel punto posso dirglielo, le posso dì che si, sono innamorato di lei e ogni volta, mi costa anche ammetterlo a me stesso, perché non l'ho mai detto a nessuna e mi sembra quasi assurdo il suono della frase "ti amo" pronunciata da me. In realtà gliel'ho detto anche prima, quando era in ospedale, ma era in coma e non sono certo che mi abbia sentito.
Appena mi ascolta, le si illumina lo sguardo e sorride. Ha fatto lo stesso sorriso anche il giorno della nostra prima volta, oppure quando mi ha abbracciato la volta in cui sono andato a trovarla dopo l'incidente. Non dice nulla, mentre io vorrei ascoltarla per ore, se solo provasse a convincermi che prima o poi tornerà la felicità.
Io lì per lì vorrei dirle che stavo scherzando, che non é vero, perché il suo improvviso silenzio mi preoccupa. Ma non potrò scappare sempre dalle mie bugie. È solo amore, Damià, nun te spaventà. Stavolta decido di restare.
Penso questo, mentre Jane con gli occhi lucidi, allaccia le braccia al mio collo e mi bacia. Sento l'adrenalina salire e quasi mi tremano le mani mentre scendono lungo la schiena e le alzano quel vestitino, scoprendole la pancia. Ma che cazzo te prende, Damià? Sembro 'n ragazzetto alle prime armi, soprattutto quando il contatto con le mie mani ghiacciate la fanno rabbrividire e sento la sua schiena inarcarsi sotto le mie dita.
"Ehm" ci interrompono quel coglione der cobra e suo fratello.
Non solo passano la metà del loro tempo ad insultarmi, ma adesso interrompono anche i momenti di intimità con la mia ragazza?
Aspetta Damià, che stai a dì? Hai detto proprio "la mia ragazza"? Si,l'hai detto, cazzo, te sei proprio innamorato, eh? Eh vabbè si,è la mia ragazza, la amo e se me la faccio scappare un'altra volta sono proprio uno stronzo.
"Voglio che tu me lo dica" quasi le ordino quando ritorna nella stanza, dopo aver parlato con suo fratello.
"Ti prego Jane" la imploro, come se potesse sfuggirmi da un momento all'altro, come se ciò che sta per dirmi è il suo più grande segreto.
"Ti amo, stronzo"
Non posso descrivere la sensazione che mi provoca quella frase. Mi giro da un lato e per la prima volta nella mia vita mi commuovo.
Mio padre dice che i veri uomini non piangono mai, ma come faccio a frenare questa sensazione che mi avvolge? Le lacrime scendono, non macchiano. Só lacrime de gioia queste, só lacrime belle.
Non sono bastati i complimenti dei grandi della musica italiana e internazionale, tipo James Arthur, il mio cantante preferito, non sono bastati i riconoscimenti, i dischi di platino vinti, i sold out del nostro tour che partirà a breve, a farmi piangere. Quelli diciamo che ce li semo guadagnati io e i miei fan con tanto sudore, ma trovare una persona che è disposta ad amare un disastro come me, con il mio carattere da stronzo, il mio ego smisurato, le mie giornate no, le mie paure, il fatto che sia un bugiardo che giura, che ha perso tante cose, pur tenendo una stretta sicura, ma che ne ha guadagnate altrettante, è forse la cosa più gratificante al mondo e in quell'istante mi sento fragile davanti a lei, come non sono stato mai. È vero, esse single e scoparsene una diversa ogni sera è bello 'na cifra, nun se po dì de no. Ma "ti amo, stronzo" 'n se batte.

Give me Love-Damiano David//ManeskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora