Capitolo quarantacinque • Addii e saluti

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LUCA

Vedo Alessandra andare via e salgo da Miriam.

"Miriam, non ti azzardare più a fare quello che hai fatto prima".

"Perché? Marco ti ha fatto male. Io non posso farne a lei?"

"Ti piaceva Alessandra. Volevi che lei stava con me".

"Ora no".

"Ascoltami Miriam, ti stai comportando da bambina maleducata e capricciosa e tu non sei così".

"Lo so".

"Allora mentre papà è in ospedale, tu starai con i nonni o con Ginevra".

"Se vado dai nonni brucio i capelli a Marco. Te lo giuro, papà".

Ora inizio davvero ad innervosirmi.

"Basta Miriam. Basta con questo atteggiamento".

"Tu non mi vuoi più bene vero papà? Vuoi bene a lei ora?"

Scoppia a piangere. Mi prendo la testa fra le mani. Io non ne posso davvero più.

"Miriam, sei solo tu la mia principessa. Non esisterà nessun altro".

"Solo io e te insieme per sempre papà".

"Si solo io e te insieme per sempre".

"Ok vado dalla nonna".

"Miriam se scopro che hai fatto qualche scherzo a Zio Marco mi arrabbio. Promettimi che non combini guai".

"Sarò un angioletto".

Scoppio a ridere, chissà perché ho il presentimento che Miriam non manterrà la promessa. Spero solo che non incendi la casa a mia madre.

POV ALESSANDRA

Scappo da casa di Luca e dopo ore torno in città. Ho bisogno di parlare con Marco. Devo chiarire con lui. Il problema è scoprire dove si trova in questo momento.

Decido di andare a casa di Martina magari lei sa dove si trova Marco.

Suono il citofono e mi risponde.

"Sali".

Entro in casa e mi fa accomodare.

"Martina sai dove si trova Marco?"

"Vuoi fare ancora più guai Alessandra?"

"Vuoi dirmelo si o no?"

"No". Mi dice nervosa.

"Grazie ugualmente Martina sei una vera amica sai".

"Torna dalla tua amichetta Alessandra".

"Che cazzo vuoi Martina? Dovevi di essere mia amica ma da quando ho perso il mio bambino non ti sei fatta sentire. Mi giudichi senza sapere".

"Alessandra dopo che sei andata a letto con entrambi, io non ho più parole per te. Ti avevo detto di prendere una decisione, invece hai continuato a tenerteli entrambi, fino alla disgrazia. Credo che Dio abbia deciso di punirti, facendoti perdere il bambino".

"Sei una stronza Martina non ti azzardare a nominare il mio bambino, non lo fare. Ti auguro di non vivere mai quello che sto passando io".

"La situazione è diversa Alessandra perché io a differenza tua non apro le gambe a tutti".

Alzo la mano e le schiaffeggio la guancia.

Tienimi con te                                  (De Martino family #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora