Che ti succede?

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Vorrei poter dire che quello che è successo ieri non mi ha fatto chiudere occhio stanotte, ma direi una bugia. Ho dormito persino meglio della scorsa notte, se escludiamo il dolce risveglio datomi da Tito Flavio Domiziano che divenne imperatore il 14 settembre 81 dopo la morte del fratello Tito. Come al solito borbotto qualche frase incomprensibile fra cui si distingue il solito "spegni quell'affare, Sheldon" e ciabatto fuori dalla camera, soffermandomi davanti alla porta chiusa della stanza di Corbyn prima di scendere. Penso che ormai abbia capito la nostra routine, così mi limito a scendere le scale e andare in cucina, dove mangio al volo latte e cereali. Mi sono appena svegliata e sono già in ritardo, com'è possibile?

Mentre sto finendo di mangiare, Sheldon entra in cucina. Gli lancio una delle sue barrette del giovedì ai frutti di bosco ed eucalipto. Poi non ditemi che avere un fratello minore, per quanto iper intelligente, non è come avere un animale domestico.

- Come mai Corbyn non si è ancora svegliato?- chiedo trattenendo uno sbadiglio.

- Non ne ho idea.  Forse sta cercando informazioni su Tito Flavio Domiziano.

- Certo, come no. Vado a vedere che gli prende.- sbuffo risalendo le scale.

Busso piano alla sua porta un paio di volte, ma non risponde nessuno. Alzo gli occhi al cielo, pregando che non sia successo niente visto che i miei genitori non sono a casa. Apro la porta e socchiudo gli occhi. Non appena mi abituo alla semioscurità, riconosco la figura di Corbyn avvoltolata nelle lenzuola bianche. Sembra una larva. Mi avvicino cautamente e provo a chiamarlo.

- Corbyn?

Nessuna risposta. Ha gli occhi ben chiusi e il respiro pesante.

- Mi dispiace interrompere il tuo sonno di bellezza, ma dobbiamo andare a scuola.- dico alzando un po' la voce.

Lui si muove un po' e grugnisce.

- Dai, se non ti alzi faremo tardi.

Lui apre piano gli occhi. Sbadiglia, si gira dall'altra parte e richiude gli occhi.

Inizio a scuotergli una spalla e lui si ritrae. Lo scuoto un po' più forte e lui si gira verso di me, attorcigliandosi ancora di più nel lenzuolo.

- Scusa, non mi sento bene.- sussurra con un filo di voce. Non riesce a tenere gli occhi aperti, che mi sembrano ancora più cerchiati di ieri sera.

Non so cosa fare. Non posso saltare scuola, ma non posso nemmeno lasciarlo in casa da solo, dal momento che è qua da due giorni.

- Non riesci ad alzarti? Che medicine prendi quando stai male?- provo a chiedere. Individuo il suo zaino sotto alla scrivania. Faccio per avvicinarmi e vedere se lì dentro ha qualche aspirina, visto che non mi risponde.

- Non toccarlo!- urla Corbyn all'improvviso con voce strozzata. Sussulto e lascio cadere a terra lo zaino che avevo appena preso in mano.

Mi volto verso di lui e noto che ha gli occhi lucidi. Mi metto le mani fra i capelli e urlo a Sheldon di venire immediatamente qua. Sento l'acqua del lavandino del bagno smettere di scorrere, la porta aprirsi e in un attimo Sheldon è al mio fianco. Con la stessa rapidità con cui è entrato, mio fratello si catapulta fuori dalla stanza.

- Sei pazza? Si tratta di un soggetto visibilmente infetto! Come hai potuto mettere a repentaglio la mia vita in questo modo?- sento blaterare in lontananza Sheldon.

- Corbyn, riesci ad alzarti?- provo a chiedergli avvicinandomi al letto e lasciando perdere mio fratello.

Lui mi guarda. I suoi occhi sono ancora lucidi, le pupille dilatatissime. Provo a tastargli la fronte, ma non è affatto calda.

Double up // Corbyn Besson why don't weDove le storie prendono vita. Scoprilo ora