Riscuoto il premio della mia B in arte

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Dopo la discussione con Corbyn ho chiesto a Fed e Jack di uscire, come facevamo sempre fino a poco più di un mese fa. Mi sento sopraffatta dalle emozioni e ho bisogno di ritornare, seppur solo per qualche ora, alla normalità che precedeva l'arrivo di Corbyn e la morte di Jonah, quando ero sicura di quello che volevo e davo per scontato ciò che già avevo.

Quest'estate eravamo soliti trovarci nell'unica caffetteria del nostro quartiere. Non ha niente di speciale, ma l'atmosfera che ti circonda non appena si varca la soglia è estremamente accogliente e un po' di tranquillità è ciò di cui abbiamo bisogno tutti al momento.

Apro la porta del locale, facendo tintinnare le campane tubolari in cima alla porta e vengo subito investita dal rassicurante e caratteristico profumo del caffè. Ci dirigiamo verso uno dei pochi tavoli liberi e guardiamo distrattamente il listino.

- Come mai Corbyn non è venuto?- chiede Fed con nonchalance.

- Ha da fare.- mi stringo nelle spalle.

Mi sembra di intravedere l'ombra di un sorriso sul volto di Jack, seduto di fronte a me.

- Che c'è?

- Mi fa solo ridere il fatto che parliate così di Corbyn.- risponde.

- Così come, scusa?- interviene Fed.

- Leggendo fra le righe dei vostri discorsi è evidente che ognuna delle due sta dicendo "lui è mio".

- Abbiamo intenzione di parlare di Corbyn tutto il tempo? Pensavo fossimo qui come ai vecchi tempi.- mi lamento.

Jack alza le mani in segno di resa, prendendo finalmente in mano il listino appoggiato di fronte a lui.

Una cameriera che avrà non più di un paio di anni di noi viene a chiederci se siamo pronti per ordinare. Io prendo una caffè viennese, Jack una cioccolata con panna e Fed un affogato al caffè.

- Quando Jack inizia a bere la cioccolata, l'inverno è alle porte.- scherza Fed.

- Fosse per me sarebbe sempre inverno.- ribatte lui.

- Sul serio vorresti che in TV ci fosse "Mamma ho perso l'aereo" tutto l'anno?- gli ricordo.

Nel tempo che trascorriamo nella caffetteria parliamo di tutto e di niente: del terzo film di The maze runner che uscirà l'anno prossimo, dell'attività di volontariato che Fed è costretta a fare a causa di sua mamma che è stufa di vederla trascorrere i propri pomeriggi sul divano, dei miei capelli troppo lunghi, dei vicini di Jack che fanno colazione alle tre del mattino. Ce ne torniamo a casa solo verso l'ora di pranzo.

Mentre percorro il vialetto d'ingresso verso la porta, riesco a sentire le grida indistinte dei miei genitori nonostante le finestre siano tutte chiuse. Mi affretto ad aprire la porta, ma non appena entro in casa tutti i rumori cessano. Trovo i miei genitori in salotto, mio padre che cammina vanti e indietro e mia madre seduta sul bordo del divano con la testa fra le mani.

- Che succede?- chiedo subito preoccupata.

- Va' in camera tua. Lasciaci soli, per favore.- mi prega mia madre. La sua voce freme dalla rabbia.

- Corbyn dov'è?

- È andato fuori a fare un giro a piedi.

Dovevo immaginarmelo che non avrebbero mai alzato la voce con un ospite in casa.

- Non avete ancora risposto. Cosa sta succedendo?- chiedo di nuovo.

- Ci sono dei problemi con il lavoro di tuo padre.- sbotta mia madre lanciandogli un'occhiataccia.

Double up // Corbyn Besson why don't weDove le storie prendono vita. Scoprilo ora