Capitolo cinquantasette • Perdono

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POV LUCA

Sono passati circa venti giorni, da quando Alessandra mi ha lasciato. L'autopsia ha dimostrato che la colpa non è stata sua. Gloria subirà un' azione disciplinare e per quanto riguarda Marco dovrò decidere io del suo destino. Solo ieri ho scoperto che Alessandra cinque giorni fa è andata via da Milano. E' scomparsa all'improvviso cosi come comparse nella mia vita, tre mesi fa. Non è lo stesso senza di lei. Sia in ospedale che a casa, sento molto la sua mancanza. La sua lontananza è colpa di Gloria e di quello che le ha fatto, provo odio nei confronti di Gloria e ho deciso di ripagarla con la sua stessa moneta.
Ecco quello che sto facendo in questo momento.

"Allora Luca, tu pensi che sei lei avesse prestato soccorso la paziente si sarebbe salvata?"

"Non penso ciò, ma lei aveva il diritto di prestare soccorso in quanto medico, ed evitare di far subire un trauma ad una specializzanda".

Ho deciso di rilasciare un intervista anonima, l'ospedale saprà cavarsela ma Gloria no.
Per questo ho contattato Marine, dopo il nostro incontro a Parigi pensava che la mia chiamata era per il matrimonio, invece le ho dato una notizia da prima pagina.

"Bene Luca, ti ringrazio. È un piacere fare affari con te. Un ora di intervista, ne uscirà un articolo interessante".

"Questa notizia deve arrivare anche in America, Marine".

"Ovvio, dopodomani Gloria Tristell sarà sbattuta sulle prime pagine di tutti i giornali".

"Bene. Grazie Marine".

"Grazie a te Luca."

Vedo uscire Marine da casa e vado a prendere Miriam da scuola. La mia piccolina si è messa d'impegno, dice di voler trovare la mia principessa e a quanto pare la sta cercando nella sua scuola. Scoppio a ridere, se penso a come solo tre giorni fa mi ha costretto ad andare a prenderci una cioccolata calda con la mamma di una sua amichetta, scoprendo che la pover donna è vedova da soli sei mesi. In quel momento non sapevo se ridere o piangere. La donna non aveva assolutissimamente bisogno di un uomo ma di uno psicologo. Miriam e l'amica avevano creato questo incontro con l'inganno. La donna pensava che ero uno psicologo.

"Papà".

Vedo uscire la mia piccolina e la prendo al volo tra le mie braccia. Tra un pò è natale ed io non ho ancora deciso cosa fare. Leo si è trasferito definitivamente a casa dei miei e il prossimo weekend andrà da Federica. Mia sorella so che sta meglio e questo non può che riempirmi il cuore di gioia.

"Amore mio".

"Che facciamo a Natale?"

Le avevo promesso che saremmo andati a sciare, e così sarà.

"Andiamo a sciare principessa".

"Solo io e te?"

"Si".

Mi sorride e mi schiocca un sonoro bacio sulla guancia.
Quando arriviamo a casa trovo fuori dalla porta Marco.
Miriam lo guarda male e si stringe forte a me.
Apro la porta di casa e gli faccio cenno d'entrare.

"Miriam, va a giocare nella tua cameretta".

"No, non ti lascio".

Marco guarda Miriam. "Tesoro di zio, quella volta non volevo. Potrai perdonarmi mai tesoro?"

"Non lo so". Dice Miriam perplessa.

Tienimi con te                                  (De Martino family #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora