Vai a prenderti il tuo ketchup!

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La settimana procede senza novità, il che non è un bene vista la situazione. Jonah è ancora in prognosi riservata e Corbyn non mi ha praticamente più rivolto la parola, se non per i convenevoli di fronte ai miei genitori. Non appena torniamo da scuola si chiude in camera e ci rimane fino all'ora di cena, per poi ritornarci dopo aver mangiato in fretta e furia meno della metà del cibo che prepara mia madre. Nemmeno quando stavo a dieta io mangiavo così poco.

Mercoledì io e Fed siamo andate in biblioteca a studiare e ho dovuto inventarmi un paio di balle per coprire Corbyn. Tra l'altro non sono nemmeno sicura se la sia bevuta.

- A giudicare dal tuo sguardo vacuo che si perde ad ammirare il soffitto della nostra adorabile camera come la nave del pio Ulisse, stai pensando a qualcosa.

Sheldon entra in camera e io faccio per alzarmi dal letto e cambiare stanza.

- Stai pure sdraiata. Voglio sapere a cosa stavi pensando.

Prende un blocco degli appunti e una penna e si piazza sulla sedia della scrivania, guardandomi con aria inquietante e una sorta di ghigno stampato in faccia.

- Potresti smettere di sorridere? Mi fai paura.- rabbrividisco.

Mio fratello alza gli occhi al cielo e sbuffa.

- Mi sto allenando a copiare le vostre espressioni umane.

- Be', allora hai ancora tanta strada da fare.

Sheldon scribacchia qualcosa sul suo block notes e io allungo il collo per cercare di leggere. Lui si stringe il quadernetto al petto.

- Al paziente in cura non è dato sapere cosa scrive il medico nei suoi appunti.- mi rimprovera.

- Tu non sei un medico.- ribatto.

- Ma tu sei decisamente una paziente in cura. Ora, torniamo a noi. Come si sente oggi?

- Sheldon, sono tua sorella.

- Non cercare di compromettere la mia integrità aggrappandoti a lontani gradi di parentela.

- Abbiamo gli stessi genitori. Ti sembra un lontano grado di parentela?

- Come si sente oggi?

Chiudo gli occhi un momento per reprimere la mia voglia di saltargli addosso, prenderlo a sberle e fargli pentire di essere un bambino prodigio.

- Sono stata meglio.- rispondo.

- Cosa le impedisce di essere, se non felice, almeno serena o in uno stato di tranquillità emotiva?

- Non saprei nemmeno da dove iniziare.- rido amaramente.

- Provi dall'inizio.- consiglia Sheldon con voce ovvia.

Respira, Claire. Non puoi sporcarti la fedina penale prima di andare al college.

- In questi giorni sta andando tutto a rotoli. Jonah è finito in ospedale e probabilmente ci ha mentito, Fed sembra non essere più quella di prima, Jack è un coglione e Corbyn non mi parla più perché ce l'ha con me per qualcosa che non so di aver fatto.- mi confido.

- Sono un mucchio di problemi. Provi a ordinarli in base all'importanza crescente che attribuisce a ciascuno di loro.

Ci penso un attimo su.

- Direi che fra questi Fed è l'ultimo dei miei problemi. Credo si stia comportando in modo così strano perché...- ho paura a dirlo a voce alta.

- Perché...- mi incoraggia Sheldon.

- Credo le piaccia Corbyn.

- E a te piace lui.- conclude.

-No, credimi, non è così. Pensavo di provare qualcosa, lo ammetto, ma ho capito che c'è una grossa differenza fra il provare affetto ed essere innamorati e io provavo per Corbyn solo affetto.

Double up // Corbyn Besson why don't weDove le storie prendono vita. Scoprilo ora