Il F.O.S.C.O.L.O.

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Avete presente quando siete palesemente nella merda ma provate a far valere la vostra dignità? Come quando vi cade il telefono e lo schermo sembra la ragnatela di un ragno, ma "tanto funziona ancora" o come quando guardate la prima domanda della verifica, vi sembra troppo difficile e decidete di passare alla seconda, ma è collegata alla prima. Ecco, probabilmente potete capire come mi sto sentendo in questo momento. Sono a pagina 68 del libro per domani. Me ne mancano solo trecentoquarantadue. Molto probabilmente cercherò un riassunto su internet e reprimerò il senso di colpa pensando che comunque conta il pensiero.

Come ieri mattina, io sono stesa sul letto di Corbyn e lui è seduto alla scrivania, tutto intento a fare i compiti di trigonometria. Sono le quattro del pomeriggio e l'ansia della domenica che precede una nuova settimana di merda è più forte che mai. Il silenzio è quasi totale: gli unici rumori provengono dal ticchettio dell'orologio da parete e dalla penna di Corbyn che gratta la carta. E da Sheldon che bussa ripetutamente alla porta aperta.

- Ma perché non entra e basta?- mi chiede Corbyn.

Gli faccio segno di lasciar perdere.

- Corbyn Besson, sei qui da otto giorni e penso sia il caso che tu venga registrato come F.O.S.C.O.L.O.- annuncia Sheldon irrompendo nella camera con un un faldone e una cartelletta da conduttore.

- Vale a dire?- chiede Corbyn.

- Sheldon, smettila, d'accordo? Vai via.

Mio fratello mi guarda come se fossi una scimmia che ha imparato a darsi l'ombretto.

- Stanne fuori, per favore. Un giorno mi ringrazierai per tutto ciò che faccio per questa famiglia. Ora, se mi vuoi scusare, devo intervistare il nostro futuro F.O.S.C.O.L.O.- e mi indica la porta.

Sbuffando, prendo il libro e esco dalla camera, chiudendo la porta alle mie spalle e sedendomi in corridoio. Essere riconosciuto F.O.S.C.O.L.O. significa che Sheldon ti accetta come familiare o amico stretto. La sigla sta infatti pr Familiare O Simpatizzante Comune O Libero Osservatore. Libero Osservatore è stato aggiunto per quelli che devono fare lavori in casa, vale a dire idraulici, imbianchini e così via; per evitare questa imbarazzante messinscena, se ci sono problemi i miei genitori cercano sempre di risolverli la mattina, quando io e mio fratello siamo a scuola.

L'intervista consiste perlopiù in una serie di domande personali di cui Sheldon si appunta la risposta per evitare che in futuro qualcuno uccida uno di noi e si spacci per il membro della famiglia ucciso. Se Sheldon avesse dei sospetti su questo altamente improbabile scambio di persona, dovrebbe solo porgerle le stesse domande e verificare se le risposte sono le stesse. Alla fine ci sono delle domande sulla famiglia in generale, con cui puoi essere etichettato come Familiare O Simpatizzante Comune O Libero Osservatore.Ogni volta che torno dalla parrucchiera Sheldon mi fa questo test. L'anno scorso, quando mi sono tinta le punte dei capelli di viola e li ho tenuti ricci, per Sheldon ero un'amica di famiglia.

L'intervista dura quattordici minuti e trenta secondi e non è permesso tenere il telefono nella stessa stanza, mangiare, bere, soffiarsi il naso, grattarsi parti del corpo superiori alle clavicole e inferiori alla quarta costola della cassa toracica. Ci sono anche altre regole, ma non me le ricordo.

Faccio in tempo a leggere un intero capitolo prima che Sheldon esca tutto soddisfatto dalla camera di Corbyn e si rintani nella nostra camera.

- Allora, com'è andata?- gli chiedo.

- Familiare, per un pelo però.- mi risponde Corbyn un po' perplesso.

- Incredibile, fai più parte tu di questa famiglia di me, che sono sua sorella.- sbuffo.

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Dopo cena mi preparo lo zaino e leggo a malincuore un riassunto del libro, ripromettendomi di finirlo più avanti. Dopodiché vado in camera di Corbyn con il computer e una ciotola di popcorn. Mi sistemo sul suo letto con la schiena appoggiata alla testiera e lui si sistema a fianco a me. Il letto non è enorme, e quindi ci ritroviamo con la spalla destra dell'uno appiccicata alla spalla sinistra dell'altra.

- Ora dobbiamo solo scegliere un film che vada bene ad entrambi.- dico accendendo il computer e osservando la mia faccia idiota e i ciuffi di capelli usciti dalla coda nel riflesso dello schermo nero.

- Decidi tu, basta che non scegli Le pagine della nostra vita. Ti lancio giù dal letto se sono costretto a guardarlo un'altra volta. La mia ragazza me l'avrà fatto vedere minimo cinque volte.

Anche se non dovrei esserlo, rimango un po' sorpresa quando nomina la sua fidanzata. Non l'ha mai fatto e sinceramente non mi è mai neppure venuto in mente di chiedergli qualcosa a riguardo, per questo decido di non indagare.

-  È da un sacco di tempo che vorrei guardare Io prima di te. Ho letto il libro e le ultime cinquanta pagine sono illeggibili da quanto ho pianto. Ma direi che non è il caso che tu mi veda piangere. Cerchiamo un film divertente, piuttosto.- dico con voce stridula. Mi schiarisco la voce, improvvisamente in imbarazzo per la vicinanza.

- Per me non c'è  problema se vuoi guardarlo. Non so nemmeno di cosa parli, se devo dire la verità. Di solito guardo film d'azione, di guerra, gialli. Amo Chris Nolan, è un genio.

- Allora vada per Io prima di te. Magari la settimana prossima scegli tu.- propongo cercando il film in streaming.

- Potremmo guardare un film ogni domenica sera.  Fare tipo la nostra "serata film".

Annuisco, lasciandomi scappare un sorriso. È bello essere sempre più in confidenza e trovare sempre più complicità. Lo fa sembrare meno distante e superficiale di quello che sembra, con i suoi Ray-Ban e le felpe di marca.

- Che c'è?- mi chiede divertito.

- Niente, niente.- mi affretto a rispondere, senza che il sorriso abbandoni le mie labbra.

Sento il suo sguardo fisso su di me che cerca di cogliere quello che non voglio dire. Arrossisco mio malgrado e lui si mette a ridere.

- Smettila di fissarmi. Mi fa automaticamente diventare un peperone.

- Non è una cosa brutta, anzi. È adorabile.

Alzo gli occhi al cielo.

- Me lo dicono tutti, ma non fa altro che farmi arrossire di più e farmi sentire una bambina.

Per fortuna riesco a far caricare in fretta il film, interrompendo questa conversazione sempre più imbarazzante.

Per tutta la durata del film cerco invano di trattenere le lacrime, sapendo cosa mi aspetta alla fine. Ogni tanto con la coda dell'occhio guardo Corbyn, che sembra molto preso dal film ma non particolarmente scosso. Io invece sono devastata, penso sia il film per cui ho pianto di più dopo Il bambino con il pigiama a righe e Harry Potter e i doni della morte 1 e 2. Non smetto di piangere nemmeno quando i cinque minuti di titoli di coda sono finiti.

- Okay, ora devo capire se sono io insensibile o...- prova a tirarmi su il morale Corbyn.

Sorrido, ma continuo a singhiozzare e nascondo la faccia in un fazzoletto.

- Vieni qui.- dice a un tratto Corbyn aprendo le braccia e avvolgendomi in un abbraccio. Non oppongo resistenza e appoggio la testa sul suo petto, mentre lui con una mano mi accarezza i capelli.

- Corbyn?- dico ad un tratto.

- Sì?- risponde lui piano, senza smettere di tenermi fra le sue braccia.

- Credo di aver appena sbavato sulla tua maglia.- sussurro stropicciandomi con i pugni gli occhi arrossati dal pianto.

- Va bene.- dice lui inaspettatamente.

- Ma... non va bene.- ribatto io, mezza addormentata.

- Certo che va bene. Va tutto bene.

Double up // Corbyn Besson why don't weDove le storie prendono vita. Scoprilo ora