Capitolo cinquantatré • Incubo

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POV LUCA

Sono passati quindici giorni dal nostro ritorno a lavoro. Tutto sembra tranquillo, troppo tranquillo. Gloria sembra essersi arresa, e Marco evita sia me che Alessandra. Però ho una strana sensazione, non sono tranquillo in questi giorni, e guardo con attenzione ogni minimo movimento di Gloria e Marco, ma nulla lascia presagire che stanno architettando qualcosa. Forse è semplicemente paranoia, la mia.

"Alessandra".

Siamo nel mio studio e lei sta aggiornando le cartelle cliniche.

"Dimmi".

"Tra due ore devo andare in sala operatoria. Oggi c'è un operazione complessa e devo essere presente per dare istruzioni a Clemente e Sonia. L'operazione durerà almeno tre ore, visita solo i pazienti che ti ho segnato".

"Ok, tranquillo Luca. Sei troppo ansioso in questi giorni".

"Mi credi se ti dico che non mi fido della resa di Gloria e Marco".

"Si saranno arresi Luca".

"Tu comunque fa attenzione che oggi di turno ci sono loro"

"Si, non preoccuparti".

Annuisco non convinto, ma le sorrido. Meglio non trasmetterle la mia stessa ansia.

POV ALESSANDRA

E' già un ora che Luca è in sala operatoria, ed io sto visitando i pazienti.

"Dottoressa Lisi".

Mi giro e vedo un'infermiera che sembra aver corso una maratona.

"Che succede?"

"Corra una paziente del dottor De Martino sta avendo una crisi respiratoria".

"Ok".

POV LUCA

Sono in sala operatoria quando vedo una specializzanda di Clemente entrare, guardandomi con occhi spaventati.

"Dottore, deve immediatamente seguirmi".

"Non posso ora".

"Dottore, la prego".

Clemente e Sonia mi fanno cenno di andare, spiego loro le ultime cose, ed esco con la ragazza.

"Che diavolo sta succedendo?"

"Venga con me dottore, io tengo a questo lavoro. Non posso perderlo per lei".

Noto che la ragazza è in preda ad una crisi di panico.

"Calmati".

"Venga con me".

Mi trascina vicino alla porta della camera di una mia paziente. Teresa, se non sbaglio si chiama la ragazza che ho ricoverato tre giorni fa.

"Dottore, deve sapere che noi non sapevamo cosa fare".

Apro la porta, e la scena che mi ritrovo davanti mi fa sbarrare gli occhi e tremare di paura.

Noto Alessandra completamente sporca di sangue, e in lacrime che cerca di rianimare un corpo ormai morto. Ma quello che noto è come in questa stanza sia stata eseguita una specie di operazione. La scena che mi ritrovo davanti in questo momento è nulla in confronto a quello che vedo in Grey's Anatomy con Miriam.
E' un maledetto incubo!
Chiudo la porta, e faccio cenno all'infermiera e alla specializzanda di restare in stanza.
Mi avvicino cautamente ad Alessandra, e guardandola negli occhi, le allontano lentamente le mani dal corpo privo di vita.

"Ci sono io, ora".

"No, no non è morta. Io, non posso aver ucciso anche lei".

Cerco di stringerla a me, ma si allontana avventandosi di nuovo sul corpo, cercando di rianimarlo.

"Alessandra, fermati è morta".

"No, no non ho potuto uccidere anche lei. Ho ucciso anche lei, come il mio bambino".

"Non hai ucciso nessuno".

La stringo a me tenendola ferma, facendola sedere su una sedia e appoggiandole le mani sulle spalle.

"Dottore che facciamo?" Mi dice l'infermiera in ansia.

"Segnate l'ora del decesso, sono le 11.34".

"Dottore è morta mezz'ora fa". Mi dice.

Scuoto la testa, guardando Alessandra che continua a piangere. È persa in un mondo tutto suo. Che qualcuno mi aiuti per quello che sto per fare. Ti proteggo bimba, anche a costo di giocarmi la carriera.

"Segnate che è deceduta alle ore 11.34. Entrambe dovrete dire che è morta mentre io ero presente".

"Dottore, io non voglio perdere il posto di lavoro". Continua a ripetermi l'infermiera.

"Se farai quello che ti dico, non lo perderai. Volete confessare di aver operato una paziente senza la supervisione di un medico e con una specializzanda al primo anno che è qui solo da tre mesi? Perché non avete chiamato un medico?"

"Noi abbiamo chiamato la dottoressa Tristell. Ma lei ci ha detto di essere impegnata e ci ha consigliato di fare  quello che diceva la specializzanda".

Gloria! Maledetta! Dovevo immaginarlo.

"Avete segnalato che c'era un codice rosso?"

"Si dottore, ma in reparto come medico dirigente c'era solo la dottoressa Tristell. Voi altri eravate tutti in sala operatoria. Ho mandato a chiamate lei quando mi sono resa conto che abbiamo ucciso la paziente. Non sapevo che fare dottore. La prego ci aiuti". Continua a ripetermi l'infermiera, tra un po' avrà anche lei una crisi di nervi.

"D'accordo, calmiamoci. Entrambe direte che è morta alle 11.34 e che questo scempio sono stato io a farlo".

"Dottore ma lei con quella mano non può aver fatto ciò". Mi dice ancora più nervosa.

Non faccio in tempo a rispondere che vedo entrare Gloria e Marco.
I loro sguardi dicono tutto e di certo non ci vuole un mago per capire quello che è accaduto. Basti osservare Alessandra sporca di sangue, che ormai è in stato di shock , e gli sguardi terrorizzati dell' infermiera e della specializzanda.

"Marco, va a chiamare il direttore". Dice Gloria a mio fratello.

Mi avvicino alla porta e la richiudo. Guardo mio fratello con sguardo omicida.
"Non ti azzardare, resta qui".

Gloria mi guarda ghignando.  "Allora? Qui c'è una donna morta e immagino cosa sia successo, perché tu fino a mezz'ora fa eri in sala operatoria".

"Sono stato io. È morta sotto i miei occhi. Ho combinato io questo disastro".

"Tu? Con quella mano? E che sei il miglior cardiochirurgo del mondo tra un po'. Tu stai proteggendo lei, ma nessuno ti crederà".

"Sono stato io". Le ripeto ancora più nervoso.

"Vado a chiamare il direttore".

"Ferma Gloria. Dimmi cosa vuoi per aiutarmi a far uscire tutti illesi da questo disastro".

Mi guarda sorridendo. "Parliamo e troviamo una soluzione, Luca".

Buonasera a tutti. Ed eccoci con il secondo capitolo della giornata. Ma sopratutto con il tanto atteso #maiunagioia. Allora avete capito tutti  a cosa mi riferivo quando parlavo di guai? 😂😂. Uccidetemi pure nei commenti.
Ricordo a tutti che prima ho pubblicato anche il prologo della storia di Miriam e che all'interno c'è una notizia per voi.

Tienimi con te                                  (De Martino family #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora