23 Dicembre

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Il giorno dopo mi sveglio con la sensazione che qualcuno mi abbia tirato un pugno nello stomaco. Passando davanti allo specchio in fondo alle scale, non posso fare a meno di notare che i miei occhi sono iniettati di sangue e gonfi. Mi trascino fino in cucina e invece di prepararmi la colazione, mi siedo al mio solito posto a tavola e rimango a fissare con sguardo vuoto la parete di fronte a me. Piuttosto di andare al ballo d'inverno stasera, rimarrei a letto tutto il giorno.

- Sei messa peggio di Draco quando Harry gli ha lanciato l'incantesimo Sectumsempra nei bagni di Hogwarts. O di Mrs. Purr quando è stata trovata pietrificata e sembrava morta.- mi saluta Sheldon.

- Sempre un piacere parlare con te.- borbotto prendendomi la testa fra le mani.

Dopo aver preso i suoi cereali alle mandorle e fichi del sabato, Sheldon si siede di fronte a me. Alzo appena lo sguardo e lo osservo mentre alterna nella sua tazza un pezzetto di fico, tre cereali, un pezzetto di mandorla. So che continuerà così fino a quando non avrà riempito mezza tazza.

- Corbyn sta preparando la valigia.- mi informa Sheldon dopo aver messo nella tazza l'ultimo pezzetto di mandorla.- Se posso dire la mia, non dovrebbe sistemare...

- Sta' zitto, per favore.

- Stavo solo cercando di...

- Be', non mi interessa.

Sheldon inarca un sopracciglio, contrariato.

- È inutile che te la prendi con me. È stata tutta colpa della tua debole sfera emotiva che si è lasciata incantare così facilmente. Lo sapevi che questa era una situazione temporanea, quindi adesso scolli le tue terga dalla sedia e vai a fare qualcosa di produttivo, come i compiti per esempio. Ti ricordo che martedì hai l'interrogazione di chimica, mercoledì di storia e venerdì di letteratura.

Perché non sono figlia unica, perché? Torno al piano di sopra solo per non vedere e ascoltare più Sheldon. Mi fermo sulla soglia della stanza di Corbyn. Ha appena iniziato a riempire la valigia, lasciata aperta sul letto appena fatto.

- Avrei voluto ricordare il ballo d'inverno diversamente.- dico dopo aver passato qualche minuto a guardarlo in silenzio.

Corbyn non risponde e continua a togliere dalle grucce le sue felpe, per poi piegarle e sistemarle nella valigia accanto ai jeans.

- Non abbiamo più continuato la serata film. Vuoi che dopo cerchiamo qualcosa?

- Va bene.- la sua voce è flebile e terribilmente seria.- Però puoi smetterla di stare lì in piedi a fissarmi? Mi innervosisci.

- E tu puoi smetterla di appallottolare i calzini? Mi innervosiscono.

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Alla fine abbiamo guardato Il grande Gatsby. Il film perfetto per tirarsi su di morale, insomma. Mi sto preparando per il ballo il più lentamente possibile, ma si sa che più non vuoi che qualcosa accada presto, più il tempo sembra scorrere a velocità raddoppiata. Mia mamma mi ha aiutata a lisciarmi i capelli con la piastra e ora sta facendo il servizio fotografico a me e a Corbyn sulle scale. Mi sforzo di sorridere per le prime foto, ma poi sono costretta ad uscire per prendere una boccata d'aria fresca. Non ce la faccio a pensare che queste sono le ultime ore con Corbyn. Non ce la faccio a pensare che domani mattina mi sveglierò e sarò da sola.

Dopo qualche minuto mia madre esce in veranda per avvisarmi che è ora di partire. Inspiro a fondo un paio di volte e faccio il giro della casa fino a ritrovarmi nel vialetto d'ingresso. Salgo in macchina, seguita da Corbyn, poi mio padre fa retromarcia e si immette in strada. Nessuno parla per tutto il tragitto e l'unico rumore proviene dalla radio.

Double up // Corbyn Besson why don't weDove le storie prendono vita. Scoprilo ora