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Lottie
Una giornata come le altre, se no fosse per l'improvvisa assegnazione di una relazione sulla costruzione e denominazione delle catene molecolari di biologia.
Non è tanto il compito in sé, amo le materie scientifiche, il problema sta nel compagno che mi ritrovo: Steven.
Davvero?
Capisco l'esigenza della professoressa di volerci mettere con un collega del sesso opposto per imparare ad interagire anche in un ambiente lavorativo, ma... Di tutti i dodici compagni maschi della nostra classe, proprio con quello che meno sopporto dovevo capitare?
Se penso che fino a qualche mese fa, lo consideravo il mio migliore amico.
Ci conosciamo fin dall'infanzia, ma per qualche stupido motivo avevo acconsentito a provare a stare insieme in maniera differente da quella di normali amici.
Il finale?
Mi stavo innamorando di lui, del suo sorriso, dei suoi occhi profondi, delle sue labbra e le sue carezze su di me, venendo a conoscenza solo poche settimane dopo, che le sue mani accarezzavano e facevano chissà quali altre cose a Kelly, la mia, al tempo, migliore amica.
Inutile dire che ho rotto i rapporti con entrambi.
Mentirei se dicessi che non ho sofferto, ma sono sincera quando dico che è sicuramente stato meglio così.
Se mi fossi innamorata sul serio di lui, probabilmente ora non riuscirei nemmeno a sopportarlo a questo modo.
Okay, magari quattro schiaffi in faccia ancora glieli vorrei tirare, ma nulla di più.
«Quindi... Uhm, che facciamo?» domanda grattando i capelli con fare nervoso, seguito dall'amico stupido che gli sta sempre appresso come un cagnolino.
Che ci vedrà Mark Parker in quel demente di Steven? I maschi sono proprio dei ritardati.
Ma poi, sul serio?
Sta facendo l'impacciato? Lui?!
Testa di ... Aargh!
«Facciamo che mi stai lontano e io faccio tutto sola. E sì...» continuo prima che possa interrompermi, «Diró che mi hai aiutata. Basta che non mi rivolgi la parola. Ciao».
Lascio entrambi senza parole.
Mi volto sentendo ancora i loro sguardi fissi su di me, e riesco a sentire il borbottio del mio ex.
«Una stronza dal culo pazzesco. Ed io che volevo pure essere gentile».
«Primo, lo stronzo se tu! Secondo, sentirmi dire che ho un bel sedere da te mi fa solo ribrezzo! Ed ultimo, non voglio la tua gentilezza!» è questo quello che vorrei gridargli in faccia, ma prima di voltarmi sento qualcuno precedermi.
«Steve, penso che qui l'unico stronzo sia tu» risponde il compagno al suo fianco.
«Insomma, da che parte stai Mark?»
«Dalla tua, ma sai che non potrai mai corrompere la mia onestà»
«Abramo Lincoln, se volevo una lezione di storia Americana, l'avrei chiesta al prof direttamente» ridacchia con in volto un sorriso ritardato.
Il suo amico non mia piace tanto quanto non mi piace lui, ma ammetto che mi ha fatta un po', poco poco, felice la sua risposta.
Non è poi così stupido come pensavo.

Per una Semplice Cifra SbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora