Non avrei mai pensato che in una persona potesse nascondersi così tanta crudeltà. Tutto quello che si sente al telegiornale- omicidi, faide, rivolte, guerre, rivendicazioni- sembra sempre così distante da noi che ne rimaniamo impressionati solo nel momento in cui sentiamo la notizia. Poi, quando cambiamo canale, torniamo subito ad interessarci delle vite fittizie dei personaggi delle serie TV o a criticare i capelli di una conduttrice. È per questa nostra superficialità che quando ci accadono "robe da telegiornale" ne rimaniamo cento volte più sconvolti, abituati come siamo a dare tutto per scontato.
Sono passate tre settimane da quando la polizia, allertata dalla mia chiamata, ha fatto irruzione alla festa di compleanno di Corbyn. Jack è stato immediatamente ammanettato e portato alla centrale, mentre il suo complice è riuscito a scappare. Ogni volta che chiudo gli occhi, rivedo l'espressione spaesata e impaurita di Jack prima di venire spintonato nella macchina della polizia e solo per un attimo mi chiedo cosa sarebbe successo se io non fossi andata in bagno proprio in quel momento o se, peggio ancora, fossi rimasta zitta. Ma poi mi ritorna in mente ciò che era accaduto in ospedale: le urla, il panico, lo sparo, il sangue. Jack aveva sparato a Jonah. Jack aveva eliminato il suo migliore amico dalla faccia della Terra. Jack si era appropriato ingiustamente del diritto di stroncare una persona, di impedirle di crescere e realizzare i propri sogni, di andare al college e di farsi una famiglia un giorno. Il fatto che Jack mi abbia detto che nonostante tutto mi vuole bene mi fa rabbrividire dal disgusto. Con che pretese è venuto al funerale di Jack? Con che pretese crede che io possa ancora guardarlo in faccia, quando so che non avrebbe esitato a fare fuori anche me se lo avessi ostacolato?
Dopo tutto quello che è successo in questi ultimi mesi, credo che Corbyn sia l'unico motivo per cui io sono ancora sana di mente. I miei genitori non fanno altro che trattarmi come se fossi un vaso di cristallo crepato che potrebbe rompersi da un momento all'altro, ma non hanno capito che così facendo non fanno altro che infittire la mia ragnatela di crepe. Ho bisogno di un ritorno alla normalità e ciò non può accadere finché smettono di parlare quando entro in una stanza o mi chiedono come sto circa quindici volte al giorno. Penso di non essermi mai sentita così vicina a Corbyn sotto questo punto di vista.
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- Dovete venire al ballo d'inverno e non accetto un no come risposta.
- Buongiorno anche a te, Fed.- la saluto mentre lei appoggia il suo vassoio sul tavolo e si siede di fronte a me e Corbyn.
È impressionante la rapidità con cui il nostro tavolo in mensa si è sfoltito così in fretta: ora siamo solo io, Corbyn e Fed.
- Certo che veniamo. Quand'è?- si informa Corbyn.
Gli tiro un calcio sotto al tavolo e gli rifilo un'occhiataccia.
- Che c'è?- mi chiede con aria innocente.
- Lo sai benissimo che non ho intenzione di andare a quello stupido ballo.
- Io sì, invece. Come facciamo?- ribatte lui.
- Quelle del primo anno te lo mangeranno vivo.- interviene Fed.
- Basta, ragazzi. Non mi va e sapete già il perché, quindi vi sarei grata se la smetteste con questa storia.
- Sono solo un vestito e un paio di tacchi. Per una sera non vuoi trasformarti in Cenerentola per il tuo principe?
Non perdo nemmeno tempo per rispondere a Fed e continuo a mangiare in silenzio il mio pranzo.
- Perché per una volta, invece di startene al sicuro fra le coperte del tuo letto, non esci dalla tua comfort zone? Corbyn non starà qui all'infinito e dovete collezionare più ricordi possibili, no?- mi Fed mi fa l'occhiolino.
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Double up // Corbyn Besson why don't we
FanfictionQuando si tratta di ospitare qualcuno in casa per qualche settimana, ci sono due tipi di reazione: chi, come mia madre, si affretta a svaligiare tutti i reparti del supermercato e torna a casa con buste piene di barattoli di pesto, un nuovo set di t...