Erano passate quasi due settimane dal giorno in cui avevo aperto gli occhi dopo quel terribile incidente e ancora non avevo visto Damiano, né Victoria. La cosa mi sembrò alquanto strana e ci rimasi anche male nel non vedere neppure la mia migliore amica. Thomas, invece, veniva a trovarmi sempre insieme ad Ethan per farmi compagnia e aiutarmi ad affrontare quel momento così difficile. Ero tornata a casa da almeno cinque giorni e passavo le giornate sul mio divano a guardare stupidi film strappalacrime, programmi di real time e a leggere per l'ennesima volta "cime tempestose" uno dei miei romanzi preferiti in assoluto.
"Jane" mi chiamò mia madre. Da quando ho avuto l'incidente, aveva lasciato il lavoro, per dedicarsi completamente a me. "Hai visite"
Mi voltai nella sua direzione e lo vidi.
Se ne stava in piedi, accanto a mia madre, con le braccia conserte e i capelli lasciati incolti. Erano molto più lunghi di quanto li ricordassi, ma continuava ad avere il suo fascino particolare. Il mio cuore, non appena il mio sguardo incrociò il suo, ebbe un sussulto.
"Io esco, vi lascio soli ragazzi" ci avvertì mia madre, prendendo la borsa e il cappotto e chiudendo la porta alle sue spalle.
Le lacrime minacciarono di uscire, e non mi sforzai minimamente di fermarle. Piansi, piansi davvero tanto. Mi alzai di scatto dal divano sul quale era sdraiato e andai verso di lui per stringerlo forte a me. Potei sentire il suo respiro sul mio collo, il suo profumo, le sue mani intorno alla mia vita, il suo cuore che batteva davvero forte, come il mio.
"Dam"
"Jane" disse Damiano, allentando la presa.
"Perché non sei più venuto a trovarmi?" Gli domandai di punto in bianco.
L'espressione di Damiano cambiò completamente, diventando di colpo cupa.
"C'ho avuto da fà" rispose freddamente.
"Che t'è successo, Damià?"
"No, niente"
"Come niente? Dimmi cos'è successo" insistetti. Lui annuì, come se stesse combattendo con tutto se stesso per non rivelarmi ciò. Ma si sa, un segreto non puoi trattenerlo a lungo e ad un certo punto mi confessò la verità:"un mese dopo dell'incidente, io e Victoria...abbiamo passato insieme la serata"
A sentire quelle parole, provai una forte sensazione comprimermi la bocca dello stomaco, sentii la testa pulsare e le guance avvampare. Dovetti reggermi ad un mobile del salotto per non cadere a terra, dato che le ginocchia erano diventate improvvisamente mollicce non smettevano di fare quell'odioso tremolio. No, avevo pensato male. Sicuramente avevo frainteso.
"E poi?"
Damiano deglutì, forse per ricacciare dentro le lacrime che uscivano dai suoi occhi scuri. Il calore si propagò dalle mie guance fino al collo, per poi cospargersi per tutto il corpo. Il tremore diventò ancora più forte, mentre combattei con tutta me stessa per restare ancora in piedi. Ormai singhiozzavo, mentre guardavo Damiano inerme davanti a me:"eravamo entrambi ubriachi" fece come per giustificarsi.
No no e ancora no. Era sicuramente un incubo, tutto ciò non era vero. La mia migliore amica e il mio...il mio... non sapevo definire cosa fossimo, ma quando sentii quelle parole pronunciate da lui, provai un dolore lancinante proprio nel petto. Dicono che il dolore esige di essere sentito, ma in quel momento, avrei voluto essere una di quelle persone resilienti, quelle che riescono a non farsi troppo sopraffare dalle emozioni e dai sentimenti.
"Tutto qui?" Gli chiesi e me ne pentii subito amaramente. Non volevo che andasse avanti, non volevo ricevere un'altra ferita più profonda della precedente, eppure lo feci. Pensai che ero stata stupida, avrei potuto evitare. Invece incassai quella tagliente verità:"abbiamo fatto sesso, Jane"
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Give me Love-Damiano David//Maneskin
FanficTERZA STORIA DEI MÅNESKIN PIÙ LETTA IN ITALIA, GRAZIE ❤ Jane e Damiano non potrebbero essere più diversi di così. Lui è un ragazzo narcisista, dall'ego smisurato, a tratti anche odioso. Jane è l'esatto contrario, è la sorella di Ethan, il migliore a...