Capitolo 12

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12.

Alive.



Era fantastico quanto potesse essere interessante la fantasia del pavimento quando la guardavi per un lungo periodo di tempo.
Era la Settimana del Tirocinio.
Ecco perchè stavo guardando il pavimento.
La Settimana del Tirocinio veramente durava due settimane, ma Le Due Settimane del Tirocinio suonava stupido, quindi mi riferivo a questro terribile periodo di tempo come La Settimana del Tirocinio. O, in realtà, avrei potuto chiamarla Settimana dell' Inferno. Ritenevo che entrambi in termini fossero appropriati.
Comunque, stavo fissando il pavimento perchè i tirocinanti erano già andati in laboratorio. Stava andando abbastanza bene, considerando che tutti partecipavano. Eccetto me, ovviamente. Io stavo fissando il pavimento.
Ero già stato assegnato al mio tirocinante. Ogni tirocinante era assegnato a un paziente, che dovevano analizzare nel corso del loro stage. Ogni anno provavo compassione per quel povero idiota che pensava di poter diventare il mio miglior amico alla fine delle due settimane. Il primo anno la povera ragazza lasciò perdere dopo tre giorni di me che la ignoravo e non ritornò fino alla fine del tirocinio. L'anno scorso l'insolente ragazzo era restato tutto il tempo e aveva provato di tutto per farmi interagire con lui, dall'insultarmi all'implorarmi. Aveva fallito l'incarico;
Avevo sentito Markman parlarne con lui. Mi fece molto piacere sentirla rimproverarlo per avermi chiamato stupido.

Il mio tirocinante quell'anno aveva speso le ultime ore provando a instaurare un contatto visivo con me, ma l'unico contatto visivo che avevo era col pavimento, quindi non ottenne molto. Gli ci volle un po' per capire chi fossi io, perchè mi rifiutavo di indossare la targhetta col nome. Tutti quanti gli altri stavano indossando quelle idiote targhette col nome da speed dating che sfacciatamente dichiaravano: 'Ciao! Il mio nome è...' Non c'era nessuna possibilità che autorizzassi quell' etichetta per farmi avvicinare qualcuno. C'erano tre ragioni dietro la mia riluttanza verso di loro. Prima di tutto, ci facevano sembrare ridicoli. C'era solo un'eccezione a questa regola ed era Frank. Lui sembrava ridicolosamente carino invece. Quando Markman gli aveva dato l' etichetta, lui con obbedienza l'aveva appiccicata subito alla maglietta. Non si era preparato a contrastare Markman così apertamente come avevo fatto io. Io, d'altra parte, l'avevo accartocciata immediatamente e poi lanciata sotto la sedia di Ray non appena me l'avevano data. Markman non aveva reagito ed era semplicemente passata alla persona seguente.
La seconda ragione per cui mi rifiutavo di indossare l'etichetta col nome era intenzionalmente per divertirmi. Pensavo che fosse più interessante e divertente per i tirocinanti dover indovinare chi fossimo. La terza ragione riguardava la scusa dell'auto-preservazione. Ero stato braccato. Loro mi stavano cercando. Non avrei indossato la targhetta che diceva loro chi ero. Non ero un idiota del cazzo. Madonna, sul serio.
Una tirocinante si stava girando attorno, tenendo in mano un pezzo di carta e una penna. Quando mi raggiunse, la ignorai. Rimase avvilita per un lungo momento. Tutti gli altri accanto a me avevano accettato il foglio e la penna gentilmente. Non si aspettava che qualcuno non collaborasse. Rimase lì in silenzio, a guardarmi, tenendo ancora il foglio verso di me, nonostante fosse chiaro che non l'avrei accettato. Mi domandai perchè non poteva posarmelo in grembo e andare avanti, oppure solo saltarmi. Non fece nessuna delle due. Balbettò ed esitò e si guardò attorno disperatamente verso i suoi colleghi per un consiglio. Alla fine, Frank si sentì dispiaciuto per lei e accettò i materiali al mio posto. Li sistemò sotto la mia sedia e la ragazza lo prese come un incentivo ad andare avanti.
Lo scopo del primo esercizio era scrivere dieci cose brutte nella nostra vita, o dieci cose che ci preoccupavano, o una combinazione di entrambe. Dopo aver scritto le dieci cose, dovevamo andare dal nostro tirocinante per discuterle e trovare dei modi per affrontarle.
Fanculo quella merda.
Nessuno indossava una targhetta con scritto Gerard, e io ero l'unica persona senza targhetta. Nonostante questo, al mio tirocinante ci volle un sacco di tempo per realizzare chi fossi. Comunque, una volta che mi identificò attraverso il processo di eliminazione, venne verso di me.

A Splitting Of The Mind ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora