Corbyn Besson ha un bel profilo

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Grazie a Dio è sabato. Ciò significa che non vado a scuola e soprattutto non devo vedere Jack. Non so come potrei reagire, quindi gli conviene starmi alla larga. Sono già abbastanza nei guai con mia madre per via di Corbyn. Stamattina, dopo colazione, mi ha trascinata in bagno e ha chiuso la porta per essere sicura che se si fosse svegliato non ci avrebbe sentite. Mi ha fatto capire che Corbyn è qui da una settimana e io non lo sto "coinvolgendo abbastanza, dato e considerato che ormai è parte delle nostre vite". Me ne sono stata in silenzio, ogni tanto ho annuito. In fondo so che tutto quello che mi ha detto è inutile perché innanzitutto io non mi affeziono alle persone a comando e soprattutto non a quelle che piombano come un asteroide nella mia vita senza una spiegazione. Per farla smettere di parlare mi è toccato prometterle che stasera farò qualcosa con Corbyn e i miei amici, il che significa che saremo solo io, lui e Fed. Non ho intenzione di invitare Jonah perché mi ricorderebbe Jack ed è l'ultima cosa di cui ho bisogno.

Quando Corbyn scende le scale io sono seduta sul divano a leggere. Devo finire questo libro per scuola entro lunedì e non sono messa molto bene. Diciamo che l'ho appena iniziato.

- Ciao.- mi saluta con un sorriso entrando in cucina.

Gli rivolgo un cenno e lo seguo, senza staccarmi dalle pagine.

- È così interessante quel libro?- chiede mettendo i cereali in una scodella.

- Affatto. È il libro più noioso che io abbia mai letto, ma avrei dovuto leggerlo quest'estate e non staccarmi dalle pagine è il minimo che io possa fare per riuscire ad arrivare almeno a metà entro lunedì.

- Sei messa male allora.- ridacchia prendendo il latte.

- Grazie per l'incoraggiamento.- borbotto sedendomi di fronte a lui.

- Scusa se ti disturbo, ma hai in mente di fare qualcosa oggi? Se vuoi incontrare i tuoi amici per me non c'è problema.- si stringe nelle spalle prima di ficcarsi in bocca una cucchiaiata di cereali.

Sospirando, chiudo il libro e lo appoggio sul tavolo.

- Magari chiedo a Fed se stasera vuole venire con noi a mangiare fuori. A te andrebbe di andare nel locale italiano in città?

Lui annuisce.

- Jack e Jonah non vengono?- chiede.

Trasalisco non appena sento il nome di Jack. Scuoto la testa e mi strofino la faccia con le mani, sentendomi stanchissima all'improvviso.

- Non sono affari miei, ma è successo qualcosa?- chiede con gentilezza.

Scuoto di nuovo la testa.

- D'accordo, farò finta di crederci. Voglio solo che tu sappia che se hai voglia di parlare o prendere a pugni qualcuno io ci sono. Voglio dire, ci sono per parlare. Non voglio che tu mi prenda a pugni.- mi rivolge un sorriso sincero e finisce la sua tazza di latte e cereali.

Non posso fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso.

- Mi dispiace, stamattina saremmo potuti andare a fare un giro ma devo finire per forza quel libro e se solo mi fossi organizzata meglio...

Mi sento un po' in colpa, quasi egoista. Corbyn dipende da me in un certo senso.

- Non c'è problema. Anch'io ho dei compiti da fare. Sarò anche l'ultimo arrivato, ma è pur sempre l'ultimo anno.

Si alza per lavare la tazza e il cucchiaio. Noto che gli si stanno bagnando gli orli delle maniche del pigiama.

- Tirati su le maniche.- lo avverto.

Lui non ci fa neanche caso e finisce di sciacquare la tazza. Le maniche sono ora zuppe.

- Vado a cambiarmi la maglia.- dice con tono noncurante.

Double up // Corbyn Besson why don't weDove le storie prendono vita. Scoprilo ora